343 MDXX, NOVEMBRE. 344 211 Roma a caza, el non vi esser alozamenlo, mandò il suo secretorio a comunicarli tal optima nova a Monterosolo. Il qual secretorio Irovò Soa Santità a la caza, e tornato, strachatosi alquanto, le’ ehia-. * * mar esso secretano, qual li lexè dieta lelera con tal nova. Soa Beatitudine ringratiò il nostro Signor Dio e la Signoria li liavia mandò tal aviso, dicendo è una bona nova, era homo malvaso, staremo hora in pace et la cristianità potrà star sicura. Dii dito, di 30. Come Domenica poi pranso, essendo ritornato il Papa, andò da Soa Santità, qual li disse di la bona nova aula, qual è ben a tutta la cristianità, dicendo « Ringratiò domine orator la Signoria », e l’Orator disse è bon Soa Santità persuadi li cristiani a star in paxe; con altre parole. Il Papa disse « Per imi non.mancherà, parlale bene domine orator ». Poi esso Orator li parlò zerca la lelera aula dal Senato in materia di frati di Cori-zuola, pregando Sua Beatitudine si risolva in revo-chation dii breve, et le’ lezer la letera. Il Papa, leta, disse li monaci dieno aver raxon, e se li zenlilho-meni vostri dicono cussi, questo si fa per franchar Monte novo, e la Signoria li ha dalo questi lochi ; e l’Orator li rispose è pensata di frali non di zentilho-meni alcun, ma il Senato è di tal opinion, perchè li frati non dieno aver altro che el confin a le aque, e sempre è stà judichà questa cossa per li nostri Con-segii, et zà diexe anni avanti la francation dii Monte novo si tratava questo, e dii franchar dii Monte novo si ha altra via. Il Papa disse la cometeremo a tre cardinali vi aldi. Don Egnatio è andà a Napoli ritornerà presto. L’Orator, instando volesse revochar li brevi el non ineler in differenza questo, il Papa disse: «.Domineorator, non vi mancheremo dijustitia e di favor », sicliè nulla ha potuto far. II Papa va doinan 20 mia lonlan a caza, starà fuora zercha zorni 20 come li ha dito il reverendissimo Cornelio, et il Cardinal Medici partirà di Fiorenza e vera a trovar Soa Santità; e il Papa va con la solila guarda di zenle d’arme etc. Eri lo concistorio, fo sotoscrito la crea-lion di ducha di Camarin in prefeto di Roma, e di averli dato il dominio di Sinigaja. Di sier Francesco Corner el cavaiier orator presso la Cesarea Maestà, date a Legie a dì 12 Septembrio, più vechia di le altre che fo lete. A dì 5 scrisse de Noven, hora le replica, perchè le manda per via dii lesorier Philinger qual solicita li dacieri. Eri la Cesarea Maestà fece la intrata in que-211* sta ci là, acornpagnato dal reverendissimo Cardinal de Roy e oratori e altri personagi venuti a la corle. Li vene conira fuora di la porla il clero et religiosi, el poi a la porla i judici el governadori li apresenlò le chiave come subdili a la Cesarea Maestà di l’Ini; perio; poi andato a la chiesa, dite alcune oralion per quel reverendo episcopo, andò a lo alozamenlo preparalo molto honoratamente ; poi andò ozi a messa. Domani parte Soa Maestà, va 4 lego lontan dove starà 4 zorni per aspelar cavali 3000 et lanzineeh 4000 che si redugano per acompagnarlo in Aquisgrana a la incoronalion ; qual etiam averà artelarie. Aspela etiam li F.leclori che vengino, i quali voleano in Cologna starvi a far tal atto; et de lì è lige 4 a Aquisgrana. dove si farà tal cerimonie per esser zorni 10 non vi è morto alcun di peste. Scrive, il Re ha spa-zalo uno zentilhomo spagnol in Chastiglia, qual è fio! di quello hanno posto al governo di la Raina sua madre, con promission a quella comunità per placarli che a tempo novo ritornerà in Spagna e voi prima coronarsi. Scrive, madama Margarita è qui e vien in Aquisgrana, poi ritornerà in Barbante a star con l’infante suo fradelo che è rimasto lì a quel governo. Scrive si expedissa il suo successor. Scrive, haver visitato l’orator di Anglia verba prò verbis hinc inde dieta ; par sia venuto per accompagnar il Re a questo atto; etiam ha visita l’oralor di Ilongaria, venuto etiam lui con commission da esser a questo atto, per esser il Re uno di Eletori eie. Di Milan, di Alvise Marin secretarlo, di 28. Come, auto lefere di la Signoria nostra di la morte dii Signor turco, andò da lo illustrissimo Lu-trech e li comunicò lui nova. Disse è morto un gran sire, e poi acompagnalolo a la messa, andava soa signoria comunicandolo a tulli tal morie: e benché prima si avesse tal nova per via di Roma tamen non la credevano, hora la credeno. Poi soà signoria li disse aver letere quesla matina di Pranza e di Ze-noa come in Spagna li tumulti seguivano, e il Gran contestabile, che dovea esser col Cardinal al governo, visto il Cardinal privato dii governo, par facesse fanti per dubito di quelli populi. Poi disse la Cristianissima Maestà farà le feste a Lion, poi vegnirà a Milan ; et che domino Galeazo Visconti eri li, disse a lui Secretano che li altri cantoni non soporterà li 4 cantoni voglii meter il ducha di Virtimberg in caxa. Scrive aver parlalo a domino Baldo Porro conduto a lezeraPadoa. Par, per non ruinar il Studio di Pavia, 212 il presidente dii Senato non li voi dar licenlia si parli; el qual li ha ditto, si avesse il loco fermo a Pa-doa lui tornerà a Pavia, stana un mexe senza lezer, et li convenirano dar licentia. Pur li ha dilto voi veder di poterla obtenir, e che lui Secretano non parli a lo illustrissimo Lutrech fino non li dichi altro.