443 MDXX, DICEMBRE. 444 lenlischo, el fu serato di tele alorno, dove li cervi se li volevano fuzer bisognava andasseno in mare, et ne fu presi con barche quatro cervi in mare che fu un bel veder. La compagnia havia il numero 5, era de lai sorte che non ve lo potria scriver; ma pur non resterò dirvi quelli ho cognossulo. El prima si era da 12 cardenali, signori, duchi, capitani, genlilho-rneni, soldati, et brevemente vi era tutta la facilone Ursina, drio li capi, quali erano benissimo acompa-gnati. Il reverendissimo Medici, che vene da Fiorenza, havea una grandissima compagnia di zentilbo-ineni, et fu estimato più 500 cavali, non dico canaglia, dico gentilhomeni. Il reverendissimo Pelrucio di Siena, ancor sua signoria benissimo acompa-gnata, else l’avesti veduto la malina l’anticamera dii Papa, haresli dillo esser belissima compagnia; et poi quando si cavalcava, la maggior parte havia li corsateli in dosso, el molto bene a cavalo. Il signor Renzo et altri signori, cavalcavano avanti el Papa con all ri signori e capitani; ina el liolo dii signor Renzo era da retro con le genie d’arme. Et per dirvi brevemente, è sialo slimato era più di cavali 2000. Noi siamo stati fora zorni 18. flora il Papa si trova a la Magnami, et con Sua Santità non c’è altri cardenali che ’1 reverendissimo Medici, et si dice Mercore o Giovedì si tornerà in Roma. Questo è stato il nostro viazo, qual è sialo con gran incomodità di servitori; ma pur con piacer assae. Altro non vi so che scriver. A vui me ricomando. A dì 3. La malina non fo alcuna letera, ni nova da conio. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta. Et scrisseno al Baylo di Constantinopoli, zercha conzar con danari la cossa di le t'usle con Perì et altri do bassà ut in litteris. Fato con gran credenza, et vo-leno doman expedir e vadi via l’orator dii Turco. Fu t'alo tre di Zonta, in luogo di sier Antonio Juslinian doctor, è intra Consier, di sier Antonio Trun procurator, si caza con sier Luca Trun è intra Consier, di sier Benedelo Gabriel si caza con sier Balista Erizo che inira Consier, et rimasene questi tre sotoscriti ; ma il Muazo starà 8 zorni, perchè si caza con sier Nicolò Bernardo che intrarà Consier in loco dii Minio che ha acetà Duca iu Candia: Sier Lunardo Mozenigo, fo Cao dii Consejo, fo dii Serenissimo. Sier Alvise da Molin procurator, fo savio dii Consejo. Sier Andrea Mudazo, fo Consier, qu. sier Nicolò. (1) La carta 270* è bianca. Di Frama, fo letere di V Orator nostro, di. . . Come il re Cristianissimo sarà per le feste di Nadal a Lion, il sumario dirò poi. A dì 4. La inalimi non fo alcuna letera da conto. Da poi disnar, fo Colegio di Savii per dar au-dientia. Fo cavalo in questa malina, per esser Santa Barbara, 30 zentilliomeni per venir a Gran Consejo, di numero 150 erari scripti, che ogni ayno per le leze si cava el quinto. A dì 5. La malina, fo letere di Hongaria, di sier Lorenzo Orio dotor nostro orator, date a Buda, a dì 18 Novembrio. Come voi il Re ducali 5000 a conto del suo credito, quali se li dagi al Conte Palatino, et vien uno orator in questa terra, el el sumario scriverò di solo. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice. In questa note partile l’oralor dii Turco, ben sa-tisfato, el va a la Valona a dismontar, dove li sarà consegnà le cose de la l'usta, e quel Synan rais per condurlo per terra a la Porta. A dì 6. Fo San Nicolò. Vene la Signoria a messa in cnpela di San Nicolò in palazo, vicedoxe sier Luca Trun procurator, et il Colegio: el poi andono suso. Di Spalato, di sier Marco Antonio da Canal conte di. . . 11 sumario de le qual teiere scriverò di soto, et sono numero tre. Da poi disnar, fo Gran Consejo. El fu posto pel- li Consieri una parte, che sier Marco Minio el Consier, aceto oralor al Signor turcho, poi fu electo Ducha in Candia, el volendo andar a ditta legation per servir la Signoria nostra, justa el suo laudabel instituto, per tanto sia preso che ’1 ducato di Can-dia li sia reservà ad andar da poi Imita harà la dila legatione, ut in parte. Fu presa, ave 1060 de si, 100 di no, 6 non sincere. Noto. Ozi fo fato una termenation per li Con-sieri, el nolà in Notatorio: far comandamento a Daniel Vido, che li Signori di note non ballino conlu-matia per non aver scosso el numero dii libro del 1513 la parte de le conturnatie, uè è stà posta per i Consieri e Capi di XL, e però depeni le contirma-tie ai Signori di noie. A dì 7. Fo Santo Ambruoso; ofììcii, nè banchi 271* non senta. E si soleva vardar per decreto di papa Alexandro: hora si lavora perla terra, excepto milanesi per esser suo protelor. Vene sier Donado da Leze, venuto l’allro eri podestà et capitano di Caodistria, vestito di scarlato, et io steli in Colegio a la sua relalione. Prima, con gran colora, disse di un caso seguito quando zonse el suo