i8£ DE’ FATTI VENETI corfe ciò , che in tali cafi fouente occórre, che per rapezzarevn timore vfato fouerchio, s intraprende vn’ardire temerario. Girata la confulta de’ Capi, terminarono di andar’à combattere veneti ri- Verona, non ottante, che vi fi fotte già introdotto Anault con f iuonoat- l’intero delle genti. Auuicinati, che fe le furono, Lattando da taccata. gerg0rn0 ? fopraintendente alle artiglierie, le difpofe fopra il Monte oppofto al Cattello di San Felice}e cominciò à tormentare àgra colpi le muraglie. Dopo qualchegiornoimprettaui anco larga, e futtìciente breccia, già sera per prefentarui Pattai to, innari quando parue à Lucio, quetta volta ancora, di andarlo con le fue dtdai Mal- ordinarie freddezze intepidendo, e differendo. Fulminauano in ueper reprimere quel temerario attentato;Ma troppo grade la fu a anfietà gli follecitò la morte. Andatoui à capo fcoperto, ri-mafe ferito da graue colpo,per cui,caduto à terra, venne crudelmente vccifo . La perdita di queft’altro Capitanodolfe ettrema-Iftohda mente anch’ella; e fpecialmente à quelli del feguito fuo,che corfe-Terugm. ro arrabbiatamente à vendicarla. Auuentouuifi trà gli altri Dionigi diNaldo, e tanto i nemici repentinamente foprafèce, cheli pofe in manifefta fuga ; gli sforzò à lafciare le inchiodate artìglie-rieied animoiamente infeguitili, quaranta ne vccife, e cinquanta ne fece prigioni co loro Capitani. Dopo quefti, e gli altri primi fucceduti auuenimenti, non più ftimarono bene i Veneti di continuare ne’ pericoli di quell’affedio ; mentre anche intefe-ro, che, già liberatoti Ciamonte dal timore degli Suizzeri, anda-ua frettolofo alla loro volta.Sloggiarono perciò,e ritornarono al Veneti di quartiere iolito diSanMartino.Mafaputohauedo,métre ritira-T.Martwo uanfijche ottocento Fanti de’nemici erano entratinella Val Pan-tena, per incendiarla, pattòuuiin foccorio Giouanni Greco, feguitato da trecento Caualli leggieri; e giuntili opportuno,molti nè vccife, altri infeguì fino à San Felice ; ne fece ducento pri-fà'fmZ gioni; efuenò tutto il rimanente. &fcbì Iettando in quefto mentre le genti del Pontefice il Fer-rarefe > i legni Veneti, che à compiacenza della Beatitudine Sua, già,