libro secondo, 79 Faenza e d’ogn’altro Luogo, che ancora quiui manteneuafi per u nocca di la Republica ; appuntando però prima l’abbollimento delle Siffi? fcomuniche ; lareftitutione de’ prigioni, e che 1 artiglierie, ch’-f^^«-erano dentro delle Città, rilafciatea* Veneti foilèro. Accor darono prontamente il tutto i Miniltri, aiserendo di tenerne etiandio da Roma l’autorità ; Mail come dal Caroldorimafeil concertato, con la relaisatione de’ Luoghi, perfèttamente efe-~ guito; coli nulla venne olTeruato,nè mantenuto dalla parte Pon- Li quali tificia. In vece di confegnariì i prigioni, anzi furono fermati tut- SSconti quelli, che fotto buona fede vi s’inciamparono. Si trattene-rovndiciNobili Veneti, ch’eranoProueditori, e Publici Rap-preièntantinelle Terre, e nelle Rocche rilafciate, e mandatili tuttiàPapa Giulio, ei già non reftituilli, nè riprefeil torto, e l’ingiuria ; fi compiacque di farli Erettamente carcerare, e di commendarne l’attione * Alfonfo d’Efte Duca di Ferrara, volle à sì belle, e rifplenden-ti fiamme anch’egli illuminarli. Licentiò prima il Vicedomino Venetiano ,e poi pailato con tutta la fuagente il Pò, portoli] à dirittura all’attacco di Rouigo * Nelsuno titolo, nelfuna ragio- ucentìa n ne poteuano vantar gli Eftenli, nè iopra quello, nè fopra alcun’ '*c[domi' altro Luogo di quel Polelìne. Hauea la Repubblica né‘ tempi andati prefo il tutto à buona guerra, difendendoli dalle arme loro; e ne’Capitoli,che allora ieguirono di pace, rimafele anche il tutto accordato di volontà. Alfonfo ciò,non ottante,mondato barbaramente il Paefe, s’impolTefsò facilmente della detta Terra Jjsnd,el* di Rouigo à patti* Vi era dentro Publico Rapprelentante, Anto- «SS1. nioBragadino,ilquaIe fi ritirò nel Cattello,e fi moftrò riloluto di ¿JXo follenerIo,e difenderlo fino alla morte con intrepida coftàza.Ma ficome piacque al Senato il di lui zelo; nongià.così piacendogli J’/w/o. ineuitabile fagrificio di vn diuoto Cittadino, cornandogli, che, per non perirui infelicemente, douelfe arrenderli, procurando folo di faluar’à patti le perfone, e le artiglierie. Per impedire, ò rattenere l’impeto dell’inimico Prencipe, non però arriuogli quell’ordine à tempo . Prima, che vi capitaise, occupò Alfonfo la Rocca ; tagliò il Prefidio;impoireiroiii di tutte Tarmi,e’I Bra- m fattg gadino,fatto prigione, e mandato à Ferrar a,quiui in pochi gior- prigione ni, accorato, terminò la vita . Temè allora molto il Senato,che m°ato.ac' ingagliarditoli il Duca per quelle fue incontrate felicità, ledo-uelle generalmente ellendereje che a’fuoi vniuerlali incendi; non potelse meno fottrarfivn corpo di Armata Nauale, che in numero di diciafette legni fcorrea per l’Adige. Scrilse perdo al fuo Capitano, Seballian Moro , che fi portalse fenza indugio fuori del pericoIo;ritirandofi all’ingiù, ed allargandoli fuori in Mare. Mà