27 Ml'XX, luglio. 28 * e di ben giostrare li é poca differenti»; solo che il Re di pranza ini pare poco più bello e più femminile; ina in verità sono do belissimi homeni et hanno bellissima compagnia. El Sabato sequente, lo a di 9, sopra le lize da giostrare, se parlorono una altra volta, et la Domenega sequente il re di Pranza andò a pranso a Güines vum la Regina anglica, et il re d’in-galtera vene a pranso a Andra con la regina di Pranza, in modo che tutti do furono festegiali nobilissi-niamenle, et beato chi sapeva meglio fare, et furono iati grandissimi triumphi da arnbcdoe le parte. A le 21 bora, a seguo di artelaria, ognuno si partì ritornando a caxa sua ; et su riscontrorono a mezo camino, unite se feslegiorono et abrazorno conferendo insieme de li loro triumphi auli. PI Lunedì, che fu eri, ognuno di loro andò sopra le lize che sono a mezo camino, et in una medesima caxa fatta di legname steteno li do Re più di tre bore, poi se ar-14' unirono ambe do con selle compagni per uno, cioè 7 anglesi et 7 francesi adornali richissimamente cl bene a cavalo, et eomenzorno a giostrare el giostrano più di tre hore, che li fu ratto assai lanze. Li do Re si portorono valentemente; ma più il re di Pranza, qual rompeva le lanze come cane, e mai fall colpo ; li fu poca ditlerentia, che in verità li anglesi se portorono bene. Et là vene prima la regina d’ingal-tera con tante dame, damisele in carda e a cavalo, superbamente in ordene quanto sia possibile dire; similiter la regina Bianca che fu del re Lodovico morto; da poi vene la regina di Pranza cum la Madre dii Re, la sorella duchessa di Lanson, la duchessa di Lorena, la duchessa di Barbone, la duchessa Longuilla et altre dame d damisele in quantità, e se le anglesi erano bene in ordene, le francese erano meglio et più belle. E le doe Regine che non se erano ancora vedute, se festegiorno d feceno loro cerimonie, et sempre la regina di Pranza a uiano dextra, , et cussi gradativi mirarono tulle due in uno locho richissimo fallo per questo'; et in una grande caxa de legname steteno le dame, damixele et signori mescolati insieme francesi con angiesi cl homeni con done, stando a veder li giostranti che erano in tutto zercha 10. El era una lietissima cosa a vedere che là era tutta la nobiltà francese et anglese mescolala insieme come fratelli, nè li è più suspeto alguno in fra loro. Ogi sono similiter ritornati a giostrare. El Re anglico ha fato far una caxa di piacere di legname qual è una de le più belle cosse, e più ridia che mai habi veduto, et dentro tanto ben adornata di tapeti, et sopra coperta con rasi, et taffetati de vari colori, che è cosa miranda, e lì è tanta richeza dentro che pare uno miraculo, et molto extimato da francesi. Il re di Franza ha exteso uno paviglione coperto di brochalo d’oro, che dicono essere costato trecento milia ducati. La Regina etiam uè ha uno bellissimo et richissimo, et la Madre dii Re, et ne sono altri assai richi et belli. El primo zorno che il re di Pranza parlò con il re Anglico, perchè andava con alcuno suspeclo, se exlima avesse più di 30 milia homeni, tanto a piedi quanto a cavalo, al intorno del campo uno, doi, tre et alcuni 4000 sparsi che non parevano, quali in fra do hore o Ire sariano stali in ordine del Re; et questo era secreto, perchè era limitato non andare al parlamento se non uno numero; dii che il Re anglico ne intese alcuno inditio, el perchè ultra li sopradilli erano in campagna dii Re assaissimo zelile et più che non era limitato, se dubitò et quasi volse ritornare; ma subito lo inteso dal Re nostro, ordinò, credo sollo pena de la torcila, che ognuno, excepti quelli di la caxa dii Re, ritornasse a la villa Andra, e così se ne ritornorono più de do milia cavali, et il Re vene poi in contra al nostro, quando intese questo. El re d’Ingollerà avea similiter zeule assai ma non tante, lo per Dio gralia passai in el campo anglico con il negociante de monsignor reverendissimo de Medici, et fessemo tanto che ne lassorno seguitar il Re loro, el cussi vedessemo lo aboehamento ulterins. Li erano cardinali assai et vescovi a vedere, in fra li quali era il cardenal anglese al presente Legalo, quale la prima volta che ’1 vene a visitare il Re francese per parte dii suo Re, vene a Ardra acompagnato da 400 cavali, tanto zentilhomeni quanto arzieri et altri soi cortesani, tulli quanti vestili di velulo cremesino, e gli 150 zentilhomeni tulli con catene d’oro grosse, e benché fusseno non tropo bene a cavalo, era però una bella compagnia et mollo laudala da francesi. El a la fine li anglesi hanno auto uno bono ordene al fato loro ; se sono facto e fanno grandissimo ho-nore, benché li francesi habiauo superalo in più cose, secondo più ampliamente spero presto referire a vostra signoria verbo e di veduta. Se murmura assai che prima se parlino de qua, parlerano con lo Imperatore, qual è lontano di qua una zornada e meza; non so quel sucederá. Dio li meta bona pace. Dala a Lidies presso a Ardra 2 milia, 11 .lumi, 1520. A dì 6. La malina vene in Colegio sier Marin 16° Zorzi d dolor, va Domenega podestà di Padoa, e (1) Le carte 15 a 15* sono bianche.