415 MMX, NOVEMBRE. 416 subvention con IO pei* 100 più per pena, la qual pena sia di essi Consoli, aziò sia servala le deliberatoli soprascrile. El però che alcuni de i ditti, sì banchi come altri, danno a le volte diverse sorte di monede e molte false, el ne i sacheli etiam man-cho numero di quello dieno esser, adeo che ritornandoli quelli ì sacheti che i hanno recuperale cimi i danari di mancho aut de falsi non li voleno cambiar, dicendo averli cussi auti, aut trovando al Ire excusation, cosa in vero da non suporlar, et però sia preso: che nominar si debano, per i capi di questo Consejo, do revedadori di monede da esser aprobadi per esso Consejo, i qual abiano di salario ducati do per uno al monte de la cassa di dicto Consejo, oflicio di qual sia di reveder (ulte monede et ori che li saranno portadi, sì tracti dii banco come dadi per altri, et trovandone di false o falsi debano tajar, quali siano presi, et se troverano de le monede di la stampa nostra scarse debano la- 251 * jarle, restituendole a quelli di chi le sarano. Et aziò (lieti revedadori possino far questo offilio con mazor diligentia, sia statuito che, oltra il salario suo di ducati 2 al mese per uno, haver debano de quelli che i porlerano a reveder i danari, zoè le monede, di ducati 5 in suso fino a ducati 50 bezo uno, et da ducali 50 fino 1000 pizoli uno, et da 1000 in suso un bezo di più per contener, essendo però ubligati da ducati 5 in zoso reveder de cadauno senza alcun altro premio. Reseder si debano ogni zorno in Rialto nel loco li sarà deputato per i capì di queslo Consejo a far l’ofitio suo, et non lo fazendo realmente quanto sono tenuti et li sarà imposto, siano privi di l’ofìcio suo et cadano a pena di ducali 200 per cadauno, la mità de li qual sia di chi facesse la denuntia et l’altra mità di Consoli soprascriti, come è ben coìiveniente. Et sia publicata la presente parie sopra de le scale di Rialto 25, 4, 0. Etiam a dì 24 fo publìcato chi pretende esser revedadori, si vengino a dar in nota a la Canzelaria ducal per Luni proximo venturo che si farà la eletion. 253i) A dì 23. La matina non fo alcuna letera da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta, et fono sopra le cosse di banchi. Et preseno una parte, la copia di la qual sarà notada qui avanti, el dia esser publicata in Rialto; et sier Alvise Pixani procuralor dal Banco, era in ditto Consejo di X come Procu* rator, parloe dicendo voi pagar tutti, e dar li soi danari via a chi dia aver eie. (1) La carte 252 e 252* sono bianchi. A dì 24. La malina nulla fo da conto. L’amba-sador dii Signor (ureo fo per Marzaria fino a Rialto, aeompagnalo da alcuni, et poi montò.in barcha, et per Canal grando andò a la Zueclia. Da poi disnar fo Colegio di Savii et deteno au-dienlia. A dì 15 Bomenega. Fo pioza. Fo Santa Catarina, et il perdon di colpa e di pena auto noviter da questo Papa in la soa chiesa, comenzò eri poi ve-* sporo, et dura per tutto ozi a sol a monte. Vene l’ambasador dii Signor turco in Colegio, vestilo di veluto allo basso, acompagnato solimi da 8 zenlilhomeni, molti fono comandati ma per il tempo non andono, Ira i qual Io fui di quelli, e in Colegio fo vestilo di la vesta di restagno d’ oro, et prima li fo mandalo a caxa per sier Piero Arimondo camerlengo di comun ducati 500 d’oro venetiani in uno sacheto a donar. Et poi essoambasador presentò una letera dii Signor a la Signoria, qual scrive in materia di le fuste, dicendo per interprete fosse leda e li fosse dato risposta. Et cussi fo ditto si farà Iradur, e si partì. Prima vene in Colegio sier Hironimo Malipiero, qu. sier Piero, qual pretende voler andar Podestà a Cotogna a compir dice il suo rezimento, et instando li Consieri li facesse la letera, li Consieri si strenze-no volerla far consulente Colegio. Et sier Zuan Francesco Mocenigo savio ai Ordeni, si levò dicendo non se dia meler tal parola, perchè non sta al Colegio a dar rezimenli, et parlò senza rispetto. Ta-men voleno balotar, ave 12 di no, 10 di si, et una non sincere. Fo preso non far la letera. Da poi disnar fo Gran Consejo; e dilli Malipieri fono a la Signoria, instando sia posto la parte per viam declarationis, et havia a le scale fioli e vene con i fioli in brazo perchè ne ha numero .... et li Consieri si risolseno aspetasse queslo Marti Santo e in hoc interim non si facia Podestà a Cologna ; et cussi li expediteno. In questo mezo tulli sei Con-sieri ussirà. Noto. In queslo Consejo, in la proposta fo publi-chà far un dii Consejo di Pregadi, in luogo di sier Piero Mocenigo è andado podestà e capitano in Cao-dislria, e venulo Gasparo di la Vedoa, fa l’oficio di Canzelier grando zoso di renga, andai al tribunal, dicendo non poter soporlar questo si fazi un più dii numero 60 di Pregadi, atento sier Piero Mocenigo non era rimasto queslo anno di Pregadi, perchè fo 253* electo in Caodislria, e non poi esser fato in loco suo. Et cussi publicono esser slà eror, e in loco di dila voxe si Caria Conle e capilanio a Dulzigno, e lo fato