LIBRO DECIMO. i99 gua, fò eletto Marco Minio in Ambafciatore à Conftantinopo- Marco Mi-li, per rallegrarli con Solimano della fua affuntione ; per riflabi-lir fecoi Capitoli di pace ; e perche aflìcuratafì la República da Cojt mlinn' que barbari trauagli » haueííe potuto, più ageuolmente aggiufla- f"“‘ re le differenze, facili àinforgere col nuouo Auilriaco Imperato-refeco dubitandolo non ben’intentionato, anco per la partialità da lei dillioftrata in fauore del Rè Francefco nel tempo della concorrenza alla Corona. Partito appena il Minio per la fua Ambafciata , comparile à VenetiavnChiaus, AcmatFerat di nome, mandatomela Solimano »per partecipare la fua afluntione, e per corroborare rami- chiami citia, e la buona corrifpondenza paterna * Que ili duedefideri;,IencUJ' Ottomano, e Veneto , fi adempierono in vn tempo iflejTo . Qui à Venetia ratificaronfi li Capitoli con Acmat; i! Minio fece il mc^Eftconfer* defimo à Coilantinopoli, e godè molto • a Patria, che trà i minac-ma lapace’ ciati pericoli di nuoui trauagli Chriftiani falua ella fotte almeno dalTImperatorde’Turchi. Non potè però acquetarli fenza qualche gelofia del barbaro. Vn’Armata marittima poderofa, che fi publico douervfcire da Coilantinopoli, fenza ili perii per doue deftinata, chiamò il Senato ad alcun rifletto, non mai fouerchio r¿ : con gl'infedeli,fe bene in pace.Si rinforzarono i prefidi; ne’ luoghi preponi marittimi di frontiera; Si aumentò l’Armatafino à cinquanta.vnc'inn Galee;evifi prepofein Capitano Generale, Andrea Gtitti,che dal*a terra al mare nulla variaua di valore^d’ifperienza.Cadeua-M/K^ no fu i Regno di Candiali principali timori,e per ciò anco princi- che anco fa im- Frane, a‘ menfe le cofe minime, tanto più acutamente tormentaualo, per vno Scettro voluto, nè potuto conièguire, e confeguito da Prem cipecompetitorejedaPrincipe,che,hauendofi cinte le tempie