libro primo. 3 abbaglia il tutto, non folo i detti Prencipi non farebbero in ciò incori! , ma ne haurebbono affunta la difefa, e procurata la vendetta contra ciafcheduno promotore. Baflaua, che Gefare fi fi ricordale della fuifceratezza, in ogni poffibile occafione di-D moftratadalla República verfo quell’Auguíla Cafa, & indiui-dualmente la fua perfona , allora , che venuto armato in Italia, lo feguitarono quefti eferciti, e lo foccorfero quefti Erarij di gran fomme d'oro. Che fi fouueniife il Rè Luigi di Francia del-l’antica, e fedele amiftà, fempre, fipoteadire,conferuata; del le fante, ed heroiche Imprefe in Gerofolima, in Coftantino-poli, ed altroue con la pietà, con Tarmi, e co’ cuori vniti fu parate ; ma più frefcamente poi ; di eiferfi infignorìto di Milano, fpalleggiato da quefti medefimi eferciti, e da quella Colleganza , che non erafi difciolta mai, né ch’ei potea, ienza veruna occafione , diiciogliere . Che parimente, Ferdinando Ré di Spagna fi rammemoraife, non mai l’armi fue con le Venete infanguinatefi ; paffata fempre vna perfetta mutua corrif Dl s?lgu pondenza, e da lui pure efperimentata da vero, quando, prima diuifofi d’accordo tràefTo, e Luigiii Regno nobiliflìmo di Napoli, egli poi folo fe ne impadronì interamente à forza; permettendola República, che, fi come fé lohaueuano amen-due prima bipartito ienza minima ingerenza fua , così anco tra loro medefimi fe lo combatteiTero . Niuno finalmente farebbe ftato più obligato ad vna giufla, e fanta difefa , di Giulio Pontefice Maffimo , fe haueife hauuta libera la mente , per poter penfar’à fuoi rimarcabili doueri. Era flato in qua- E del lità di Cardinale fempre abbracciato con diflinta predilettio-^* ne dalla República. Douea riconoicere in gran parte l’affuntio-ne fua da vn fingolar patrocinio, che haueagli impartito ad efclu-fione di ogn’altro merito, e di ogn’altro affetto. Salito nondimeno al Trono, già non diraffi, che cangiato di flato, cangiaifeil genio. Lo fece di fegreto publicamente palefe; e fù preflo ad ¡sfogare quel rancore, che prima di giugnere nell'alto Solio, hauea potuto Tambitione tenergli mortificato , e foppreffo trà li coua-ti, ed appalliati fentimenti dell’animo contaminato fuo. U primo paffo dunque, da lui intraprefo, per tirarfi dietro gli altri fo-pradetti Prencipi ,fù vna mendicata pretenfione, che sfoderò d -improuifo, fopra le Città di Arimini, e Faenza nella Romagna, Che toglie amendue dominate quietamente allora dalla República con tito- p¡{* li,e ragioni maggiori, e più forti affai di quelle, con cui le haueano ni» i Faen-per più fecoli i loro legittimi Signori, lènza veruna difficoltà dianzi pofledute. Era già flato Nuntio à Venetia,fotto il Pontefi- nfcon dj cato di AleiTandro Seflo, Angelo, Vefcouo di TiuoIi5conofciutoii JwfvSt* A z in fi- tia'