696 DE’ FATTI VENETI petto alcuno di adombrata pace; polche purtroppo Andrea Dò-ria , folito à rinuerfare dagli Stati Imperiali (opra quei del la Re-publica la piena dell1 Armi Turchefche, anco in quefta occafione, m u ot-non 1 nancaua di vTna fomma diligenza, i maria da Vfcito in tanto Barbarofsa da* Dardanelli con cento, e venti M« 1'¡aria- legni, tràNaui, e Galee, e montato feco fopra l’Armata l'Am-Ttfc* bafciatore Francete , fcrmoifì alcuni giorni à Negroponte , per rinforzarla, poi veleggiando verfo le ripe della Calabria. Quiui> Che fiìtali- fmontato con le genti à terra , fualigiò crudelmente la Città di ine a fi10 R-e^gio, & indi volgendoli, e calando vicino alle fpiaggie Roma-bm. ne, approdò trà gli sboccamenti del Teuere,poco in diftanza da Oftia , non con animo di offendere, ma per prouederfi folameiv-sbjrca^u te d'acqua , Gli auuifi nondimeno , che ne volarono à Roma , oihafev Portando m fronte non tanto buoni inditi;, confternarono gene-fatKiM t ralmente la Città» e già riuolgeuafi il popolo alla fuga, fe Io fteifo Ambafciatore^h’ei'a su l’Armata , non afficuraua con lettere il Gouernator di Roma, ch’ella non approdaua colà, che per pro-uederfi d’acqua, come anco proueduta, fubito fi allontanò, fenza oftèfa, ò oltraggio alcuno, Paffata poi alle Maremme di Tofca-svtra nei na, e Genoua, & indi gittate l’Ancore nel Porto di Tolone, tro-uo quiui due Galee Franceii, che la feortarono verfo Marfilia, & à a^tre ventiquattroincontronne, viaggiando, Franceiianch’effe, che pure feco accompagnaronfi, Sbarcato Barbaroffa à Marfilia, à ed accoltoui con tutti gli honori, vi fi trattenne fino,che andò, e Mortiti«, che ritornò da ParigiT Ambafciatore medeiimo, il quai’eraui paf-fato,per intendere la volontà del Rè circa l’intraprefe , tenendo Barbaroffa gli ordini di douer dipendere in tutto dalla Maeftà Sua.Ritornato,chefù coftuicon altre fedeci GaleejalcuneNaui, e r>m è fei mila foldati di quella natìone , prefero il bordo tutte quefte forze Francefi, e Turche, mifchiate infieme, verfo Villa franca . ìeeYe mÌ OH*11* giunte in Porto,rifolfero d’accordo di attaccar Nizza,pof-tiefrae:ìi, feduta allora dal Duca di Sauoia, non più dalla Corona di Fran-eia .Ma fi come facilmente fi arrefe la Terra, così altrettanto bra-e ¿itAcca uanlente potè il CaftelIodifenderfi.il Marchefe del Vafto andò in Trìti de perfona etiandio à foccorrerlo, onde fù neceffitato Barbaroffa di Tea- ritirariìsed oramai imminele il Verno,ritornò à MarfiIia,conog-Mma» getto di colà fermar fi fino all’aperta ftagione, e turbar’in tanto (io 4 Mar- que Mari con l’infeftati oni. ^ ' Stimolato via piùCefareda talicòfìderabili accidenti,rifolfe,di Spagna,paffar’in Germania,per moleftar’ancheeffoin corrifpon-denza la Fracia.Prima però di partire, fecegiurar’in Rè da quegli Stati il Prècipe Filippo,vnico fuo figliuolo legittimo ; lafciado poi à Don Ermando,Ducad’Aluaàncura, eraccomandato al mede- limo