249 .UDXX, SETTEMBRE. 250 tempo per tanto convito, perchè tutti mangiavano a un tempo, et cadaun luogo havea le sue cucine et dispense et luogi necessari fuori del fosso dii campo sotto trabacche et paviglioni. Tutti li altri signori, baroni et cortegiani manzorno simelmente in ditto luogo in parte a loro deputate. Mentre che mangiavano sonorono tutti li instrumenti che qui si Irova-ron, zoè trombeti, corneti, sordine, trombone, pi-fari, tamburi, violete et tuifoli ciascuno la sua volta ; et poi che ebero nianzato, si comenzò a combattere a piedi come di sopra con lanze, et alfine adoporono spade da due mani. Domenicha, che fu a dì 24, li Re mangiorono uno con la Raina di l’altro, et il Re francese comparse con 20 compagni in maschara tutti in habito lungo, et con essi haveano 20 damisele de le soe vestite a la italiana con boneti in capo di veluto con penne atorno, et le maschare erano vestite quasi tutte di brocato et di tela d’argento et d’oro, et così le dame erano riccamente adobbate. Mangiarono questi 20 con loro dame tutti in compagnia col Re, et essendo l’hora, intraro a le stanze de la Regina, e cadaun con la sua danzaron a l’italiana a son di pifari. 11 Re havea uno abito di brochatelo morelo e di brocato, et il capuzino et il capeleto a la todesca con penne giale et morele. Poi eh’ebbe danzato un pezo, si acostò a la Regina, et ragionò con lei per meza bora, poi si levò et andò a trarsi l’abito. Intanto era ordinalo per la Regina che a certi de li gìostradori, fatto ¡1 conto di loro botte et prodeze per li maistri araldi et per li judici, fusser fatto presenti, et cussi fu dato polìze a tre o qualro di quelli che haveano haver, et questo oflitio faceva uno suo officiale de casa. Non si potè intender particularmente che cosa, ma si stima che fusseno zogie, o aneli o colane e si-mil altre cose che poi si saprano più distintamente. Tornato il Re senza maschera, comparse con smeraldi mollo belli et grandi intorno al pelto, et a li manichelli in gran numero, et in habito con una cappa francese nera di raso et di veluto con ricamo 159 d’oro et tagli etc.; et ragionando con la Regina, prese sul tardi licenlia da lei et da tutte le sue donne basandole una per una, et si partì con la sua compagnia et andò in Arder. II Re anglese similmente andò a Arder con 20 de li suoi in mascara et con altre tante dame, et lì fecero il medemo, e similmente donò la Regina francese a li anglesi che sono stati sul campo a defenderlo et combaterlo. Et qui hanno auto fine questi giochi et pompe, le qual sono state grandissime et mollo magnifice, sì per aparechi et adobamenli de luogi, come per la frequentia et nobilita di le gente che vi è concorsa ; la quale da una banda et da l’altra è stata cosi numerosa et così ben guarnita di veste, di zoje, arme, colane, cavali et servitori, che non si potrebbe stimare, nè mai si lien che a nostri zorni si sia veduto un tal spelaculo, nè che per molti giorni si habia a vedere. Nel quale se è fatto palese de le richeze de li homeni, de la cortesia et del valore de l’uno et de l’altro regno, con zenlilissimo modo e ordine; di che, benché a parte a parie se ne possano raccontare et scrivere molte grandeze, non di meno mollo più è quello eh’è stato. Però niun si pensi che quello eh’è scrito sia il tutto, perchè non si poteva scrivere, per vivace memoria e gran felicità di la penna quello che sì havesse potuto exprimere, che la grandeza beleza, maniera, modi, atti et parole di questi dui Re potentissimi in campo, ne le armi, a mensa, tra coloqui in audientia, tra giochi etc. è tutto memorabile et incredibile. Visita seconda dii re de Ingaltera con la 1G0(I Cesarea Maestà dii re Catolico don Carlo. La seconda visita et abochamento tra la Cesarea Maestà et il serenissimo re di Anglia fu in questo modo, che, da poi molte tratation sequite dal dì 4 dii mese di Lujo fino a dì 9 tra il reverendissimo cardenal Eboracense et lo illustrissimo monsignor di Chievers, tandem fo concluso, et cussi exequito: che il Re anglese si levò da Cales a dì 10 Lujo con tutto il suo comitato regio, et aviossi verso Gravelines loco di la illustrissima madama de Vandomo francese, ma jurisdition dì Fiandra e di la Catolica Alte-za, lontano di Cales miglia do. E ne la juridition dii Re anglico, in el mezo de una picola vallino, fu posta una lanza con uno boneto overo bereta di scarlato ne la sumità, verso el qual segno da questo canto andò il dillo Re anglese, et da l’altro lo Imperatore, vedendosi et abrazandosi insieme con le barete in mano molto amorevolmente. Et questo fato, da poi molla resistente usala per la Cesarea Maestà in non voler precieder il Re, tandem, esssendoli fato intender che ’1 precedesse fino che ’1 fusse ne la juridition dii ditto re di Anglia, Soa Alleza si pose a mano destra, et inviossi verso el predito loco di Graveli-nes. Et pervenuti a l’aqua, passata che la ebeno, et venuti ne la juridition di Anglia, il Re anglese fu per (1) La carta 159 * è bianca.