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MDXX, SETTEMBRE.
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      ceri di caza; è homo molto sobrio sì dii viver come di ogni altra dilectation; homo avaro e spende mal volentiera.
103 * Di liorna, fo lete le letere di V Orator nostro, di 27. Il sumario ho scrilo di sopra, il forzo è cosse particular, non da conto, et manda letere di Napoli.
         Poi sier Sebastian Moro, venuto Provedador ze-neral di Corfú, fe’ la sua relalione, il sumario ho nota di sopra. Conclusive, ha cargato mollo sier Bernardo Soranzo baylo de lì ; e come quel loco è sta in grandissimo pericolo de esser robato per non vi esser custodia ni a la terra ni a le porle, et è più ordine a le porle di Castel Franco, e aricorda si mandi altri 100 fanti. Né lauda l’ordine lassò il signor Janus zercha le fabriche: ma voria far certa cossa etc. Venuto zoso, ,el Principe lo laudoe, e lui restò in Pregadi come ussilo de la consejaría fin san Michiel.
         Fu posto, per sier Hironimo da cha’ <¿a Pexaro consier e sier Alvise di Prioli provedadori a 1’Arsenal, atento el bisogno di la caxa di „comprar ca-nevi, che li sia tolto ducali 4000 di danari, depuladi al Monte Nuovo a la franchi tion, e a l’incontro sia ubligà al dillo Monte Nuovo il deposito di Fevrer di 1’ oficio dii sai, come è sia preso nel Consejo di X con la Zonta di poterlo ubligar, e li diti danari sia mandati a sier Hironimo da Canal patron di 1’ Arsenal, andato fuora per comprar cane vi. Ave 57 di no, . . . et fo strida presa, tamen hanno el numero per le leze limitado di lochar li danari dii Monte Nuovo.
          Fu poste, per li diti, atento fusse preso a dì 3 di Avosto che li reofori dovesseno meter a l’incanto li beni di debitori di la Signoria nostra, e non trovando chi quelli comprasse li metesseno in la Signoria per la stima con il quarto mancho; e perchè vien fate le stime molto ingorde adeo poi messi ditti beni a l’incanto non si trova comprador a quelli precii, per tanto la dieta parie sia corecta, vi-delicet che dilli beni siano posti in tenuta senza altra stima, et la Signoria compri sicome cadami altro, et siano incantadi li beni per la Signoria nostra a beneficio e maleficio di essi debitori, ut in parte. 149, 37, 2.
104	Fu posto, per li Savii, alento fusse dà provisión, a di 4 Octubrio, zoè stipendio, al conte Damian Co-cotia fo genero del conte Coxule, et conte Gargal fo nipote dii dito Coxule, con cavali 1.0 di corvati per cadauno, i quali è venuti a li servici di la Signoria nostra e fato la mostra a Zara, per lauto li sia depulà la camera di Verona, e dì danari di la limi-
talion siano pagati deputati a le gente d’arme a ducali 8 per paga, page 8 a l’anno, e a li corvati di li compagnia : 165, 5, 8.
    Fu posto, per li diti, che li debitori di le posses-sion comprade sul Polesene a danari dii Monte Nuovo, debano aver salislato quello restano a dar in termine di zorni 15, videlicet dii cavedal, el fino a mezo Octubrio di pro’ dii Monte Nuovo, justa la parie dii 1518 a dì 25 Fevrer, e questo instesso quelli hanno comprado aque etc. soto pena di 25 per cento; la qual pena la milà sia di Avogadori di común e l’altra mità di l’Arsenal nostro, nè si possa prolongar ditto termine sotto pena di ducati 500 a chi ponesse parie in contrario. Ave 189, 9. Fu presa e a dì 9 publicà in Gran Consejo.
    Et licentiato il Pregadi, restò Consejo di X con la Zonta, ma stetono pocho. Et prima feno un Cao di X in luogo di sier Jacomo Badoer è amalato, fino el varisse; qual fu sier Zuan Marzelo e stete tulio il mexe.
   A dì o. La malina vene in Colegio l’orator di Franza in materia di cosse particular; non negocia cosse publice.
   Vene l’oralor di Ferara, domino Jacomo Tebaldo, dicendo aver letere di 2 da Ferara, coinè el reverendissimo cardinal Estense fratello dii Duca stava malissimo e se dubitava de lui.
   Di Buigo, di sier Agustín da Mula podestà e capitano, di 4. Come avisa dito Cardinal esser morto ; qual morite Sabado adì primo, e si tien scoso la morte per aver mandato a Roma per certe renoncie ha fato a il secondogenito dii Duca.
   Di Fratina, fo letere dii Badoer orator nostro, da Poesì, a dì 22. Coloqui auli col Re, qual dice voler venir a Lion e poi a Milano per convenir esser una altra volta a parlamento col Papa ; e venendo a Milan al tulio voi venir a Venecia. Scrive, che il Re li ha ditto di grandissimi moli è in Spagna, adeo il re Catholico ha perso la ubedienlia;e come si aspelava domino Philiberto orator di la Cesarea Maestà, qual vien al He, et era zonto a la corte.
   Di Spagna, di 10 et 17, di sier Francesco 104' Corner el cavalier, orator nostro, date a Bruxe-les. Scrive, come il re Catholico et Cesarea Maestà era andata a Bruzeles e quelli contorni, et si atende aver danari de li 500 rnilia ducati Soa Maestà dice esserli sta promesso; ma questi di Fiandra dicono aver satisfato a una gran parie. Scrive, come il conte Palatino era partito non ben srtisfato dal He, qual voleva suo fratello fusse falo viceré di Napoli, justa la promessa, et non è sta exaudito; et il cardinal