307 MDXX, OTTOBRE. 308 Ihonio mandava di qui. Disse l’è vero si aspela, vien per la legation di Pranza clic li oralori dii Papa l’à intrigala, che non lo doveano far. Li domandò di l’armata, se era vero havia preso fusle di mori. Disse aver Ielere di uno suo parente è su dita armata, è vero ha preso dite fuste, e si dovea partir ; qual era a Milazo, e lien l’anderà verso Rhodi. Li domandò quando partiva monsignor di la Moreta. Disse credeva questa matina, et dii prenonliar dii cardi- * nal di Tolosa ancora il Papa non si era risolto. Undc questa matina medema andò da dilto monsignor di la Moreta per tuor combialo; trovò era parlilo. Scrive, manda letere aute di l’Orator nostro in Spagna. Ha ricevuto letere nostre zercha il .....dii Papa, come à scrito a li rectori di Verona de. Di sier Francesco Corner el cavalier ora-tor nostro a ìa Cesarea CatJiolica Maestà, date in Anversa, a dì 24 Settembre. Come, a dì 12 scrisse, poi a dì 18 il Re si partì di Bruxelle per qui a Molines, dove onoratamente fo ricevuto. Et poi si afermò 4 mia lonlan di qui, e mandò avanti Io illustrissimo Chievers per adatar una differentia dii clero e Barbante zercha il donativo richiesto; quali non voleno dar per una differentia di una abalia vai d’in-trada scudi 5000, qual il Re l’ha data a lo episcopo di Liege, e questi voi sia data a l’abate per loro electo, justa li privilegi hanno, e di questo la terra li dà favor. L’altra è, perchè la Cesarea Maestà, essendo in bisogno di danari, non ne polendo aver di Spagna, ha instalo aver scudi 300 milia a impresiedo, e questa terra li sia piezo; et questi non voleva farlo, ma da questi però fo dito a Chievers, venendo il Re, si adateria meglio la cosa con la sua presentia. Et cussi Soa Maestà eri al tardo introe con lo illustrissimo Infante suo fradelo, due cardenali Sedunense e quel nepole di Chievers, il nontio dii Papa, l’oralor po-lano e lui Orator nostro, con gran triunfo e assa’ preparamenti di archi e torze, adeo la terra ha speso da scudi 25 milia. Era gran numero di torze, represen-tazion et sajoni d’oro e di seda donadi a diversi zo-veni per andarli contra. Soa Maestà partirà, stata quella setimana di qui, per Aquisgrana, per incoronarsi; la qual incoronation è stà prolongalu per dì 7 Octubrio. Et come li ha dito domino Jacomo di Ba-nisiis oìirn secretano di l’imperador morto, mostra aficionalo a la Signoria nostra. Solicita si mandi il successor; è mesi 39 è lì, e potrà venir a tempo in Aquisgrana. Di moli di Casliglia, sono grandissimi, el li procuratori è andati a la Torre di Sigliasa tenir la cor- | te, dove è la Raina, e voleno quella sia Raina ; e la cita di Burgos ha cazà il Contestabele e monsignor di Salines suo nepole : sichè la sua elelion, fata per questa Maestà, si lien non opera nulla insieme col Gran Armiranle; undc questi hanno spazà letere al Cardinal di Tortosa si redugi in qualche loco forte, e slagi a veder quello farano quelle comunità, dandoli ogni più ampia libertà di perdonar etc. Scrive, esser zonto li in Anversa uno orator dii ducha di Lorena, et etiam uno orator dii re di Anglia, venuto per seguitar la corte. Ozi al tardo ha auto audientia pu- 192 blica dal Re. Scrive, lui Orator non lo visiterà. Scrive si pagi ducali 30 per il suo Secretano, per esser solito donarli quando si va da alcun Re; fo a lo abochamenlo col re di Anglia, lo lauda mollo, et prega li siano dati etc. Dii dito, ivi a dì ultimo. Eri fo a palazo con il nontio pontificio per esser San Michiel, per andar a la messa con la Cesarea Maestà, credendo, per esser di l’ordine, avesse l’abito come è il consueto portar in tal zorno. Quella non havia, scusandosi li soi averlo lassato a Molines. Scrive, il Gran canzelier averli parlato di ordine di lo illustrissimo Chievers, come è stà con quelli dii Consejo di Inspruch, a li quali disseno la causa non hanno mandato li agenti in Frinì per tratar le differenlie aziò si vivi li subdili in pace. Quelli di Inspruch risposeno la colpa è di la Signoria; averli scrito avisi il zorno si dieno trovar, e mai hanno auto risposta, unde l’Orator disse questo non poi esser, perchè l’é uno anno lui solicita tal andata. Disse poi esser le letere sia stà ordinale per il Consejo di Inspruch, ma non mandate. Poi disse, per questo la Signoria non dia restar di pagar li scudi 20 milia per le trieve, perchè hanno visto li capitoli, non che si mandi a veder ste differenlie, ma si trali dii quarto di beni di rebeli, et havendo il Re Ma-ran e Gradisca, quelle ville dia esser sue. L’ Orator li rispose è falso, ut in litteris, e se dia restituir i beni di subdili, e lui Gran canzelier, volendo parlar in jure, concluse in Aquisgrana sarà altri dii dillo Consejo di Ispruch e si vederà. Poi disse saria bon la Signoria mandi a tratar di qui quelle materie che si manda de lì, e non si manchi di dar li 20 mila scudi. L’Orator rispose si farà come fu a Verona, che fu dato li danari di scudi 20 milia, el nulla fu fato. Rispose il Re voi jl tutto, e in quello si poterano componer, si concluderà: se resterà differenlie, il Cristianissimo re sarà judice. E questo disse, perchè l’Orator disse non è onesto vui siate judici e parte. Scrive, monsignor di Chievers ha concluso et è stà posto in possesso lo episcopo di Liege di l’abalia,