L I B R O O T T A V O. 319 publicaqueflonuouo disfacimento di efercito , dopo raccoltolo infieme con tanti difpendi;, tempo, e fatiche. Era vanità Io con-iìderarne le cagioni, per medicare gli effetti tragici già occorfi. Nulla valea, per fottrarfene , l’efaggerareildifordinede Contadini , introdottifi nel mezzo alla battaglia, inuolando la vittoria, per rubar gli haueri. Nulla Vicenza, vicina al Luogo del Combattimento , che allettò ifoldati alla fuga . Menola Valle , che impaludò tràfanghi ilBaglione. Si perdette la giornata; reftò diftrutto l’efercito , e tanto più fù dolorosi la perdità , che fife, pugnando,quantopoteafifenzapugna,efenzapericolo vincere llcuramente il nemico. Era egli oramai fianco, ed oramai finito. Se non venia combattuto,non più fapea con che viuere. Così fcri-ueuafi al Senato; Così attendeuano queili Senatori,e così l’Aluia-noimpatiente,efecoiILoredano, deliberando di feguitare vn’-efercitofuggitiuo, chegiàera , prima di giugnere à Verona tra leanguflie , & i difaggi, per confumarfì,gittarono!amano per cogliere la rofa, e fe la infangunarono bruttamente con le fpine. Corfero immediate tutti gli fpiriti de'Padri, la doue haueano Vtnfadt già fatto l’vfo di correre ne’ gran trauagli. Si riuolfero dinuouo alla cura di Padoua, e Treuigi .. Già era entrato 1 AIuianoneNa unTfc 4 prima con quelle genti', che feguitare lo poterono, parte auanza- * te dal conflitto, e parte di quelle, che hauea già mandate ai polli* di fopraefpreffi,per impedire le ftradeai nemici. Dubbiofo il Senato, che riprendendolo,la propria cofciéza,d eifereimpatiente-mente trafcorio ad incontrare per fe quell*eccidio,che già fopra-ilaua irreparabilmente al nemico , troppo fi ritrouaffe difanima-to, ed afflitto, volle confolarlo con dolci fenfì di compatimentoconfai* r-e di fcufa. Imputò colpeuole la forte del fuccedutodifaflro ; ec-Aluimo' citollo à non toglierfi dall’ordinario valore ; raccomandogli la cura delle dueCittà; ed aflicurollo, che della iileffadifpofitione generofa conferuandofi la Republica,Iohaurebbe foccorio toflo con tutti li poffibili prouedimenti. Punto nè anche fi mancoal promeffo ; poiché non fi rifparmiaronoglierari;, nè le diligenze, per rimettere quanto prima le perdute forze. II Prencipe Lore-dano crebbe al folito col fuo cuore > il cuore à tutti, efortando à conferuar la propria fuffiilenza, tributandola alla Patria >che n’ Duefigli, era l’vnica preferuatrice e già auezzatofi à contribuirle, con le fo- uoli del Do ftanze, anche il proprio fanguein fimilioccafioni,rinouòrholo - gì e Vado-cauflo di Bernardo, e Luigi, fuoi figliuoli ; Mando il primo à difender Padoua, l'altro in Treuigi con più foldati à lorofpefe, e molti altri , non inferiori di deuotione alla Patria, fecero lo Con altri. ÌtefTo. Nonferuiua il tempo trà quei momentanei bifogni di raccoglie-