95 MRXX, AC.0ST0. 96 d’ ¡ritraili! a l’anno, quali siano sdì, et sì Iraze da Mi- lan dii dazio......El qual Lutreeli dovea venir a Milan et partirsi. Scrive altre particularìlà, ut in litteris. Di Anglici di .ver Antonio Surian clotor, el mvalier, orator nostro, di 14, 16 et 18, (la Ca-les. Come il re Catholico et Cesarea Maestà parli a 1 4 per ritornar nel suo paese, acompagnato dal He, qual si cavò la bareta nel tuor di la licenlia, el li ha donalo do cavalli ... e quel Catholico ne ha donati do altri a esso Serenissimo He. Scrive, come volendo far cerio banchelo in Ca-les a questo re Calholico, sopravene tanta fortuna che portò via le canevaze dii coverto eie., adeo si convene farlo in certa caxa picola eie. Scrive, quella Maestà Cesarea, essendoli portato da una dona la sua imagine, li donò una cadena di scudi 500. 61 Scrive, ha inteso, per bona via, il Re averli dito che Soa Cesarea Maestà non si pensi venir in Italia a tuor la corona de l’imperio, armalo, perchè li farà dispiacere, perchè voi esser unito con suo fradello re Chrislianissimo, et ditto Re li ha dato certa seri-tura, qual è slà mandata in Pranza dal He a veder se P è conlento. Scrive coloquii aulì col Cardinal F.boracense, qual dice non è da dubitar il Re vengi armato ut supra ; e li ha tochà una parola, aspetta li tapedi eie. Nola li è slà mandali zà do zorni n. 60, vai ducali . . . Da Milan, di Alvise Mariti secretano, di 2, da Piagenza. Come era venuto lì con monsignor ili Telegnì, qual va revedando il Slato eie. Di Verona, fo letere di sier Lunardo Emo podestà, e sier Piero Mar sello capitano. Come, hessendo passado per il Lago il conte di Cariati, vien di Napoli, va in Alemagna a trovar la Cesarea Maestà, e scrive coloquii auti con Jaeomo Barbaro capitano dii Lago, ut in litteris, quali sono de impor-tanlia. Item, che alcuni veronesi, nominali in le le-tere, non però persone da conio, è venuti a trovar dito Conte con farli ogni dimonstrazion di honor; il qual Conte fo governador di Verona per la Cesarea Maestà. La qual letera fo leta con .... Da poi disnar, fo Gran Consejo. Vene il Serenissimo Principe, ohe zà anni do non è stato, che fo bello a vederlo, vestilo damaschili cremexin, portato in la sua cariega, di età di anni 83, che parse a tutti di novo questo suo venir. Voleva domali andar a San Salvador, ma 1’ ha rimesso et non anderà. Fo lelo la parte presa dii ... zercha quelli vano in li rezimenti senza letere, et inlrano in li offìcii senza bollettini, che non possino andar solo pena etc. et sia subito electo in loco suo. Et cussi fo admoniti tutti di questa leze. La qual è stà fata lezer per sier Carlo di Prioli qu. sier Conslantin, va consolo a Damasco, qual è debilor a molli offìcii et farà partito come ha fato di altri, videlicet sier Andrea Arimondo quando l’andò consolo a Damasco, et sier Piero Trini, è podestà a Brexa, qual non fece bollelini per li oflìcii. Fu fato elelion di tre dii Consejo di X. Di nuovi, rimase sier Alvixe Grimani fo consier, sier Andrea Trivixan el cavalier fo capitano a Padova, et sier Domenego Contarmi fo capitano a Padoa, cazuli molti con titolo. Item, 6 di Pregadi ordinarii, rimase chi parse al Consejo, et cazele chi erano forsi più degni a romanir per ben di Stailo. Io Marin Sanudo fui nominato dopio. In la secunda mi tolse sier Ja-como Diedo qu. sier Anzolo, et in la quarta lo Marin medemo, et per le mio fatiche soli cazuto. A dì 6, Luni. Fo San Salvador. 11 Doxe si mutò et non volse andar a Rialto né a San Salvador a veder la ehiesia nuova, e in Colegio non fo lelere da conto. Da poi disnar, fo Colegio di savii ad consulen-dum, e dar audientia a molti che li è slà commessi per la Signoria. È da saper, a dì 4 fo scrito, per Colegio, a Ichar-beì locotenente dii Signor turco al Cayro, consosia habiamo inteso sier Benedeto Bernardo rrier-chadanle nostro andando al Cayro con danari era slà morto, per il che, per recuperar il suo, sier Ale-xandro Contarmi e Bortolo Caner sarano comessi di soi maistri, voy far recuperar il suo. Item, scrito a sier Sebastian Zorzi consolo in Alexandria, in consonanza. Fo scrito per Colegio a Roma a l’Orator nostro, parli al Papa per le possession di Romagna di quelle donne da cha’ Zorzi. Et ozi fo scrito al magnifico domino Zuane de Uspergio capitano di Lubiana, avendosi doluto l’o-rator dii re Chrislianissimo che uno Brulardo llie-sorier dii dito Re e Sanson hebreo, qual sì diletta di minere d’oro e di arzenti), quali andati per veder dille minere da esso Capitano è slà fati retenir, per tanto lo pregemo voy farli liberar eie. Fo scrito a sier Valerio Marzello savio a Terra ferma, qual è ito a Cologna a far le monstre : come laudemo l’opinion dii Governador a far le monstre a li provisionati hanno taxe, et cussi lazi, e di tutte le monstre fazi far copia per Zuan Cavaza rasonato nostro ito con lui, e le mandi di qui.