375 MI)\X, NOVEMBRE. 376 armali, et poi 200 altri armali a la liziera, li primi con do cavali, zoè el regazo con l’elmeto el loro a cavalo, et li 200 armali lutti in biancho, però loro portavano la sua lanza; l’arciepiscopo di Zeneve con cereha homeni d’arme 50, et 100 a la liziera; Magonza con cerca altro tanti ; el Conte Palatino con una bellissima compagnia, sì de homeni d’arme come di zentilhomeni, li homeni d'arme el cavali lizieri poteva esser da cerca 800 cavali ; et poi molli signori ben vestiti: et quelli basono tulli la mano a la Majestà Cesarea. Pillila che se ebe questa visitatone, et montati a cavalo, se poseno apresso Sua Majestà, et parte di boca sua, et parte iuterprelò el excellentissimo Gurgense, feceno le debite cerimonie. Et per non lassar li altri Eletori scordali in la pena, dirò prima: el duca de Sasonia esser restato in Colonia mal disposto da una gamba; el marchese di Brandimburg esser ne li so’ Stati a defension del Gran maestro di Prussia per esser suo parente e vicino, temendo la guerra sono fra loro, el il re di Polonia ; tamen ognuno ha mandato procuratori, quali sono intervenuti come Electori. El modo de la ordinanza, fo in questa forma. Prima cerca 3 milia fanti elemaui che Sua Maestà ha conduli di Fiandra ben armali, i quali deserorno li suoi schiopi tutti ad un trailo nel suo partir; et da poi loro passò cerca 300 lanze di ordinanza di questa Maestà, sotto lo illustrissimo monsignor di Chievers, monsignor di Raveslein, monsignor di Ru, et monsignor di Nanso, qual è capitano di ditte zenle, el questi erano ben vestili e ben montati. Poi sequiteno de 700 arcieri ben montati et ben armati sotto questi me-demi capi. Apresso vene le gente d’arme alemane, una compagnia da poi l’altra, e podevano esser da 3 milia cavali armati come è dillo a la todesca. Poi vi era un batajon di cerca 250 homeni d’arme tutti de signori et zenlilhomeni di la casa dii Re sotto monsignor di Ru, i quali erano tanto ben armati et vestili non so come più si potesse far, ognuno era sopra uno bellissimo corsier bardalo con sopraveste di brochato a diversa fantasia, el li regazi mollo ben montati con li medemi habiti del patron, de sorte che non so se per tanlo numero se potesse veder più. In questa compagnia vi era lo illustrissimo monsignor di Chievers, duca d’Alva, duca de Nanso, monsignor di Ravesten, et tandem tulli li signori zentilhomeni, sì francesi, come spagnoli valenti che sono in la compagnia e casa di Sua Maestà, che in vero era cosa belissima a veder. Da poi questi, seguirono cerca 50 cavali, parte in destra, 229 ' et parte con pazi sopra, di la casa del Re, mollo belli et benissimo vestiti, sì li cavali come li pazi, con sopravesle falle con belissima impresa. Da poi trombeti a tavalo el simili inslrumenli. Poi li araldi tulli cum la insegna imperiai. Poi vi era un Conte alemano con la spada nuda in mano, il qual è in tal oflicio per eredità di la casa. Poi li erano li infra-scripli Electori : in mezo lo episcopo di Treveri et el Conte Palalino; a parte destra el comesso del marchese di Brandimburg, a parie sinistra quel di Saxonia, poi il Re armato sopra un cavalo bianco belissimo et gagliardo, lo qual lo manizò più fiate molto bene, et ognuno i steleno stupefatti, sì de la gagliardeza dii cavalo, coinè di la disposition el de-slreza di Sua Maestà. El vestilo era di oro, arzento et cremesino che sono li soi tre colori con certi gropi moreschi molto ben falli, et era "il salio, la sopravesla dal cavalo et il fornimento lutto a una fasone, et in testa una scufia d’oro a la alemana con una barela tutta coperta di penachi bianchi. Apresso Soa Maestà erano li altri tre Elelori, in mezo el comesso dii re di Boemia, a parte destra Colonien-se, a la sinistra Maguntino in abito di cardinale, poi li tre excelentissimi cardinali sopraditli, apresso l’orator dii re di Polonia, et........ che quelli di l’orator di Anglia non volseno venir per con-tentione dii preceder; poi molti altri vescovi el prelati, poi una banda di arcieri di la casa dii Re, e con tal ordine si andò a la terra. Vero è che, per esser cerla differenlia fra il duca di Julers e il comesso dii duca di Saxonia per el preceder, essendo el Ducila senescalcho de l’Imperator, se siete tanto a andar, che era più di una bora de note quando se inlrò in la terra. Et a la porta era tutto il clero con la testa de l’imperator Carlo Magno, el qual in questa terra l’adorano come sancto, et Sua Maestà discese da cavalo qui et andò a basar et far reve-rentia a dila testa. Et montò sopra uno altro belis-simo corsier vestilo de una sopravesla falla in questa maniera: era una aquila che volava fino a presso el sole, et la penna li volava di dosso, et vi era uu moro che diceva renovabo. Et cussi se andò a la chiesa de Santa Maria, qual è sotto lo episcopato di Legia che è sufl'raganeo del Coloniense. Li cavali forno dati a la porta uno et l’altro a la chiesia se-gondo l’ordine, però credo li recupererano per non esser cavali da lassar a preti. Intrati che forno in la chiesia, Sua Maestà se inginochiò in mezo sopra uno palio di velulo eremesin, et fato la ora-lione, se deslese in terra, et tanlo vi stele quanto se diria un Miserere, et poi si levò, et ditte certe oratione, se ne andò a l’altar di Nostra Donna, e lì