661 MDXXJ, FEBBRAIO. 662 dii Consejo, et fo consultato molto; a la fin lo terminato far ozi Consejo di X. Da poi disnar aduncha fo Consejo di X con la Zonta per la sopraditta maleria, et vi fu el Doxe, e fu lecto le do opinion, una di sier Domenego Trivi-xan procuralor et sier Andrea Griti procurator sopra i Monti della Camera d’imprestili Vechio, Nuovo e Novissimo, el una di sier Piero Capello savio dii Consejo. Et visto li Cai ditte parte, non fo fato allro; sichè la vegnarà la materia al Pregadi come l’allro eri fu preso di venir, qual sarà doman aziò non si entri ne l’anno 1521. Item, balotono chi dia andar a incantar i dacii a Padoa, Vicenza, Verona, Brexa, Bergamo, dii sai, et fo electo sier Lorenzo Venier el dolor, uno di Provedadori dii sai. Item fono sopra le cosse di la Zecha, per non esser chi receva li ori, maxime aspelandosi le galìe di Barbaria, qual por-terano assa’ oro da doverlo baler in ducali veni-liani. Et fo parlato assai, remesso ad uno altro Consejo etc. Di Roma, fo letere di VOrator nostro, dì 21, et di Napoli. Qual fo lede. 11 sumario di quelle scriverò di soto. Nolo. A dì 22 di questo, fo balotà fra li Con-sieri una terminalion da esser notata nel Notatorio, et ave 15 di si et una di no: che li soloscriti, Avo-chali per le corli, quali fono eledi avanti la parte de le contumatie presa in el Mazor Consejo a dì 20 Aprii 1520, possino esser eledi e provati denlro e di fuora per servar equalilà come in li altri; et cussi fu presa. Li Avochati è questi : Sier Lunardo Balbi qu. sier Zuanne. Sier Stai Balbi qu. sier Zacharia. Sier Francesco Malipiero di sier Andrea. Sier Zuan Balista Manolesso qu. sier Antonio. Sier Francesco Girardo di sier Zuan Malio. * A dì 16. La matina il Doxe fo in Colegio, et fo li Cai di X assai. Di Spalato, fo letere, dii Conte, di 10. Il sumano dirò di soto. Da poi disnar, fo Pregadi per la cossa dii Monte vechio. Non fu il Doxe, ni sier Antonio Trun procuralor, et prima : Fo leto una letera di sier Francesco da cha’ da Pexaro capitano di Verona, di 28 di Zener. Di certo homicidio proditorio comesso per Alberto Volpino veronese, è in la compagnia di Malatesla Bajon, insieme con Domenego fiol di Antonio di Lantonina ditto il prete, quali erano stravestidi. E preso, esso Antonio confessò aver dato di uno fuseto il prefalo Alberto a uno vechio di anni 60, citadiu di Verona. Per tanto dimanda autorità di meler in bando con taja ditto Alberto, qual è solo la jurisdi-tion sua per esser soldato. Fu posto, per li Consieri, dar autorità al prefalo Capitano di Verona di meler in esiglio poi procla-mado il sopradilo Alberto Vulpino, di Venelia, terre e lochi, con laia vivo I. 1000, morlo I. 500 e li soi beni siano confiscali justa la parte. Ave 113, 4. Fo lelo una letera di sier Lunardo Emo podestà di Verona, di 22 di l’instante, di uno proditorio caso seguilo la note di carlevar per certi incogniti conlra la persona di alcuni zentilhomeni di primari di quella terra, Ira li qual fo ferito uno fiol di domino Anzolo Maria dal Borgo cavalicr; la qual cossa è slà molestissima a questa cita nostra. Dimanda autorità di dar taja a chi manifesterà. Fu posto, per li Consieri, dar facilità al prefalo Podestà di Verona, di proclamar che quelli o quello acuserà habino 1. 300 di taja di beni del delinquente, si non di danari di la Signoria, e se uno acuserà l’altro, sia libero di la pena e vadagni la taja. Ave 129, 25, e fu presa. Fu posto, per li Consieri, scriver a l’Orator nostro in corte per la confirmation dii piovan di san Lunardo, eleclo da li parochiani, pre’ Otavian Arnaldo, prete di sanla Maria nuova, in locho di pre’ ZuanTZustinian pievan che morite. Fu presa. Ave 150, 10, 1. Di Roma, di V Orator nostro, di 18. Come ricevete nostre letere con la copia di le lelere di re-ctori di Zara et quella dii conte Zuan di Corbavia, da esser comunichate al Papa, aciò Soa Santità voy proveder. Eri il Papa dele pranso al ducha et duchessa di Sexa, poi fe’ recitar una comedia, e dete etiam da cena molto somptuosa. Sichè ozi fo dal Papa, qual intralo li comunicbò ditte letere, pregando Soa Beatitudine volesse proveder per ben di la christianità. Il Papa disse li dispiaceva sentir tal nove; ma ogni anno sanano cussi, et che lui li havia dà ajuto, ma il resto de li principi chrisliani non feva cussi, et maxime il re di Hongaria. E l’Oralor disse, è mal a non ajutarli, per il che hanno zurato su la croxe non provedendo si dariano al Turcho. El Papa 395 disse, ne haveremo compensamento. Poi esso Orator dimandò di fanti spagnoli. Disse il Papa: « Domine Orator, uno di soi homeni è stato da nui per nome di dilla compagnia di fanti, et ha diio volemo page 6 e aver ferma di esser conduli con nui per uno anno, e aver alozamento e a li capitani siano pagali justa il consueto. Li havemo risposto non voler. Sichè