577 MDXXI, GENNAIO. 578 meli uno o do liomeni per galla su le noslre, e cusì meleremo nui su le vostre acciò non seguisse li inconvenienti seguile a le fuste, sichè si potrà una armata esser in Ponente, l’ultra in Levante conira dito corsaro. Poi disse, la Signoria teme la spesa? Rispose il Baylo, la Signoria al bisogno non teme spesa, armeria 100 galie. Sichè, disse, scrivè ad ogni modo. Et do zorni da poi, hessendo esso Baylo andalo a la Porta per li richiami che mai non maneha, diio bassà li dimandò si ’I havia scrito, e che scrivesse ad ogni modo, dicendo che armerà 20 galìe per uno e basterà. Scrive, zercha la cossa di le fuste (ien siano stà tutti morti, et aspela il suo schiavo over il nostro orator; sichè la cossa è stà ben guidala, e lien si aquieterano, perchè questo Signor ha bon governo ejusto, non voi entri nel s.;o casnà alcun danar lolto per indirecla via. Questo Signor ha falò uno quarto bussà nominalo Chagnabei, omo di anni 70, fo suo bassà era al governo sanzacbo di Salonichi; sichè sarano qualro bassa. L’ha visitato e faloli il presente, coslò ducali 115. Si duol non ha danari; ha impegnà il suo, e bisogna se li provedi, e più si duol che chi serve è riputa ladro, come è stà falò per li Ire Savii al conto dii quondam suo processor sier Lunardo Bembo. Prega si elegi il suo succesor; et fin 5 mexi è il tempo di pagar la pen-sion dii Zanle. Si provedi al tempo, e né si mandi robe perchè di quelle fo mandate ancora no ha, nè l’ha potute spazar tutte. Concludendo, si elezi in suo loebo. 348 Dii dito, a dì 16. Come, da poi le ultime di primo, di Soria, non è venuto altro; ma questi continuamente fa passar zente su la Natòlia e fa grande provision. Si judica quelle novità sia grande e non sia il Gazelli solo. Di armada si prepara 25 galie, sopra le qual voleno meter janizari per mandarli in lo Egipto. Ila aviso esser sia tajà 12 milia legni di varie sorle, perchè voleno con quelli riconzar la sua armata. Di le fuste spera le cose anderano bene. Di Roma, di l’Orator nostro, di 17. Come eri fo a palazo, et a ponto il Papa era venuto di ca-stelo, lo chiamò dicendo quello voleva. L’Orator li dimandò quello era di novo di le fantarie spagnole veniva di reame, perchè per Roma si parlava diversamente. Disse il Papa, a Cosenza sono smontati 600 in 700. E l’Orator domandò si havevano auto danari. Disse di sì, da Spugna, dicendo « in verità non intendemo queste cosse, nè superno contro chi vadi-no. Bavemo parlà a domino Zuan Ilemanuel, ne ha dito non dubilemo vengano a nostri danni; tamen volemo star provisli, et faremo olirà le zenle che ha- 1 Diarii di M, Sanuto, — Tom. XXII. verno mandà conira, 4000 fanti in Romagna e G000 sguizari j ma a far questo bisogna gran spesa, sgui-zari voleno tre page, havemo capitoli con loro è ub-bligali darneli quando li volemo, el se questi non basterà, toremo ajulo da francesi ». Disse l’Orator, questi fanti spagnoli è pochi, non polrano far nulla senza lomento di altri; disse il Papa, è vero. E dimandò l’Orator si haveano con loro zenle d’arme. Bispose di no, e disse voleva aver sguizari. Tamen si divulga ditte zenle spagnole vien con ordine dii Papa a la impresa di Ferara. Ma il Papa in riera non par babbi paura; ni altro potè aver da lui. Poi introno su nove di Spugna. Disse l’Orator che nel castclo di Torre di Siglias non fo morti 25. Disse il Pupa, cussi havemo nui avisandovi è gran coinbu-stion in quelle parte, l’Imperator non ha voluto acetar li capitoli fe’ l’Armirante con quelle comunità. Et hessendo zonto il signor Renzo lì dal Papa, lui Orator tolse licentia. Il qual Renzo è ogni di e hora si poi dir col Papa; le zenle soe ha cavalchato e di brieve lui dia cavalchar. El reverendissimo Cardinal 348* di Cortona legato di Perosa, è partito per Porosa, si dice per fare fantarie. Dii dito, data a dì 21. Come, ricevute nostre di 4 con sumarii di Conslantinopoli, eri fo dal Papa in castelo, e il Papa li dimandò si havea nova alcuna. Disse de sì, e li fe’ lezer dilli sumarii. Monslrò gran piacer e ringratiò la Signoria, dicendo questo saria il tempo di far facende conira dito Turco « per nui mai ha manchato ni mancherà, purché li principi cliri-stiani voghilo far el suo dover ». E l’Orutor disse questo è vero pater sanctc. Poi disse erano letere di 12 di la corle di Alemagna, come el Cardinal di Croy nepote di Chievers ora amalato di febre peslilenzial; qual è episcopo di Toledo, por il clic seguirà disturbo di chi sarà dillo vescoado. El è avisi di Spagna, come quelli grandi con li populi è acordali insieme, et voleno che il Re non Irazi danari di la Casliglia nè dagi li benefici ecclesiastici altri che a loro, nè li officii; sichè il Re non voi acetar questi capiloli, et converà tornar in Spagna. Poi l’Orator dimandò la causa dii partir di monsignor di San Marzeo de lì. Disse come ha voluto andar a Milan, e forsi dal re Christianissimo, e diloli tornerà poi lì a Roma ; disse : « vederemo la fin di questa dieta si fa in Germania e vi diremo il tutto ».L’Oralor ringratiò Soa Beatitudine. Il Papa poi disnar si parli, va a lu Ma-gnana e poi ai bagni. Scrive poi fo dui reverendissimo Medici a comunicarli ut supra. Soa Signoria disse etiam quello saria il tempo far conira turchi etc. e ajutar il Guzeli, dicendo, si ’1 non ha ajulo da 37