325 J1DXX, OTTOBRE. 326 di abati di Barbante per la differenlia zà scrite. Poi disse il Gran canzelier aver visto li capitoli e non trova ubligation dii Re, solum al quarto de le inlra-de di foraussiti in tratar e non in altro; ma ben la Signoria ha a dar li ducati 20 milia, e non vede cosse in dili capitoli che obstano se li dagi. E lexè li capitoli in presentia, et quello che ha possieda e teglia ; e l’Orator rispose, et scrive coloquii auti su queste pratiche. Conclude, Chievers è ocupalo in el sopra-dito parlamento di abati, et Zilanda nè Olanda non hanno consentilo a darli il donativo per esser ubligà il Re andarvi o mandarvi uno dii suo sangue, però vi manda lo illustrissimo Infante suo fratello. Scrive, di le poste messe in veronese, il maestro di le poste li ha dito la Signoria averi presto le lelere perchè le manderemo a Verona dando a chi porla qualcosa; sichè in 12 zorni si averi sue letere. Scrive, esser zonto avanti eri de lì uno orator dii serenissimo re d’Hongaria ; questa malina è andato a 1’ audientia pubblica dii Re, insieme con l’orator polano. Lo visiterà etc. Scrive, li merchadanti di Cor-des, hanno li soi a Venecia, è venuti a dolersi di certa parte noviter posta pagi da novo a Verona et Venecia, e li è gran danno, voriano far la volta di Treviso. Et scrive sopra questo il danno loro, e si lievi, aliter non manderano sue merze, li è danno di 72 a 84. 201 Dii dito, date a Noven, a dì 5 Octubrio. Come partì di Anversa, e zonse lì dove è il Re e Chievers e la corte. Diman Soa Maestà si parte, va verso Legie. Scrive, parloli il Gran canzelier zercha di tor li 20 milia ducati, et sopra questo scrive parole hinc inde diete, et lui Orator disse seguirla quel seguì a Verona, ave li 20 milia ducati et non fu tralà altro, è bon poner fin a le diferentie. linde, esso Gran canzelier disse è bon la Signoria mandi qui a la corte ampio mandato a tratar tal cose, e si traterà meglio che mandar agenti, tutavia dagi li 20 milia ducati. Tamen non scaldano tropo però, ossia perchè non locha a loro ma al Philinger, overo per potersi doler col re Christianissimo. Limi partirà il Re per Legie, dove starà 2 zorni con quel episcopo che lì fa gran preparation, poi anderà a Cologna, perchè in Aquis-graua è la peste, per il che il Re ha mandato uno suo zentilhomo a li Electori quali sono a Cologna. Demun si anderà in la provintia di Vormantia a tenir la dieta zeneral in una di quelle terre, et prima volevano lenirla in Augusta. Scrive, è 3 zorni è venuto la posta di Spagna. Quelle cosse è in combuslion, e come quelli hanno privato li officii fe’ il Re e posto il governo a la Torre di Siglas dove è la Raina, e priva il Cardinal, che lassò il Re, dii governo e li altri, con pena la vila non se impazino. E par, habino scritto letere e altro sotoscrito di man di la Raina, che se questo è, è gran cossa. La qual è governata per uno nominalo Quinlavilla di Medina. E hanno privà il marchexe de . . . che la governava prima; et che la cilà di Nazara havia rebellà al suo duca, et cussi la citi di Aro al Gran conteslabele; el che le parte elio sono de lì in Chasiiglia, videlicet Balescha el Mantella, si sono poste in arme et hanno recuperata Nazara et sono stà apichati 50. Etiam Aro è slà recuperata, el il Gran contestabile ha perdonato a tulli. Scrive, lo Infante era indisposto, pur è risanalo e non venirà in Alemagna, ma resterà al governo di la Fiandra, solo, con custodia come relenuto. Scrive, le lelere di juslilia al Viceré di Napoli, l’ha aule et le manderà. Scrive aspelar vengi il suo successor. Dii dito, date a Trajet, a dì 17 Octubrio. Come a dì 14 ricevete letere di 25 Septembrio dii refudar di domino Francesco Contariiii successor suo et di la eletion di domino Gasparo Contariiii; di che supplicha sia expedilo. Scrive, li Electori hanno mandato a dir a la Cesarea Maestà, non veleno andar in Aquisgrana a far l’atto di la incoronatoli per 201 * esser la peste, ma Soa Maestà, vadi a Cologna dove la l'arano. E il Re dice non voi li sia messo garbuio, come fu falò a uno imperador Alberto che non tolse la prima corona in Aquisgrana come voi la constitution. Unde il Re ha mandato di novo Ro-chedolf, qual fu governador a Verona per l’Impe-rador defunto, a persuader li Eletori voglino si lazi la incoronatoli in Aquisgrana ; e loro dubitano, poi fata, il Re torni in Fiandra e sii governato da fìan-dresi, el loro alemani voleno esser quelli, et però voi entri più in Alemagna. Scrive, è lelere di Casliglia, è (ornato uno di quelli zentilhomeni mandò il Re per dar il governo al Gran conteslabele et 1’ Almi-ralite. Dicono esser de lì gran motion, et hanno fatto quelle comunità uno capilano qual ha exercilo di gente eie. El come il Gran conteslabele dice a-spetar l’Abiurante, per esser insieme e veder quello che poleriano far. Scrive, è zonto il fratello dii duca di Savoja di qui. Fe’ honorata inlrata ; li andò con-tra il principe di Orangies e il principe di Bisignano el uno altro. È venuto per nome del fratello, qual par sia partito da Pamicita dii re Christianissimo, e sia aderito a questa Maestà. Scrive, qui è un zen-lilhomo soleva esser per il ducha di Geler in Fran-za, nominato in le letere. Il Re li ha dà provision. Non sa la causa di la sua venula; tamen sa dito Ducha aver risposto non voler acordo con quella