405 UUXX, NOVEMBRE. 4 OC sialo trato artelarie, e fato molli fochi per la terra. Scrive, il Papa ha revochi tulle le expetative, etiam quelle riservate in pectore, sichè de calerò corerà più vachantie. A dì 10, hore do di note, morite il 246 reverendissimo Bibiena. Ila lassato il suo a so’ nepo-te ha fato testamento; e il Papa lo ha confirmalo. Domino Zuan Francesco Valier andò in Franza per haver il possesso dì quel episcopato li dete il re Cristianìssimo, sì lo averà, sarà ben di so’ nepoli. Scrive esser letere di Palermo di 20 in marchadanti, come don Hugo di Monchada era con le fantarie a Milazo, et l’armala a Mesiria senza alcuna galìa. Di l’armata di Franza partì verso Rodi, nulla se intende. Scrive, il reverendissimo San Zorzi, partì per Napoli, zonlo a Teracìna volse andar a Napoli per mar per non passar per Fondi, dove è il Cardinal di Voliera, per non dar suspelo al Papa. Scrive, aver parlalo al reverendissimo Sauliquatro, per il brieve dì quei tristi Antonio e Bernardin Bologna ; e cussi ha auto et lo manda, lì Papa ha fato l’olìcìo di cavalieri di 150 cressuto fino al numero 350 ; et scrive di haver inteso da l’Armelino, ne sono 8 quali volenodaral Papa 40 milia ducati per uno, essendo fati cardinali. Scrìve, è moria la mojer fo di domino Aguslin Gixi; sì dice è sta tosigata. Da Milan, di Alvise Marin secretarlo, di 14. Mandò letere di l’orator nostro in Anglia, aule per via di Lion. Scrive, aver ricevuto nostre letere con li avisì di Constantinopoli, dii sentar dii fiol dii Signor turco in sedia, e comunichò a lo illustrissimo Lutrech, il qual poi andò a Gambalò a piacer di caza. Domino Pomponio Triulzi li ha dillo, l’imperiali comenzano a dir l’Imperador vegnirà in Italia con arme, e voi meter uno vicario imperiai per ca^ danna terra di questo Stado di Milan ; il qual aviso si ha da lo episcopo di Lodi, è apresso sguìzarì. Di la dieta dovea far sguizari per dar li 5000 fanti al Papa e meter in stato il ducha di Virtimberg, come scrisse, nulla se intende. Scrive, molti merchadanli milanesi è venuti a dolersi del caso ocorso al corier su quel di Martinengo, e si voy proveder si possi mandar letere e altro siguramenle, e questo per li foraussiti, da i quali alcuni scolari partiti di Piasenza per Pavia è slà asaltati e toltoli la roba. Quello capilano di justitia fa ogni inquisition di aver quei tristi in le man, perchè havendoli, li Cariano squartar vivi come ha fato dì altri. 246 ‘ Di Napoli, di Hironimo Dedo secretarlo, di 3. Come, è venule letere di la Cesarea Maestà al Viceré e a la cita, et manda la copia, come si atendea a tuor la prima corona in Aquisgrana, qual ha pro- lungata a tuor una Domenega, et poi vera in Italia, a la primavera verà a Napoli. La qual letera è stà pu-blichada a li 5 Sezì de lì ; ma si tien sia slà fata dila letera per poter haver li 300 milia ducati richiesti da questi Sezi, non voleno dar nulla se prima il Re non spaza li capitoli loro e maxime che li oflìcii non siano perpetui, e solum per do anni e siano sindichati eie., per il che fu mandato il secretano Sirone a ditta Maestà. Sì dice, è letere di la raina Zuana madre dii Re, è in Spagna, al Viceré c a la cita, come lei voi esser Raina ; la qual lclera la lie-neno secreta. E si dice, la Raina predila in Casti-glia ha concesso le citade sì governino da loro e salvi le inlrade per loro bisogni ; e come a Ragon ha mandato a dir che voriano la Raina venisse habitat1 a Valenza ; e che la cìlà dì Nazara è slà sa-chìzà dal suo Ducha proprio, et come sono 13 fati al governo di la juslilia in Chastiglia eie. Scrive, le 4 galìe parlino da Napoli per trovar fuste, è tornale senza haver falò nulla. 11 reverendissimo San Zorzi è zonlo. Li andò contra il Viceré e altri signori; è venuto con 200 cavali. Ila voluto lui con 5 di soi venir per mar per non passar per Fondi dove era il cardenal Voliera, per non haver causa di parlarli e dar sospetto al Papa. Scrive, el signor Alberto da Carpi era lì a Napoli, li è venuto una stafeta di Roma che ’1 vadi lì. Domino Zerbi é ritornalo lì per nome dì monsignor di Clevers, ad haver li Siali fo di le serenissime Regine, che è soi. Scrive, li foraussiti di Napoli, hessendoli manda zen-te a l’incontro, par habino preso uno di loro nominato Felice, qual vene a Soma e fe’ danno assai. Fu preso ascoso sotto uno lelo. Scrive, è venuto uno qui per nome dìi Cristianissimo re con salvoconduto dii Viceré, qual è slà per dar il quar-liron e far la monstra al signor Marco Antonio Colona napolitano, venuto a visitar li soi. Dii ditto, di 11. Come, a di 8 vene letere al Viceré e a la città di la Cesarea Maestà, come si havia incorona di la prima corona in Aquisgrana, per il che sì farìa fochi per la terra. Scrive, a dì 8 il signor Alberto di Carpì partì per Roma non ben risanalo. A dì 7 parli una nave con fanti suso di quelli fu su l’armata el la mandano a Valenza, e hanno levalo etiam li fanti di Cajeia e altre citade per mandarli lutti in Spagna. Fo posto, per li Consieri, atento fusse fato per queslo Consejo, a dì 13 Mazo 1519, a requisition di creditori di Adamo Codolf mercante lodesco, uno salvo conduto per poter venir in questa terra in la persona et roba per mexi 5 per potersi acordar,