553 JWXXI, GESSAIO. 554 qual zorno etiam è sta dato il suplicio a quelli fora-ussili, videlicet 4 di loro fati tanajar su cari per li Sezi, poi lajaloli le mano e poi apichati al loco di justitia. Et uuo di loro, avia anni 19, ne amazò 120. Quel Colle capo di loro solum à amazato 4, ma ben spogliato assai, tolendoli danari, è sta lanajà quatro volte, poi tajà la man et apichato. Questo donava a zenlilhomeni et li honorava facendoli bona compagnia et mandava citele. Scrive, l’abate Carazolo morite; la giostra è sta rimessa a farla domali. Dii dito, di 29. Come è lelere di 19 da Messina, die li fanti erano a Melazo erano irnbarebati, el veniva qui in reame questi Fregosi. Dubitano ventino per Zenoa. Scrive, è zonle letere di 19 di li fanti è zonti a Cosenza in Calabria e vieneno verso Napoli. Sono 3500, et quelli mandano 800 lanze verso il Tronto. Il marchexe di Pescara partito, stato a Tixifonle va a Marino, poi al Guasto dal nepote; alcuni dicono dite zente vanno per Sermoua. Questa malina, a hore 12, zonse lì in porto uno nepote di domino Andrea Doria con uno brigantin di Zenoa, per saper queste cose di.. . Andava a Messina per sora veder, ma inteso esser zonle, ritornò a Zenoa. Scrive, è zonto qui il conte di Molitorio capo di parte di l’Aquila, ha certe question contra alcuni di Aquila fo contrarii a quelli. Etiam loro è venuti. Scrive, Luni el castelan tien le chiave dii castelo di Capua, fo assalta da maschere a cavalo, per il che si forma inquisilion e processi; el è lelere di Spagna, di 2, come quelle cose è in più combustion che mai. Dii dito, di 6 Zcner. Come quelli atendeno a recuperar danari. Hanno venduto il conia de Matera per ducati 25 milia e el conta di Veno per ducati 17 milia al marchese di Pulignan, e il conti di Santa Se-verina Casti Anzola per ducali 30 milia al conte de .....Hanno venduto le intrade de la Doana a ra- xon di 10 per 100, e voleno vender per ducali (JOO milia. Item, 500 lanze è in ordine et va al Tronto a requisition dii Papa, come si dice. Da Milan, dii Secretano. Come, ricevute nostre letere de li avisi di Spagna, quelli comunichò a lo illustrissimo Lutrech el li ha stimali assai: qual li dimandò si l’havia scrilo a la Signoria zereha il venir de lì il nostro Governador e el clarissimo Griti, e si era zonta la risposta. Disse di no, e monsignor di Terbe disse, è bon replichar si babbi presto risposta. Scrive, li 200 fanli mandono a Zenoa, inteso non esser bisogno, li hanno fato tornar. 333 Di Udene, di sier Francesco Donado el ca-valier, luogotenente, di 11. Come manda una lettera scrita per domino Hironimo Savorgnan da 0- soppo al suo canzelier Celso, per la qual si vederi la richiesta fata ; et scrive adesso salisfato, et scrive, ha auto lelere da domino Bernardin Orio da Civi-dal come quelli monti è in arme, et questo per intender il venir dii conle Cristoforo in questa Patria, qual si aspetava a Postoyna, et si voy proveder a la custodia di quel loco. Scrive, aver scritto a Cividal et Monfalcon slagino avisti. L’altra di domino Hiro-nimo Savorgnan, di 10, di Osoppo, nara la inimici* lia col conte Cristoforo, qual vien in questa Patria e si ’1 potesse voria averlo in le man, perchè li par esser mollo injurialo da lui, el lo fece prender dove è sialo 5 anni presoti a consumar la so’jovenlù; per tanto, è bon star vigilante a la conservatoli di Osoppo et di la sua persona ; per tanto voria licentia dal Locotenente a mandar 6 homeni per villa lì intorno a venir a far la varila, si partirano a hore 23 e a l’alba lornerano. Aliega quello fece al dillo conle Cristo-foro, come sa domino Vicenzo Capello, domino Zuan Viluri et il Manfron. Item, domino Jacomo Corner fo luogotenente in la Patria eie. Di Ruigo, di sier Francesco Foscari podestà et capitano, di 25, date a la Canda. Come, essendo cavalchalo per veder di far le porte a la Pe-losella, scrisse a Ferara, et à auto una letera da uno suo amicho, di nove, la qual manda inclusa, la qual è data in Ferara a dì 12. Scrive, come il Papa ha manda a dimandar il passo al Ducha per 12 milia sguizari che vadino a Boma. Il Ducha li ha concesso il passo; ina vadino per Po a mille a la volta, et ha manda uno capitano todesco, qual è con lui a la soa vardia, a farne 2000 per lui Duca ; fornisse le zente soe d’arme fino al numero di . . . lanze ; si fa far la credenza quando el manza, e la note fa star le zente d’arme e cavali lezieri in ordine in la soa corte. Et si dice P lmperador è per venir in Italia. Di Verona, dii nostro Governador, di 12, al suo secretario è qui, Zuan Piero di Gandin. Li manda alcuni avisi aulì da Milan, qual li monstri a la Signoria: come lo illustrissimo Lutrech mandò 200 fanti per Zenoa, e fa star iu ordine le zente d’arme; qual Governador dubita di novità, perchè li fanti ispani erano a Melazo è slà levati, nè si sa per dove. Di Cividal di Friul, di domino Hironimo di Nordio dotor, citadin de lì, di 12, drìzata a sier Antonio Grimani procurator. Scrive come, per la venuta dii conte Cristoforo al governo di Go-ricia e di Gradischa e Maran, quella terra di Cividal bisogna esser custodita; qual si fosse robata, saria perso la Patria, però si.provedi. El è aviso, il diio