LIBRO DECIMOQVARTO. ^7 Senato haueaefortato lo Sforza à non deportargli nelle manile due Città, per la già detta gelofia de’ fuoi predominanti penfieri ; cosi per fodisfarlo in quella parte di vn ralfignato rifpetto , mandò allo Sforza medefimoMarc’Antonio Yeniero in Ambafcia- £c'Jit tore, accioche lo perfuadelle , e ve Io accompagnalfè ancora . Andatoui anco, e Cefare accoltolo con piene dimoftrationi di bafcidtore. ilima, edihonore , fi principiarono i maneggi , Nonmancaua /“Jy il Papa col pietofoafTunto intraprefo, di facilitar la benedittione Bologna. della pace, efercitando tutto il potere della ragione , e della Pon* tificia autorità , AU’incontrofoileneaCarlociò , c’hauea {ottenuto fempre; che fi decideiTe pergiulliria, fehaueagiàloSforza contra l’imperio proceduto, ò nò,douendo dipédere da tal giudi-cio la fua Inuellitura, ò la fua efcluiìone dal Ducato, Clemente, eloSforzaricalcitraronuivn pezzo. Pareatroppograue,all’vno difoggettareilfuo patrimoniale dominio ad vna incerta fenten-za, fempre lopinioni incerte elfendoied all’altro Io arrifchiare la libertàdellltalia . Ma non più rimallo loro, che operare per rimuouer Cefare da quella oftinata durezza, conuenneroamen- ¡>°«efi due finalmente acconfentirui per due principali cagioni .11 Papa ixffiiT perches’era contentato Carlo , inognicafo., che folFe lo Sforza giudicato reo, di non difporre del Ducato fenza il di lui aifenib ; e Francefco, perche entrò in fperanza, che , ralfegnatofi al volere d’vnlmperatore, poteife facilmente più, che con la giù flit ia, e la violenza condurlo alThumanità , ed alla gratia . Subito, che ieppe la Republica , ò accordato, ò per accordarli quello punto di Milano, rinforzò gli ordini all'Ambafciatore Contarmi, per-che atteflaire al PonteficeUfuo pronto defiderio di accettare.an- “sentili* ch’effaperlafua partecon patti decorofi , & honellilafofpirata?‘,c*• tranquillità. A. quelli flimoli inferuoroffi vie più la Beatitudine Sua, e Carlo fecondando con la propria l’altrui ben’inclina-ta difpofitione, deputò due CommifTari;, Monfìgnore di Prato, el Gran Cancelliere Granuila , per trattarnepofitiuamente in ceraf/di* Congrelfo . Dierono a pparenza le prime adunanze d Vna prella conchiufione; Ma il fofpetto , eh*è fempre il feminario delle di£ ficoltà, e delle riffe , entrò ragioneuolmente in quelli Senatori . In Lombardia feorreano gli Spagnuoli furiofàmente il Brefcia- pubiìcal no & era à Ciuità Vecchia paflato vn’ordine , che venticinque Galeeremigaflèro verfo Napoli , perche quiui congiuntefì con altre quattro , fi conduceffero tutte nella Puglia ad infignorirfl con la forza de* Luoghi, dalla Republica ancora poffeduti, e de’ quali nè meno fé ne trattaua nelCongreifo. Non fi confacea con la pace la guerra , e con la violenza ilnegotio ; nè queflo riflelfo era meno fo!o,per intorbidareglanimi. Viuea tuttauia la contro-. uerfia