239 MDXX, SETTEMBRE. 240 francesi, e su la intrata de francesi erano li ansiosi, e d’intorno andavano ailri a cavallo con commissione di non lasciare trapassare il fosso ancor che bisognasse amazarli. Et come li doi Re se inconlrorono nel campo, le lanze se barotono, et salutarono al solito con parole amorevole, poi cominziossi a far fare a li cavalli correndo, saltando et voltegiando, e similmente feno li Re; poi furono portati dui scudi da dui araldi, sopra li quali erano le arme de l’uno e l'altro Re per il campo con 30 trombeti et 22 araldi manzi, poi furono apiccati al troncon di l’arbore sotto li rami : et il scudo di Franza era a man destra 153 come ancho è la caseta sua. Questo dì cambiorono l’uno et l’altro corsier. Sotto questi scudi ne furono posti tre altri : l’uno era vergato per il longo a liste lionate et morelle con un breve sotto a lettere d’oro in francese che diceva : pour la lisce, che è per co-rere a la tella, l’altro medemamenle era vergalo a liste gialle col suo breve che dice: pour Tormy, che sera il combatimento di uno castello così nominato ; l’altro tutto inargentato bianco con letere : pour il bagordo. Intorno a le sbare del teraglio hanno poi posto le insegne de tutti li signori et cavalieri che corerano, coi loro nomi. Mentre che questo si faceva, arrivò il reverendissimo Cardinale, di Arders, dove era ito a pranzo con Madama, et essendo già discavalali li Re ne la casa de lo anglese, ditto Cardinal introe a Soe Maestà, et stetero per mezza bora a parlamento, poi rimontando ciascuno a cavallo ritornorono al suo luogo ; et questo giorno li doi Re cambiorono destrieri l’uno con l’altro. Dominica sequenle, a dì 10. Questo giorno fo fato banchelo al Re francese da la Regina anglese, et da la Regina francese al Re anglese, et datoli il segno di montar a cavallo con tre botte de artellaria ca-daun Re partì del loco suo, et nel camino incontratosi, si ricomandono l’uno a l’altro le donne loro. Il re Christianissimo fu racolto da la Regina al piè di la scala e eonduto in una stanza apparechiata per Soa Maestà, poi, essendo l’ora, passaron a le stanze de la Regina, et in salolo mangiarmi, e lutto fu ne la stanza di legname novamente fata per queste pompe, la description forma et grandeza de la quale ho scripto di sopra. La stanza ove mangiare, era de ta-pezarìe a verdure bellissime, non più viste, di valore di ducati 15 l’ala, et d’una bellissima credenziere di vasi tutti d’oro. Sederono a mensa soto un capezalo di brocalo d’oro, il Re, a man sinistra la Regina e da po’ lei la regina Maria, a man destra, discosto alquanto il Cardinale. El convito fu grandissimo e splendido di persone che servirono, de la varietà et moltitudine di vivande, et de musiche et canti de varie sorte. Venivano, ogni volta che si portavano le vivande, cinquanta piati dopi, zoè coperti tutti de arzento dorato, exceto quelli che si portavano al Re che erano d’oro, et tante volte se andò alla cucina che non si potè contare. Fuora di quella stanza si us-siva in una sala di 750 piedi, ne la quale mangiavano le done, che furono 134 contate, et da 20 homeni per bonore e compagnia sua, segondo lo costume 153' de Anglia, però lutti anglesi, ma gran personazi. Olirà questa sala, ne era un’altra de la medema grandeza ove mangiavano li homeni, che erano più di 200. In una stanza che corrisponde alla prima, mangiava monsignor duca di Barbon gran conlestabele e monsignor l’Armirajo e (ulti questi gran signori francesi con pochi ma grandi homeni anglesi ; el così di loco in loco e di grado in grado erano tavole; e ne le stantie dii Cardinale mangiava monsignor di Paris, con lutti quelli prelati et preti francesi; et in cadauno di questi Inogi erano le sue credenze de argento indorato bellissime et richissime per tutta la casa. Poi da basso si mangiava, et per la corte, con tanta ab-bundantia di robe e di vino che le gente si affogavano. Una fontana che era inanzi la prima porta Irete vino cinque ore a chi ne voleva. Finitosi di mangiare di sora, il re Christianis-simo et la Regina vennero in sala et cominciosi a danzare a son di tamburo et luifolo et violeta, et la prima danza fu madama Maria con un signor francese ; di poi il Re predito, con li pifari suoi et col trombone che ha conduti, ch’è soni exceìenti, si fece fare un ballo a la italiana et ballò con una inamorata de uno suo obside qui dito Monpensate, ch’è una brava dona et la più bella che fusse ne la compagnia, et furon in ballo da 20 copie. Finito il ballo, tutte queste damisele furon basale dal Re con grandissima galanteria ; la gente multiplicò tanto che fo forza relirarsi dove havean mangiato Soe Maestà, et qui danzò fino a 1’ bora che partì, che fu verso le 23,dato prima il segno di tornare con il trar di l’artellaria. Il Re era vestilo di una zimara di brocalo rizo stralaglialo, et di sopra liavea una cappa alla francese di (eia d’argento fodrata di brocato di argento rizo, et havea una balzana di ricamo pur d’argento a groppi, nel vuodo dei qual erano baiasi belli et grandi legati in oro; et così per le liste de la cappa, havea un giuppone di tela de argento vergata d’oro, et nel petto liavea 14 perle soto certi scudeti d’oro smallati ìongi et grandi, et le più belle che mai chi scrive vedesse, et a li manjchelti slrichali