LIBRO DECIMQTERZO. gli altri Col legati Capitani. Per maggior (contento degli vni, e contento degl' altri, comparì anche nell’ifteiTo tempo invitta di Napoli il Proueditor Moro con le Tedici Galee, ed infierne iè- 2¡¡¡¡¿§j* co il General Lando con tutto il corpo dell’Armata. Quertifèli- ro capita, cemente sbrigatoti dalle ficende di Candia,& andato dopo nella L Puglia,erafi impoííeííato degli altri tre Luoghi,Ottranto,Mola,e Palignano, Tpettanti alla República, e Totto il Cartello di Bran- Dopo prefi dizzo >chemancaua Tolo da occuparti, hauea laTciato Agoitino Mola, 'Pa» da Mula à continouarà batterlo .Arriuato vicino àNa poli, niu-nacoTaomiie, per facilitarneà tutto potere J’Impreià. Fermò à Gaeta Tei Galee. Si pofe con l'altre à /correr Tacque, per impedire à qualunque legno di approdar nel Porto. Non laTciaua in terra da lontano d’inTeftar lertrade. Dominaua le Marine con le artiglierie; emoIeftaua,ed vccideuaqnelli,che vTciuano,peran-dar’alla caccia di vittuaglie,già tutte le altre vie ritrouandoti,parte tagliate, e parte impedite dall’eièrcito, accampato in varie gui-Te intorno. Non contento meno di quefti tanti affedij al di fuori, volleincommodar'ancora i viueridi dentro. Fatti occupare alcuni Luoghi eminenti, efattiui condurre più Cannoni Topra, tol-Teapportatameleà percuoterei Molini, Teruenti allo tritamen-to de’grani, con la diftruttione de’ quali maggiormente ridufle la Città in calamitoTe anguitie * Continuando inquefto iftelTo tempo ancor Lautrech à patire vna gran TcarTezzadi denaio, ^p"at0• 1 l • i • ti». ut di Frani comparue appunto nel maggior buognoin quel tacque con quat- eia del de* tro Naui, e con grolla Tomma di cotante Monfignore di Barbefi, HM°' Tpeditouidal Rè FranceTco. Arriuato,e Tmontato egli à terra,per approfllmartial Campo, trouò daogni parte difficile,e pericolo-Toil fenderò; onde il Lando,per Tpalleggiarlo, sbarcò molte delle Tue genti in marina ; mandouuene delTaltre Lautrech, e così accoppiateti tutte infierne, fi poTero in cammino. Contrailo non poco però v’incontrarono. Sortì Tuori Don Ferrante Gonzaga con più Compagnie di CauaIIi,e Fanti,eTù loro intorno, per Tuateggiarli ,e tagliarli à pezzi. Ma i Veneti, e i Franceti foften-nero coraggioTamente Taflalto ; Sopraggiuntiui poi nell’ardore del conflitto , Valerio Orfino, con altre genti della República, & Vgo di Pepoli con le Bande nere de’ Fiorentini, in vece di OX3>f^¿*ne. tioBaglioni,chegià era morto, vrtaronosì Tattamenteinemici, cheli sbaragliarono ; li cacciarono alla Tuga, efeortarono ficuro il denaio alTeTercito. Così proTperauano allora Tarmi de’Franceti, e de' Collegati contra Napoli ; Cosi con la fteffa Telicità progrediano in Puglia, e così Tperauan’effyecosì temeano i nemicila caduta ben pretto di quella Città, e di tutto il rimanente. Xxx z Ma