297 MDXX, OTTOBRE. 298 sier Marco Balbi di sier Alvise, vien dii Zanle, col qual ha parlato questa matina. Là ha ditto per il caso è venuto molte barche con citadini da Coron al Zan-te, dicendo, poi il caso sequito, quel schiavo dii Signor li ha manazati quelli turchi amazò quelli ho-meni e (rete l’artillaria a la galla, dicendo dirà al Signor, e li l'arano impalar; sichè li cargono assai. 186 Poi sier Gasparo Malipiero tornò in renga per sua excusation, dicendo è sta più volle in Colegio, et sa come si governa questo Stado ; però non sapiati-do lui che si volesse o avesse provisto per altro Cou-sejo, era venuto a recordar il bisogno; con altre parole, che danari bisognava. Poi volendo mandar la parte, et lelo una altra letera per Colegio si scrive al rezi mento di Corfù, partito sarà il Provedador de li debbano far inqui-sition di questa cossa etc., et tutto il processo facto, esaminando corniti di le galìe stali a la tossa e altri, lo mandi di qui. El sier Alvise Mocenigo el cavalier Consier, andò in renga, cargo molto il Provedador di l’armada, qual visto il salvoconduto dii Baylo con la patente del Signor lurcho doveva far reverenlia a l’incontrar le fuste et non far quello è seguito, qual potrà zenerar tanto incendio che Dio noi voja,' perchè questo Signor tocha il cielo; perchè senza rispetto voleva parlar et comelter tulta la materia a li Avogadori di comun, quali in questa sera comenzino a esaminar il soracomito Contarmi e li altri di la sua galia, e si vegnirà su la verità. Et cussi venuto zoso, messe la ditta opinion. Et sier Marco Foscari savio a Terra ferma, era in setimana, contradise a questa opinion, dicendo il Colegio voi lenir la via media per. non tuor la colpa in nui, e si farà ben inquisition e si fazi l’effetto senza sonar trombeta; et fe’ bona renga. Non era sier Piero Contarmi savio a Terra ferma, andato a la villa. Andò le do opinion. 3 non sincere, 2 di no, 71 dii Mozenigo consier, 108 di Savii, e questa fu presa ; et fo prima cazadi li parenti di sier Domenego Capello, et fo comandà di la disputalion grandissima credenza. Fu posto, per li Savii dii Consejo, excepto sier Luca Trun e savii a Terra ferma, una letera a l’Ora-tor nostro in corte in risposta di soc di 2 zercha li frali di Corezuola, come queste terre lien i frali è nelle Lagune nostre, ch’é la forlitieation di questa terra, et però voy esser col Papa e brigar Soa San-tilà revochi il breve eie. con altre assa’ parole, nè l’arano per darle al Monte Novo, perchè hanno altro modo di francarlo. Fo lettera molto longa e mal a proposito eie. Andò in renga sier Luca Trun savio dii Consejo, scusandosi non esser per li frati di San Zorzi imo esserli contrarissimo, et non li piace la letera 186 * perchè senio signori. Per fortifìchar la terra nostra, ne domandale mo’ licenlia al Papa? liavemo fato bu-lar zoso chiesie a Padoa, Treviso e Brexa, non si dimandò licentia al Papa. Dal quondam doxe mis-sier Piero Ziani si butò zoso la chiesia di San Zìi-minian, poi, bulà zoso, il Papa non volse, con questo il Doxe vadi a visitare la chiexia ogni anno. Et che non si farà niente a scriver a Roma. Domino Egnalio, è Oorenlin, parente dii Papa, ha obtenulo poter vender ducali 30 milia di possession è lì. Fano perchè è per dar al Papa e altri; el che quel ne-pole dii papa Paulo riformò questo ordine, nominato Piero Barbo, qual non volse vescoadi ma aceto l’abalia di Santa Justina valea ducati 5000 et poi la dete a la congregation di San Benedetto e si chiamava Congregation di santa Justina, bora la chiamano di Monte Cassino, et di questi monaci per 300 anni tenne il papato, bora ni da poi niun si vi poi esser, perchè si feno tanto richi che non si dano a le virtù e santità. Per tanto li par clic dovesseno far exequir la senlenlia feno, missier Alvise da Molin e missier Piero Balbi e missier Zorzi Emo provedadori sora le Aque, debano far far. Et il Consejo sentiva quesla et voleva meter la parte, cargando molto essi frati. Poi parlò sier Francesco Bragadin savio dii Con-segio, in favor di la letera, dicendo questa opinion dii Trun è molto subita, et visto Decejn Consilium sequitur prmsentiam, el che quando faremo questo de potentia, il Papa ne scomunicherà; ma prima è bon veder.si de plano potemo oblenir l’intento nostro, che mai mancherà a far de potentia, biasimando mollo il Trun. Poi parlò sier Marin Morexini è sora le Aque, qual contradise etiam a la teiera, e si doveria far gajardamente contra questi frali che voi predichar conira questo Stado, ma semo miti; dicendo il Dominio nostro non dia aver alcun rispelo quanto a far una cossa li torna la salvation di la sua terra, e che le Lagune è le mure di Venelia. Per questo aterar 1’ ha fato i frati, Cliiozaè in terra; con altre parole. Poi parlò sier Gasparo Malipiero, è sora le Aque, etiam conira la letera e contra l’opinion di 187 sier Luca Trun ; et volendo continuar a parlar, sier Marco Minio e sier Hironimo da cha’ da Pexaro eon-sieri messeno, atento è l’hora tarda, et per consultar meglio la letera si ha a scriver a Roma è meglio questa materia indugiar; et cussi senza altra ballo-tation li Savii fono contenti. El questo vuol li frati, che la cossa vadi in longo. Et si vene zoso di Pre-