87 MDXX, AGOSTO. 88 banchi ”22, et quella presa butata a fondi, et atria-zato tulli li turchi erano dentro; ma non fo vera. Veneno in Colegio li scrivani di Avogadori ex-traordenari, dicendo li soi signori sier Francesco da Pexaro et sier Lorenzo Bragadiri è per intrar fin do zorni ordeuari; et fu preso non far più Avogadori extraordenari, qual è con danno di la Signoria, per li debitori haveano, el clic di zorno in zoruo si trovavano. El monstrò una scritura dii benelìcio l'alo a la Signoria, el ditto officio, poi la sua crea-tione, la qual è quesla in sumario. Dati a l’ oiicio di Camerlenghi di co-rriun, di contadi, da dì 13 Avosto 1516 tin questo zorno. . . . d. 1717 p. 10 Dati a lo excelentissimo Consejo di X » 30 p. --- Danari de impresiedo..... » 60 p. --- Prò di Monte Novissimo messi in la Signoria........ » 96 p. --- Danari seontadi con sier Zacaria Ga¬ briel procurator...... » 100 p. --- Danari seontadi con li patroni di Barbaria, Baruto et Alexandria. » 450 p. --- Danari di Camerlengi, messi in la Signoria a ducati 36 il cenlo, che se li dovea restituir tanto credito a li Camerlengi di conimi, justa la forma di la parte dii Consejo di Pregadi........» 900 p. — Stimma d. 3353 p. 10 El sier Francesco Bragadin savio dii Consejo, è * in setimaua, si levò suso, dicendo pareva al suo or-dene di farli di novo. Tamen, alcuni di Colegio voi star su la parte di non farli più, el alcuni li voi far per scurtinio, altri per electione. Unum est, si con-vien balotar, volendoli farperGran Consejo, la parte, et li si torà le mesure se se dia ritornar a far li scur-tinii come prima. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consti-tendimi. In questa niatina, vidi in chiesa di San Borlolo-inio morto maestro Francesco di Valenza medico, di anni 90, stato assa’ tempo in quesla terra ; era vestito di scarlato, e mai in vita fu visto con vesta dì scarlato, e lì a San Bortolamio fo sepulto. Di Cataro, di sier Vìcenzo Trun retor et provedador, fo letere di... In conformità, le nove di Constantinopoli hanno di 4 Lujo, per avisi venuti a Scutari: come el Signor havia fato tirar l’armata al coperto et licentiato tutti li homeni ordenati per ditta armata ; sichè non è da dubitar nulla per questo anno, el zà è tornati di quelli andoe per montar su l’armada. Scrive etiam di la fusta presa per el nostro soracoinito sora Dulzigno. A dì 2. La malina, fo aldìto in Colegio la diffe- 56 rentia di domino Alvise da Porto con Mathio dal Toso vicentini, per cerio acque etc. Parlò domino Christofal Zaroli dolor per il Porto, voria la causa l’usse aldila de qui da zudexi delegadi; et domino Bortolamio Da Fin dolor parlò per Mathio dal Toso: et cussi fo fato le letere. Vene sier Carlo di Prioli, va consolo a Damasco, dicendo dia andar via con le galie, è debìlor ducali 800 a le Raxon nuove, voria dar ducali 100, il resto pagerà al suo ritorno, ha gran spesa a metersi in ordene, unde li Savii si levono et disello era da compiacerli et ordenar a quelli di le Raxon nuove tolesse questi ducati 100 a bori conto, et li facesseno el suo boletin. Da poi disnar, fo Colegio per consultar el disarmar di le galìe è fuora, e cassar li fatili in Cypro e a Corfù, e alcuni voleano far Provedador novo in armada; el lerminono far domali Pregadi per quesla materia. Di Cypro fo ìetere, per la nave venuta di Mosti, patron Matio Vasallo, carga di sai, go-toni eie. Scrive, sier Alvise D’Armer luogotenente et Consieri di 22 Mazo, come de lì l’annata di tormenti è trista, ma ben sarà assa’ orzi. Scrive nove dii Sophi e Turchi, sicome dirò di soto il sumario qual fo mandà per il mondo. Di sier Bartolamio da Mosto capitanio di Famagosta. Scrive etiam lui alcuni avisi di cose dii Sophi e di Turchi, cosse vechie. Fo seri lo ozi per Colegio a l’Orator nostro in corte, havendo il Papa scrito uno breve a li canonici padoani in favor di do francesi ladri carzerati zà più mexi e confessi, che suspendi la execulion di apicarli per la gola justa i loro demeriti, a quel podestà nostro di Padoa, e li debi lassar in pena di exeomuni-cation; la qual cossa non tenimo sia di mente di la Soa Santità perchè erano mandati et presi in habito secular, et però debi parlar al Papa e impetrar la re vocha tione. A dì 3. Venere la matiua, poi terza, il Serenissimo si le’ portar, e andò con li Consieri per Palazo come fe’ zà 8 zorni, persuadendo li judiei a far ju-stitia. È da saper, dete voce voler andar Luiii, eli’ è San Salvador, a veder le fabriche di Rialto, et andar con li piali in cariega portato, dove è stà posti ne le