181 MMX, SETTEMBRE. 182 di X, zerclia le pregierie si fanno in li Constali in cosse criminal ; per tanto sia preso che non si possi pregar per alcun caso criminal, si non pare, (io, fra-delo, marito et mojer ut in parte, sotto pena come in quella si conlien. A dì 14. La malina non fu letere alcuna da conto, et io tornai di Castelfranco in questa terra. Da poi disuar, fo Consejo di X semplice. Et proseno che de ccetero siano cavadi ogni 3 mexi 4 Procuratori quali siano ubligali andar a compagnar el Principe overo la Signoria, sotto pena di ducati 25 ut in parte. Questo fu fato perchè di raro Procuratori acompagnava la Signoria. Item, fu preso che non si possi più dar licentia ad alcun capitano dii Consejo di X che vadi fuora, se non per parte messa per 6 Consieri, 3 Cai di X, et habi tutte le balote. Questo fu fato per esser Domenego Visentin capitano con le galie di Alexandria, el Zuan Anzolo contestabile a Treviso. Item, fu preso: aleuto sier Zuan Ferro qu. sier Antonio, bandito per sodoniilio ai confiti zoè di là da Menzo, qual si ha offerto di dar in le man uno spende moneda venetiana falsa, però, atento la sua gratia rechiede, sia conzo il suo bando in questa forma, che ’1 sia bandito solum di questa terra et dii deslreto, dando però costui prima in le man ut in parte. Fo scrito, per Colegio, a Treviso, mandi de qui Zuan da Como cou'.estabele, volemo operarlo ad Axola per Hironimo Orsini contestabile, et a Udine a Zuan Antonio da Vale eontestabele, di quali el Colegio voi far elelion di uno per mandarlo a Corphù. Fo scrito a Roma a l’Orator nostro, come de li si ritrova el Spagnolo, qual leze l’ordinaria di phi-losophia, il qual alias desiderava venir a lezer a Pa-doa al primo loco: per tanto, havendo optima fama, vedi si ’1 persevera in voler venir, et concludi con più avantazo el poi eie. Noto. In questo zorno, su la Piaza di San Marco, si doveva far justilia di 4. Prima cavar un ochio a uno et cussi fo cavato, poi apichar do ladri zoveni, quali hanno robato a una femena zercha ducali 120, uno chiamato Alexandro Misani, l’altro Zorzi Mo-121* neta nepote di Stephano Moneta, el accidit cossa notanda: che menali fuora tulli tre, al primo fo cavà i ochi, et li do ladri stavano aspelar in Piaza a pedi la scala per esser poi loro apichati ; et tanto si siete, che andati alcuni soi a li Avogadori di Cornuti sier Francesco da cha’ da Pexaro qu. sier Hironimo, sier Nicolò Salamon e sier Lorenzo Braga-din, dicendo per justilia questi non doveano morir atento li Judexi di Proprio è siali di tre opinion di la sua morte, videlicet sier Alvise Zusto li siano cavi i ochi et tajà la man, sier Michiel Basadona cavati uno ochio e lajà una man, sier Andrea Dandolo che i siano apichadi per la gola sinché i inorano, e per la leze, quando i Zudexi è di tre opinion vanno dal Serenissimo, perchè di chi Soa Serenità intra in opinion quella è sententia, per il che andati, el Doxe intrò in quella dii Dandolo, e per questo era-uo apichati; ma questi soi dicono, quella leze si ex-tende in cossa civil e non criminal, e che ’1 Doxe non ha libertà in criminal, et per questo mandono Valerio fante di Poficio a suspender per una bora che non fosseno apichati, et era zà uno di loro montato in su la scala di la forcha, quando vene tal su-spension, el cussi fono ritornati in presoti. Et poi li Avogadori mandono a suspeuder per do zorni, perchè voleno venir in Quaranlia e lajar quello ha ter-minà il Doxe e far tulli Ire li Zudexi di Proprio vengano con le tre opinion in Quaranlia, et lele le scri-ture si prenda quello vorano. Et cussi sier Lorenzo Bragadin andò in Quaranlia a scusar l’oficio di la suspension haveano fato, el li altri do colega andono nel Consejo di X etiam a dir la cossa. Hor tutta la terra li parse di novo, che si avesse fato questa cosa cussi tarda, perchè è zà zorni questi ladri haveano reificalo. Et aziò li posteri possi intender la causa perchè li Avogadori suspeseno, qui solo noterò la leze, qual è in le Coretion dii Statuto civil. e però dicono il Doxe in senlentie civil ha questa libertà, et non in far morir alcun ; la qual leze è questa, ad luterani, vacante il ducato per la morte di missier Gradenigo, Doxe dii ... . « Et si l’ocorerà che i zudexi in numero dispari, constituidi o che saran constituidi habiano nel sen-tentiare diverse opinione, in modo che la inazor parte di essi non convegnano in una opinion, ma 122 fosseno le Ior opinione tre o più, debiano vegnir a missier lo Doxe, et davanti de esso narar le so con-scientie, et quella a la quale el Doxe consentirà, essa sia sententia ». Et etiam in questo zorno da poi fu fato la justi-cia di quel tristo de Bonin di Castelfranco, menato per Canal grando, tiralo a eoa di cavalo per terra, discopato et squartato, come li meriti, nel nephando caso fato di amazar el fio di suo fradelo, lo rechiedeva. A dì 16 Domenega. Non fo alcuna lelera da conto. Da poi disnar fo Gran Consejo ; non fu il Doxe per farsi scurtinii et non haver briga di esser portato su et zoso.