Ci 1 MDXXI, FEBBRAIO. 612 Noto. 11 prefato sier Francesco Barbaro disse, come di la camera non poteva dir altro perchè, licet fusse sta Capitano, quel scrivan nominato .... fatto por sier Alvise Contarmi relor do li non li havia mai voluto mostrar li conti, ni darli ubidieulia. Disse di quelle artellarie è de lì, et a questo il Vicedoxe disse come li Sinici anderano 1! et farano il suo officio con-tra el scrivan. Questo sier Francesco Barbaro con il suo colega è sta in gran inimicilia de lì. In questo Consejo di X semplice fo spazà uno incolpato per sodomito, nominato Archangelo di Zorzi da san Samuel, el qual non havendo confessato, ma hessendo le cose chiare, fo confina per do anni in la preson Forte, el poi per anni 10 al confin di sodomiti, laja L. 500. Item, fono sopra il processo di quelli di Sera-valle apresentadi, et ledo una parte, vene letere di Roma, fo chiama il Colegio e non fo seguilo. A dì 7. Fo il Zuoba di la caza. Da matina non fo letere da conto, et in Quarantia criminal fo preso di relenir sier Alvise Soranzo di sier Sebastian con-dulor dii dazio dii vin a spina per il piedar di avo-gadori di Commi. Parloe sier Lorenzo Bragadin, e questo per aver in una botega di barbier per forza tolto roba di uno fio naturai di sier Gabriel Trivi-xan. Ave 39 di si, et una non sincere; et el dito poi si apresentoe. Di Roma se inteso, por letere di 2, come li Pa-Ironi di Barbaria, sier Anzolo Justinian di sier Alvise et sier Piero Donado qu. sier Bartolamio, erano zonti lì, partili da Tunis dove lassò le galìe col capitano sier Francesco Contarmi e veneno con uno bri-ganlin a Roma. Dicono perchè il Capitano li ha dato si gran stalla che non la pono durar; et a dì 29 par-tino, vieneno di longo in quesla terra: la qual nova u la terra parse molto mal che li Patroni lasasse le galìe; si vederi la provision farano li Avogadori mediante li Conseghi. Da poi disnar, de more, la Signoria, vicedoxe sier Lucha Trun, col suo mantello di scarlato, andò a veder la caza e lajar la testa ai porzi e altro, con li oratori Papa, Franza, Iiongaria, Ferara e Mantoa e altri deputati, nè si va più a la sala di Piovegi come si faceva a veder prima passar li becheri et fa-vri e da poi compila a Irar li brazolari, e questo per parte questo anno presa nel Consejo di X; ina ne l’andar si vide ditti becheri e favri. A dì 8. La malina non fo letcra alcuna di conto. Vene il Legato dii Papa. Ave audientia con li Cai di X intervenendo l’orator di Hongaria, qual si ha do-lesto con lui che la Signoria non lo expedisse, nè darli li danari dia aver il suo Re, però voi letere da lui al Papa perchè si possi far provision conira de nui per scuoder questo credilo, et la Signoria juslificò le raxon nostre al dillo Legalo, e come facendo li conti ne dia dar più presto. Sicliè dillo Legato restò soddisfate e disse li parleria. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonla, e fono letere di Hongaria, il sumario dirò di soto. Fo tratato la materia di l’orator di Hongaria, zercha dar danari per resto che li è sta promesso darli 10 milia ducali eie. Iter fo tolto libertà dar altri 3000 ducali et conzar le cosse. Fo scrito a Constantinopoli in materia. A dì 9. La matina se inlese esser zonli li do’ Pa- 368 troni di le galìe di Barbaria in questa terra, et il Colegio si reduse di suso in sala a dar audientia e non star più da basso. Di Zara, fo letere di rectori. La copia sarà qui avanti. Zercha il conte Zuane di Corbavia si voi acordar con turchi. Item, scriveno per una altra, come quelli Ire capi sono de lì non si volendo dar ube-dienlia l’uno a l’altro, terminono far capo sier Gasparo Tiepolo camerlengo de lì, e cussi loro sono contenti e lo ubidiscono e lo laudano assai. Di Germania, fo letere di sier Francesco Corner el cavalier, orator nostro. Venule per le poste è in veronese, mandate por li rectori di Verona: il sumario di le qual letere sarà nolade qui avanti. Vene l’oralor di Hongaria e fo con li Cai di X in Colegio. Da poi disnar fo Pregadi, vicedoxe sier Balista Erizo el consier, et vene sier Lorenzo Loredan pro-curnlor dii Serenissimo, che poi il Doxe è stà anialato non è più venuto; hora che l’è varilo el vien, et fo ledo le infrascrite letere. Et prima : Di Spalato, di sier Marco Antonio da Canal conte et capitano, di 14 Zener. Come havia ricevuto l’artilarie e lanze e monilion mandale, le qual zonse a tempo, perchè la noie passata a hore 5 vene una hoste di turchi sopra uno castello di quel territorio, et quello con scale alacono. Veneno 200 cavali avanti e Io eombateno, et con schioppi, et non polendo far nulla che quelli si difeseno, poi lui Conle vi mandò socorso. La qual hoste tutta poi si levò e par sia andata verso la Corvatta a far preda, et dubita ne l’andar o nel ritorno non fazino danno. Veneno solo il castello da turchi 200 a piedi et hanno fato coraria in Corvalia di 800 cai di animali. Scrive come è zonto de lì a Spalate uno nontio dii marchese di Mantoa, venute per condur a Mantea a li sti-