597 no ii modo et scodeno l’intrude dii Re, e sono frali Predicatori che vanno predichando per le citade in favor de le comunitade. Siehè le cosse è in gran g;ir-bujo, e non si poi far facendo, ni scoder da chi à aver da la corte, et maxime a questa fiera : pur spera mediante li amici non harà danno. Scrive, la febre ha da esser longa, e bisogna il Re vengi, e tien vera, et si aspeta quello si concluderà in la dieta si fa in Alemagna. Di Udene, di sier Francesco Donado el ca-valier, luogotenente, de 25. È ritornato il messo mandò al goveruador in Postoyna. Referisse si aspe-lava il colile Cristoforo zonzesse, et si diceva voleva luor Monfalcon che è suo, perchè l’Imperador ge lo donò; sichè è boti proveder di altri fanti 15 a Zuan Antonio de la Valle è li con altri fanti 10, sichè siano 25. Scrive, Zorzi Busichio non è zonlo. Alexio Bua alozava a Spilimberg, è alozato a Concjan. Li ho-meni d’arme 18 di Cesare di la Volpe è alozali fuora di la Patria. 11 governador dice anderà in Cividal do zorni avanti giongi il conte Cristoforo. Da Milan, dii Secretarlo, di 25. Come ricevete nostre di 19 et 'Si zercha la richiesta di andar il Governador e il clarissimo Griti lì, come non essendo teiere di Franza, si aspelava quello ordinasse la Christianissima Maestà. E in quella di 22, zercha i sacri zonti a Venetia, parlò a Lulrech, e prima ii disse di falconi, rispose: « mi piace, fate la Signoria mi fazi bona parte; a la Baina disse, il Be mi ha scritto bastar, et si havesse creto la Signoria non se fidasse, liaria scrito il Re parlasse a l’ambassador, poi che la Signoria non mi presla fede etc. El dito Secrelario scusò la Signoria etc. Qual poi disse, aver di Franza di 19, il Re slava ben e poiria andar in campagna a la caza, dicendo « questi zorni son sialo in gran fastidio, lior il Re slà ben etc. dicendo il Re è zovene e gajardo, non stima i pericoli. El Secretano disse è bon, ma Sua Maeslà si vardi. Disse t li voglio scriver ». Et che domino Menutio et domino Cristofol Panegarola dotor, sono oratori a sguizari per la diferentia etc., è ritornali, stali 4 zorni lì, non li vene alcun per sguizari et è ritornati. Fo leto uno capitolo di letere di Roma, di 12 di Cristofolo da Brasano a Gasparo Fidel. Come li fanti 3000 spagnoli el 600 lanze, ut in eo, potrà esser causa di impiar gran focho in Balia. Noto. Le letere dii Podestà e capitano di Ruigo non fono lede in Pregadi. 359 Di Vicema, di sier Alvise Foscari podestà, fo leto una letcra di 8 Zener. Di certo caso se-quìto, di alcuni incogniti hanno amazato uno Zuan 598 Balista Calderano citadin de lì, in la villa di Creazo, et dimanda autorità di dar lnja a chi lo acuserà e di poterli poner in bando, ut in littcris. Fu posto, per li Consieri, dar auclorità al prefato Podestà di poter proclamar chi quelli acuserà, si chè se por la sua acusa si babbi la verità, babbi di taja L. 1000 di pizoli, e se alcun di loro acuserà, sia asolto di la pena e liabi la taja dummodo non serà princi-pal.Eaulo cognition di delinquenti, possi meter quelli in bando di terre e lochi e di questa cita, con laja, chi prenderà di L. 1000 vivi e morii L. 500, e si alcun babbi nolilia et non avisi, incori in la pena di slar seradi in la prexon Forle por mexi 6, e pagar ducati 50, e questo in termine di zorni 3: 157, 1. Fu posto, poi leto, una gratia di do fiole quondam sier Marco Balbi debitrici a l’oficio di le Cu-zude, videlicet, posto per li Consieri, Cai di XL e Savii, susponder lai debito per anni 2. Fu presa. Fu posto, per li diti, suspender il debito di sier Alexandro Donado qu. sier Polo, di sua madre e fratello debitor di la Signoria nostra a le Cazude, per anni do, et fu presa. Fu posto, per li Savii tutti, hessendo venuti ora-lori di la Comunità di Sibinico per nome dii clero, nobeli e citadini implorando ajulo etc. atenlo le incursion di turchi, però sia preso siali manda ducati 500 da esser spesi in fabrieha di la terra e lochi dii territorio, con bolleta dii reclor. ltcm, 20 schiope-tieri per i lochi dii leritorio e do bombardieri per la cità, oltra quelli è. Item, si clezi Luni proxiirio uno Provedador zeneral in Dalmalia per scurlinio di questo Consejo, con cavalli 4, babbi per spese ducali 50 al mexe, sia capo di tulli i slratioli e cavalli sono de lì eie. Item, si mandi 200 cavalli tra balestrieri e slratioli, ut in parte. E li Savii ai ordeni voi la parte leda, con questo il Provedador si elezi di presente. Et......andò in renga, parlò il Colegio voi mandar solum 100 balestrieri perchè non vi sono slralioti, solum 47 è in Friul, non è da moverli, e laudò il far ozi il Provedador. Et noia, li XL compie ozi e doman intra li altri. Et cussi il Colegio messe ctiam loro far de preesenti il Provedador ; et li rispose sier Piero Contarmi savio a Terra ferma, dicendo non è il modo di mandar solum quelli 100 balestrieri per adesso, el è bon indusiar a far il Provedador a un allro zorno. Et li Savii ai ordeni messeno voler la parte, con queslo si mandi li 200 cavalli di balestrieri, non potendo aver stratioti. Andò le parte : 3 non sincere, 78 di Savii, 94 di Savii ai ordeni, et questa fu presa. MDXXI, GENNAIO.