jf4 DE FATTI VENETI nireà Sufa,doueappoftatigiàftauano gliSuizzeri, conduceuano egualmente in vn medefimo trauaglio . Finalmente Gio: Giacomo Triultio raccordonne vna terza trà l’AIpi Cottie , e marittime,per cui veniuaii à difcendere nel Marchesato di Saluz-zo,e percui jcomeinuiltata, enuoua, non fi farebbe incontrata, Ff. d nè caualcandoi Monti, né sboccando nelle Valli , contefa, òdif-iuifuha.a ficoltà veruna. Si conchiufe dunque di fceglier quella difficile,& afpra anch’ella ; ma fi riflette, che folle menodannofo, fàrfpar-gereilfudoreà Gualcatori fòprala Zappa , e I Badile, ficuri da’ finiftriincontri, che bruttar Tarmi difanguecon incerto, e peri-colofo auuenimento. Tutti per tanto in quella fèntenza concordatiti, s’indirizzarono al deliberato cammino,che però conuenne-ro efperimentar’in fatti difficile,e difaftrofo molto più delgiàfup-pofto. Trouaronui dirupi, fcofcefe intranfìtabili ; fàtiche do-uuteui immenfe, per appianare i fentieri à forza di ftentate braccia ¿angufti cali, che ancora più impediuano la condotta delle artiglierie; dopo afcefa,edopodifcefii vna Montagna,vn’altrahor-rida più ancora inforta ; Superò alla fine la tolleranza » e l’in-F.ntra nei duitria ii tutto, così che nello fpatio di cinque giorni, e di cinque Mavcheij-' notti, fenza vn minimo ripofo, fpuntò nel Marchefato di Saluz- todtSaluZ' i, /- . i. t-> • u Zo. zo I elercito dì b rancia. Viaggiando Monfignore la PalifÌa con fei cento Caualli e fet mila Fanti d*antiguardia, occorfeal fuo valore, & alla fua fortuna vna gran vittoria. Allargatoli vn poco dagli altri,giunto,che fù à Villafranca , Terra lungi da Saluzzo fette miglia , e là doue netragge il Pòlafuaprimaorigine , hebbe fentore , chequiuifi troualìe fpenfierato con trecento Caualli Profpero Colonna , per andar ad vnirfi con gliSuizzeri. Colfe la bella offerita occa-fifftiiwt iìone ; fugli addoifo , mentre Itaua definando , e lo fé prigione , cobUiZ con ^ietro Margano,e con buona parte de’fuoi Caualli. Stordì l'accidente, e fiordi la co m par fa in Italia de’Franc^fi, gli Suizze-ri , che già fi trouauano trà quei Contorni, per impedirne il paf-faggio. Rimafero confufi parimente il Pontefice,ed il Vice Rè ; e tanto la Santità Sua fi perdette d’animo , che mandò fubito al manda Cin- Rè di Francia CintiodaTiuoIi.fuo familiare,perche feco efcufalfe "ohaUìÌ le cofe occorfe ; gli proponelfe col mezzo delDucadiSauoiain-*ed/urt tr°duttioneaIIa pace,efcrilfe, & ordinòàLorenzo fuoNipote, de Me* figliuolo di Giuliano, che in vece del Padre, caduto indifpoilo, fptnfione’d’ reggeuail Generalato delle militie EccIefiaiTiche » e Fiorentine ami. jn Lombardia, che, per non irritar maggiormente la Maeftà Sua l v fino che meglio non fi difeerneuanoifuoi progreffi,fiandaiTe trà i fofpèndeconfini di Parma e di Modona, lentamente trattenendo. II Vice plrona!*'” R^> c^e riftretto di militie, efearfo didenaio, per anco fi ritro- uaua