¿82 DE FATTI VENETI per mila Fanti Alemanni , che, febeneferuiuano a’Francefi , erano uutiont“1 pagati,come già narrammo co' denari della Republica. Foilè, ò ueU*ru-U Perche fi muoueiTe naturalmente in coloro quefto ftrano fpirito, manne, ò perche ve Io hauefse fegretamente inftillato Lautrech,folleua* ronfi nel medefimo procinto di prender l’armi ; proteftarono di non voler’in modo alcuno farlo contra Ce fare, nè contra Verona ,da lui poiseduta , e pur haueano riceuute due giorni prima tré paghe da’ Proueditori Veneti. Serue ogni coia di pretefto • FraUffi0. & chi lo brama. Si valfe immediate Lautrech della bella rap-prefentata occafione.Senza dimoftrare vn minimo fenfo,per vna tata fopraggiuta nouità;fenza procurare di fopirla, e fenza dirne vna parola, fi allontanò co’medefimi Alemanni, e con le fue mi-Jitie Francefida Verona, per due miglia in circa . Era il Campo Veneto compofto allora di otto mila Fanti Italiani, di mille huo-mini d’arme , e di due milla Caualli leggieri ; numero di gran lunga iniufficiente , per attaccare da fefoloquellafortiiTìma Città , ed in cui,non oftanti Je difcorfe fughe,fi trouauanodi prefidio ancora fei mila cinquecéto Fanti,molto numero di Caualli, e Marc’ Antonio Colonna , ch'era palTato in que’giorni dagli itipendi; del Papa, à quelli di Maflìmiliano . Scorgendo per ciò i Capi altrettanto fattofi loro imponibile in quella guifa di ottener Verona , quanto facile il confumarui , e Iafciaruimiferamenteil tutto , conuennero anch*eifi ritirarfi , e andar àcongiugnerfi di nuouo con gli allontanati Francefi . Quiui , in vece di più combattere Verona con le artiglierie , aita!irono con le preghiere Lautrech , accioche perfuadeifeiTedefchi alla fodisfattione de' loro prOprij doueri, e fenza rifpetto d’altri Prencipi, feruire do-ueiTerò à quello, da cui haueuano riceuuti gli denari, e goduti gli Ìli pendi;. Ma era più bifogno conuertir’eifo, ch’egli conuerti£ iègl'altri. Solito efiendo colui che manca, di ricercar l’impof-fibile,per aggrauaradaltrui la propria mancanza, lafciògl’AIe-manni nella loro prima auuerfione, e co impropria richieiìa,pre-tefe, chedouefle la Republica accrefcere il numero delle fuemili-fautnch* t‘e’ altrimenti non intendeuadi ricondurfi à combattere Verona. fnnotar- Quefte gran durezze di Lautrech, trafiiferogl’animi de’ Padri à 9"uu fegno, che »per leuargli qualunque difficoltà, fi ri fol fero d’intraprendere in quel brieue tempo, e nelTanguftia patita di tutte le cofe, quafi appunto vn’impofllbile. Fecero feguire , puòdirfiin bUta^pcr" momenti, vn’eftratione dal loro proprio dominio di quattro mi-ja ]1U0mini, capaci allarmi, i quali volarono per terra al Campo; nè meno di ciò contento il Senato, inuiò per T Adige molti pezzi groflì di artiglierie, e gran quantità di munitioni da viuere , e da guerra. Peruennero agli eferciti quefte aggiunte forze in tempo,