557 MDXXI, GENNAIO. 558 a Lion ad abocliarsi col Papa. Li io risposto è assa’ tempo non è sta al suo stato de Milan e li bisognava andar a rivederlo, e andando, forsi si abocherà col Papa a Bologna. Tamm ancora non havia concluso; 334 * ma zonto a Lion terminerà quello li parerà. Scrive, il Secretano parlò al Be dii conte Cristoforo, qual li disse scriverà al suo ambasator, ut supra. Etiam parlò a Madama e li disse ut supra. Si scusa dicto Oralor nostro, si cussi spesso non sviserà fino non sii a Lion, et manda letere di l’Oralor nostro in Anglia. Di Angli a, dii Surian orator nostro, date a Londra a dì 28 Novembrio. Come ricevete nostre letere con li sumari dii zonzer di l’oralor dii Turco per confirinar la paxe, e la elelion fata di l’orator Minio al dito Signor, et la lelera drizala al reverendissimo Cardenal, ringraliatoria dii bon oficio fato per la Signoria nostra. Unde andò dal prefato Cardenal, e li comunicò dite nove. Disse, questo Signor ha anni "25, è di bona prudentia, saria da temer non fosse come il padre; poi 11 dè la letera di la Signoria con parole acomodate. Quella leta, ringratiò la Signoria offerendosi eie. Poi disse, aver il Papa voi sguizari per la impresa di Ferara, et che il re di Franza, ni la Signoria nostra doveva soportar, ni etiam el suo Be li piace per esser di nominali per dita Maestà in la liga et paxe con Franza fala; et che l’ha scrito al Papa, con altre parole indicative la mala contenleza di questo. Poi li disse, tien il re Cristianissimo non verà in Italia, et che la Cesarea Ma-jestà, fato le visite con il serenissimo redi Hongaria et Polonia et lo illustrissimo Infante suo fradelo nel qual è maridata madama Anna sorda dii re di Bon-garia, le qual viste sarano a meza Quaresema, an-derà in Spagna per cessar quelli tumulti, e lasserà vicario imperiai dito Infante, perchè cussi è contento il ducha di Saxonia al qual pareva convenisse questo cargo. Poi disse, che ’1 conte Cristoforo veniva in Frinì al governo di quelli lochi mandato a requisition dii cardenal Curzense eli’è suo cugnato, zoè di Maran el Gradiscila, che sono di la Signoria nostra. Dii ditto, pur di 28. Come, tornalo il Be di An-lona, fo da Sua Maestà, e li comunicò le nove. Soa Maestà ringratiò; poi disse, di Franza haver che Bu-berlo di la Marchia era ritornalo con la Cristianissima Maeslà con mior condition di quello l’havia prima ; poi disse di Scozia, che per la venuta di monsignor di Obigni li el re Cristianissimo si ha purgalo la cossa, el voi che li judici termini, che è la illustrissima Madama et il Cardenal, sichè quelle cosse pren- derano bon esito. Scrive altri coloqui auti con quelle Maestà, ut in littcris. Itevi, de li è grandissima carestia di grano: a quello valeva uno nobile vai cinque nobeli, et hanno mandato uno oralor over nontio al re Cristianissimo per haver la Irata di some 6000 di la Franza, el non la dagando, englesi sarano molto alterali, perchè etiam quella promise non dele tutta ; et come dice l’orator del re Cristianissi- 335 mo, lien non la obtenirano, la qual cossa potrà concitar quelli anglesi eie. Scrive, come el Cardenal havia domanda a esso orator francese si ’I Be veria in Italia. Li disse non saper. Si voi che ’1 venirà a Milan certo, et poi faria quello il tempo lo consejeria. Fu posto, per li Savii, alenlo la venuta dii conte Cristofolo Frangipani, è bon non lassar il loco di Ci-vidal disprovisto, però, olirà il capilano cavalier di la Volpe falò andar per letere dii Colegio nostro, 40 fanti dia esser mandali a custodia di Cividal solo domino Bernardin Orio, ch’è de lì el ha 20 fanti. Item, che domino Cesare di la Volpe debi andar in Udine con li soi 18 homeni d’arme a slar. Et sier Donado da Leze, venuto pur ozi in Pregadi in loco di sier Marco Orio intrato nel Consrjo di X in luogo di sier Andrea Magno va podestà a Padoa, andò in renga, dicendo è stà Provedador in Cividal in questa guera et è loco di grandissima importantia, et bisognaria più guarda, non manco di 100 fanti, et è pochi, perchè, il conte Cristoforo lo robasse, si spendiria 100 rnilia ducali ad averlo. Etiam si provedi a Monfalcon; concludendo, questa parte non è bastante a la provi-sion bisogna in la Pairia. Et sier Pandolfo Morexini savio a Terra ferma, li rispose dicendo l’è bastante, come ha consejà sier Alvise Trivixan stato provedador de lì ultimamente, perchè quelli de la terra tien le chiave eie. Non è danari di far. altra spesa, ma questa basta per adesso. Andò la parie : 32 di no el resto di la parte. Fu presa. Fu posto, per sier Francesco da Canal, sier Alvise Mudazo, sier Piero Morexini Cai di XL, sier Marin Zuslignan savio ai ordeni, una parte di far de ccetero li Provedadori sora la mercadantia dii corpo di Pregadi, et quelli sora il Cotimo per 4 man di elelion nel nostro Mazor Consejo, slagino 16 mesi, possino venir in Pregadi e non habino alcuna con-lumatia eie., possino esser elecli dentro e di fuori. Item, il Capilano di le bastarde, Soracomiti e altri oficii si habi a far per il nostro Mazor Consejo ut in parte. Ave 146, 15,0; la qual non se intendi presa, se la non sarà posta e presa in Gran Consejo. Fu poslo, per li Cai di XL, levar che li Censori non mandi a chiamar più quelli di Pregadi per darli