DIAMI LUGLIO MDXX. - XXVIII FEBBRAIO MDXXT. 1 Dii mexe di Luio 1520. A dì primo. Introno in Colegio : sier Zorzi Corner el cavalier procura tor, sier Lucha Trun, sier Francesco Bragadin savii dii Consejo, sier Valerio Marzello, sier Toma Moceuigo savii a Terra ferma ; il terzo che è sier Francesco Morexini l’avogador di Cornun, non è ancora intrato. Cai dii Consejo di X : sier Antonio Bon, sier Zuan Marzello et sier Lazaro Mocenigo, stati tutti tre altre liade. Di Fiandra, fo letere di sier Francesco Corner el cavalier, di sier Zorzi el cavalier procura tor, orator nostro, date a Guantes a dì 10 di Zugno. Scrive a di G aver aerilo la intrada di la Cattolica e Cesarea Majestà de li, di note, mollo lio-noratamcnle, con gran pompa di luminarie e altro ; la qual è ancora de lì, stando in aspetazion quello seguirà di lo abocliamenlo fato tra il re Chrislianis-simo elei serenissimo re di Anglia, dove il reverendissimo Cardinal Eboracense se faticha de pacificar quela Maestà con Pranza, et voria si facesse un coloquio trino. F.l scrive, questa Maestà da malina si parte per Bruxelle dove si farà un parlamento zeneral, qual sarà di un giorno per dar un donativo a questa Maestà Maestà, e poi si tien iterimi la Maestà di Anglia con questa Maestà si abocherano insieme, più per pompa che per altro etl'eclo, el poi alenderà andar in Aquisgrana a incoronarsi re di Romani, dove sarano li principi di la Germania, si dice per questa Madona di Seplembrio. Suplicba sia provisto che ’1 possi .venir a ripatriar. Et avisa de lì è sta parlalo, per monsignor di Chievers, di mandar uno orator a la Signoria a far residenlia de qui, come la Signoria fa star il suo apresso quella Maestà, mediante il qual si potrà adatar molle diferenlie occorse, et è slà nominalo mandar domino Andrea dal Borgo cremonese, homo-pralicho di Stado al tempo di l’avo Maximiliano imperador. Scrive coloquii auli con Chievers e il Gran canzelier zercha mandar agenti in Italia a conzar le differenlie. Dicono esser contenti mandarli in Friul solum per adatar le cosse restano a farsi per li capitoli di le trieve, perchè di le altre materie è bon tratarle lì a la Corle, et aspelano letere di Inspruch. Item, che Chievers e il Gran cau-zelier li ha dillo saria bon la Signoria si adalasse con la Cesarea Maestà, e adesso è il tempo, e loro si oll'eriscono che Soa Maestà non si partirà da quello vorà la raxone eie. Di Franza, di sier Zuan JJadoer dotor et 1 * cavalier, et sier Antonio Justinian dotor, oratori nostri. Scriveno soli et non con il Surian, di 10 et 17, date a Lis. Scriveno zoslre si fa ogni zorno de lì. El come quel zorno di 17 andavano col He a le zoslre, et che è siati alcuni anglesi in coloqui col Re, e si diceva per la Corte che il re d’ingallera, mediante il Cardinal Eboracense, voleva acordar il re Catholico con questa Maestà, et tentano di far che il ducalo di Austria, videlicet la ducea di Borgogna, resti al re Chrislianissimo, e il ducato di Milan sia di la Calholieha e Cesarea Majestà. Unde loro oratori andono dal Re, dicendoli quello si divulgava in la