407 &1DXX NOVEMBRE. 408 et non havendo potuto venir per causa di la sua egritudine, però di novo dillo salvo condulo sia confirmato per mexi 8: 144, 17. Fu preso. Fu posto, per sier Stefano Gixi cao di XL, una parte de li slrazaruoli, zojelieri, sartori eie. a chi è dato lo robe e vanno via, che portando via più di ducali 30 sia per furto eie. ut in parte; la qual si debi moter a Gran Consejo e sia publicada, et per sier Luca Trun savio dii Consejo fu suspesa, voi 3 zorni a consultarla. Di Alemagna, vene letere per via di Verona, di sier Francesco Corner el cavalier ora-tor nostro, in si fra, qual fo irate e lele. La prima, data in Cotogna a dì 2 di questo, come, da poi di le ultime sue di ‘23, la Cesarea Maestà, minio sopra una piaza con assa’ populo in Aquisgrana, jurò li privilegi loro, e cussi il populo zurò fedeltà e homagio a Soa Maestà. A dì 28 partì Soa Maestà de lì con le zente, come in Irò in Aquisgrana; et a dì 29 mirò in Cologna, dove era li Eletori e signori con Soa Maestà, con tutte le zenle d’arme come prima, e il Re benissimo vestito e li altri signori ben in ordene di cavali e vestimenti varii de li altri, et il (orzo dì fece dir una messa in la chiesa cathedra!, dove erano tutti li Electori sopraditi, e di più el ducila di Saxonia, che, come scrisse, era qui in Cologna amalato di gole, qual ancora non è ben varilo di una gamba. Poi la messa, Soa Ma-jeslà zurò li privilegi, e questi jurorono a Soa Ma-jeslà homagio di fedeltà. Luni il Re si partirà, e aiuterà per riviera dii Reno a Magonza, dove starà 3 dì, perchè questo reverendissimo Cardinal Eletor li voi far honor. Poi anderà in Norimberga a tenir la dieta imperiai ordenata el dì 10; poi in Alsacia che è il patrimonio suo andarà, è vicino a l’Austria, dove, si tien passerà a Ispruch per luor il 247* possesso di quei Stati, e tanto più quanto è letere di Castiglia quelle cosse cegna bene. Et per el so-spelo ha Soa Maestà, si dice, il re Cristianissimo venir a Milan, madama Margarita di Aquisgrana tornò a Bruxeles al governo di quei Stati, insieme con lo illustrissimo Infante che lì si ritrova. II Re manda le zente d’arme sue etiam in drio; va solum con 100 a cavalo et 100 a piedi alemani. Scrive, li oratori hongaro et polono, quali hanno exposto al Re zercha il matrimonio di la sorela di quel re di Hon-garia in quella Maestà, non ha auto ancora risposta, et quella Maestà va differendo, con dir in la dieta imperiai si traterà la risposta. Esso Orator solicita la expedilion del suo suecessor eie. Dii dito, date ivi, a dì 27. Come, non es- sendo ancora parlila la posta per Italia, scrive come il partir di la Cesarea Maestà è sta deferito, come li ha dito el Gran canzelier, a Sabato e forsi Luni, e questo per voler dar ordine prima al Consejo di la Camera imperiai, qual è necessaria farla, e altri officii di l’imperio; che chi voleno audientia dal Re partirono per questo; etiam per acordar una dil'e-rentia Ira questo ducha di Saxonia eleclor e il duca di Givoli, il qual Ducha tien quel Slato per haver tolta la fiola fo dii ducha di Givoli, et dito ducato è feudo imperiai, e non vien a done, e la Cesarea Ma-jestà defonta investì di quello, poi la morte dii Duca, el ducha di Saxonia. Poi partirà per Vormantia, de-mum andarà in Alsatia, come scrive per le altre. Scrive, si mandi el suo successor, aziò possi venir a repalriar; è mexi 40 è stalo in dila legatione, poi ha dolor di fianco et gote ; e il suo successor potrà venir in zorni 15, venendo in Ispruch, et non aspetar il Re si lievi per venirli drio. Scrive, il Re ha dato condula a monsignor di Orange, et monsignor di Geneva fradelo dii ducha di Savoja, che qui a la corte erano col Cristianissimo re, et di le lanze 200 eresse di la sua guarnison ne danno 50 lanze per uno, e il principe di Orange va in Fiandra a star a quelli lochi vicini al re Cristianissimo, e cussi l’altro di Geneva. Le altre lanze le danno a li soi capitani vechi. Scrive, come a li oratori hungaro e polono ancora non è sta dà risposta, che il Re è contento che la dona sia dii fralelo Infante e non per lui, perchè cussi stà li capitoli fece il qu. avo Maximiliano, et ha mandato per dito Infante a Bruxeles vengi qui a la corte. Scrive, le cosse di Castiglia, par sia venuto uno con letere di la Zonfa è in Torre di Siglias, il qual è 248 stato subito di ordine regio fato retenir. Par, dilla Zonla scriveva al Re una longa letera, qual erano parole contra Soa Maestà, e cussi questa matina è stà spazà uno castigliano in posta con letere a quei grandi per avisarli de la sua coronalion fata in A-quigrani, et che a tempo nuovo ritornerà Soa Maestà in Spagna. Solicita iterimi esso Orator la expe-dition dii successor, e sì scusa si non si bavera cussi frequente letere, per andar per viazo. Erano etiam letere dii dito Orator, drizate a li Cai di X, qual fo lele a la Signoria insecretis; et poi ai Savii, nescio quid. E da saper, poi lete le letere, sier Zuan Moro, vernilo Capitano di le galìe di Fiandra, vene a referir, dicendo a dì 20 Lujo 1519 se partì de qui, a dì 10 Avosto zonse a Otranto, ste’ 28 zorni aspelando i vini di Candia, poi a Falmua su l’isola d’Ingaltera, che Dio volse afferò quel porto, ste’zorni 58. Ha auto