LIBRO D E CIM OSETTIMO. 727 grand’opera fuá abbollire tutte le leggi,& vfihereticali,chehauea già il Padre Henrico introdotti, e feguitati il fratello, contra la púúd! Santa Sede A poftolica > E per feconda,lì cógiunfe in matrimonio Kei,u • col Prencipe Filippo, figliuolo di Carlo Imperatore,fcelto come h/; y-il più potente de’Prencipi Chriftiani. Quello gran Dominio In imícV glefe, aggiuntofi alla Cafa d’Auftria,crebbe notabilmente nel Rè ¡'plgj£ f diFrancialagelofiadel fuo proprio Regno , che vedeua in tal guifa da tutte le parti hoftilméntecircondato . Sufcitouuidei mal contenti , i quali infinitamente abborriuano in fuo Rèvn’ eftraneo , e trà quelli principalmente fi pofero in armi, Tomafo£^ránc¿ Vuieto 1 Pietro Carro, e’I medefimo SufFoIch, per entrar’in Lon- . dra ■ ma incontrati da vngrand’eiercito della Reina,furono disfatti; trouòfortuna il Carro difaluarfi in Francia , eVuieto , e SufFoIch, rimarti prigioni, patirono infierne con Giouanna, 1 Viti* mofupplicio . Così celiato ogni torbido fe nepafsò Filippo da Cales in Londra , doue lolennizatefi le nozze mandò la Republi-ca in Ambafciatore aflìftente, Giouanni Michele. Caduta in tal guifa al Rè di Francia la procurata fperanza d'lffa*a Lo*’ impedir colà queU’aggiunto Diadema airinimico Prencipe,nienti dell’altre ingiurie dalla fortuna , anche qui in Italia. Continuò ilMarchefediMarignanoàrtrignereraiTedio à Siena ; e benche Pietro Strozzi,già disfattola foccorreiTe vna volta ; ridotta finalmente ad vn’eftrema faine,conuennearrenderfi,dopod'eirerfino-1555* uemefibrauamentefoftenuta . Dietro ad effaiuperò il Marche-fe fant’Ermo, e Porto Ercole, e finalmente fcacciati li Francefi da ogni luogo, terminò la guerra sù'l Fiorentino, e Siena medefi-ma la libertà. Seguitaua trà quefti tempi pur’anco la República à godere del fuo pacifico Stato, non agitata al folito , che per non poter ridurre anche gli altri Prencipi in vna buona pace, benche in-fiftentemente fi afFaticaflero li fuoi Ambafciatori, Paolo Thie-poloprefToà Henrico , e Domenico Morofini pretto à Cario . Qualche trauaglio le venia talora inferito nel Golfo da vn tal CorfaIe,MuftafaBiio, col feguito di molte Fufte . MaChrirto-foro Canale , tolte feco daH'Armata alcune Galee, ben pretto lo colie vicino ad Ottranto ; mandogli al fondo parte de’legni ; di altriimpoiTeiToflì * efermatolo prigione, lofecedecapitaresùlag^^0 propria fua Galea. fingge-v» Potrebbe dirii, che turbarte molto quefti animi l’improuifa ar/u/£? * morte del Doge, Marc’Antonio Triuiiano, poco innanzi eletto, n Doge quando potette lafciar addolorato il Mondo vrianima , volata in incielo . Ei morì, mentre ftaua priuatamente vdendo la Metta io- "tan\ pra i poggi ad alto delI’AItar Maggiore nella Chiefa di San Mar- co;