417 MDXX, NOVEMBRE. 418 questo con gran lionor mio e vergogna di chi nota le voxe. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, dar le do Quarantie zivil a la sententia fata per sier Alvise Loredan olmi Provedador sora le Camere, in la qual è intra li Provedadori presenti, di confiseation di certi tereni in la gastaldia di Castel Baldo, fo di sier Piero Michiel di Castel Baldo, contra sier Piero da Canal qu. sier Nicolò dotor e altri ut in ea. Fu presa. Fu posto per li Consieri, exceplo sier Alvise Mo-cenigo el cavalier, dar licentia a sier Carlo Zen podestà di Lonigo, qual ha tolto una galla in Barbaria, che’1 possi venir a provarsi Patron per zorni 15, lassando in loco suo un zentilhomo etc. con la con-dition di la parte dii salario; fu presa. Fu fato Governador de l’intrade sier Marco Gabriel fo Consier, e altre 8 voxe, et tutto passoe. A dì 26. La matina, non fu letera alcuna da conto. Dato assa’ audienlie. Fo mandato li Cai di XL e li Savi ai ordeni, per l’orator dii Signor turco e condurlo in Colegio, per saper da lui qualche altra particularità zercha le fusle, come il Signor in fin di la sua letera scrive ditto suo ambasador schiavo Achinet referirà. El qual venuto, disse in consonanlia di la letera dii Signor, et si dovesse restituir il tolto e le fusle, lassar quel Sy-nan rais, punir chi ha lato il mal, et che ’1 Signor sappi la punilion, e pagar il sangue di morti. Al che il Principe li fe’ risponder la cossa come seguite, facendoli lezer la propria letera dii chadì e emin di Coron scritta al Provedador dii Zante, la copia di la qual con la risposta è stà mandate al Baylo a Con-stantinopoli, aziò le mostri a li bassa. E lui ambasa-dor disse il Signor ha inteso altramente; è bon scriver di questo al Signor, e che lui farà bon offilio etc. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. El prima expediteno quelli feriteno il vice capitano dii Consejo di X a Santa Marina, videlicet sier Marco Antonio Pixani di sier Alexandro, che ’I sia privato per anni tre dii nostro Mazor Consejo; el qual si apresenloe etc. Item, Sarasin fante dii dito sier Alexandro, absente, zoè schiavo, per insulto e ferison fata contro li oficiali dii Consejo di X, sia bandito per anni 5 da Venelia e di distreto, e se preso el sarà, stii uno anno in preson Forte serado e sia rimesso al bando, qual alhora principii, et hoc totiens quotiens, con taja L. 300 di pizoli. Item, Jacomo Fachin farnejo dii dito bandito ut supra, per uno anno, e rompendo stia in preson e rimesso a! bando, qual alhora principii, con laja L. 100 di pizoli. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXIX. Et cussi queste do ultime condanason fo publichate su le scale. Fo lelo la letera del Signor lurcho, dele eri il suo 254 orator in Colegio, zercha le fuste, e scrito al Baylo zercha conzar la cossa con danari. Fu preso una gratia di Francesco Zio scrivan a le Raxon nuove, al qual fu commesso la revision di libri de l’imprestedo con utilità di.. . per 100, et perchè non ha auto ditti danari, voi, in loco di quelli, che ogni datio si aliterà deputali a la Camera de imprestai, che sono numero 8, ducati 6 per dazio. Et fu presa di una balota. Fo letere di Franza, nulla da conto, et di Anglia replichate. A dì 27. La malina non fu alcuna lelera da conto. Fo cavado boletini per pagar creditori dii Monte Nuovo. Da poi disnar, fo Pregadi per risponder a la teiera dii Signor turco. Et vene sier Antonio Trun procurator, qual di raro suol venir ; et per far uno Provedador sora il colimo di Damasco in luogo di sier Lunardo Contarmi a chi Dio perdoni; per il che si fa ogni zorno, per quelli voleno esser, grandissime procure^ Fu lelo una letera di sier Lunardo Emo podestà dì Verona, di 4 di questo. Di cerio caso sequito in caxa di un Batista di Cavrin citadin de li, per uno Philippo fiol di Lazzarin Pellacano et Jacomo Volpato monaro, qual simulando, ditto Philippo vene ad alozar in la caxa di esso Balista una note con uno suo nepote del predito Balista, e dormendo si levò el amazò la serva, et voleva robar la camera dii predito Balista, fu sentito el andò via. Dimanda aulqri|£ di bandirlo con taja di (erre et lochi. Fu posto, per li Consieri, darli autorità di proclamarli di novo e bandirli di Venelia, terre et lochi, con laja morii L. 300 el vivi L. 500, et li beni con-fiscadi. Ave 158, 0, 0. Fu lelo una teiera di sier Alvise Foscari podestà di Vicenza, di 30 Octubrio. Di cerio caso sequito conira uno Bernardin da Velo ciladin de lì, zovene di anni 20, andato con alcuni soi a certo bo-scho a li confini di todeschi, mia 25 di Vicenza sul territorio visentin in la villa di Arsiero, unde. li villani reduli insieme, e lui volendo fuzer, fu da loro trovalo e datoli 18 ferite et morto. El, per li Consieri, fu posto chiamar li ditti delinquenti, e non venendo o venendo, poterli meler un bando di Vene-tia, terre et lochi, con taja vivi L. 500, morii 300. Ave 161, 6, 51. 27