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MDXX, SETTEMBRE.
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sparse per quadro dove aveansi da aparecliiare per li Re, el atorno atorno mense per la compagnia. Incontro a la entrata di questo luogo, erano tirali gradi per una credenza de molla grandeza. Si entrava a questo thealro per uno vestibolo longo 30 piedi et più et largo la mità. E ne la fronte de la entrata del veslibulo erano tre statue a man destra, una che voleva essere uno Hercule con la clava in mano, sotto i piedi del quale era uno scrilo che teneva le due colonne de lo Imperatore con il suo breve Plus ultra, et sotto il suolo questo dillo Fidelis a-micus protector fortis. In mezo era uno in abito regale, el qual era asemblato al re Arturo, et sotto li piedi havea uno scrito che lenea tre corone regale per traverso, el sotto el scrito otto versi in francese che parlavano in questa sententia : Io son Arturo re famoso venuto aspectando voi principi valorosi : siate li ben venuti etc. A man sinistra era uno armato da homo d’arme con la lanza in mano, et solo i piedi un scrito con l’arme vechie de Ingaltera, el di sotto questo dillo Amicus fidelis est alter ego. Tra questa imagine e quella regia era quel drago rosso che porta questo Re con la bandiera in mano, overo l’arma de Ingaltera. Tra il Re e lo Hercule era l’aquila nera con la bandiera in mano con l’arma di
lo	Imperatore. Sotto li versi di re Artur era uno scudo d’oro et due mani, et cadauna havea una spada nuda et uno breve atorno le spade che diceva : Cui adhereo preest, dii quale è stalo ditto assai. Nel veslibulo erano sei statue regali dorale Ire per lai ; et ne lo entrare sopra la porla del theatro era ancora tre statue, et nel mezo era uno dio di amor vestito con questo dillo a piedi : Inveni hominem secundum cor meum. A man destra era uno lanzi-nech con breve in mano che diceva : Intuspax habitat nos prò servis vigilamus. A man destra era uno anglese con barcho e brociiiero con uno altro breve che diceva Qui violai pacem hinc procul
habeat. Dentro e! thealro, su la entrata, erano l’arme de Ingaltera vechie et l’aquila Imperiale, et così atorno atorno con quelle due spade. In questo luogo et in questa maniera apparato si dovea fare il ban-cheto, ma el vento occidentale, udita la fama, dubitando che in luogi cussi chiusi fusseno per haver troppo caldo, aperse il coperto et il cielo, et rivoltò il fuoco, il mare e la (erra, et lassò il luogo a’ spe-ctatori, credo perchè in tanta ruina non vi era luogo se non per chi stava aveduto.
    Venere da matina, che fu a di 13, da poi pranso 162 si apparechiono queste Maestà a partire, et la cossa andò si in longo e in tante consullation, che essendo zà aviata gran parte de la compagnia di lo Imperatore e cariagi, finalmente restò di partirsi, et queste Maestà parlarono a longo insieme, e li consultatori furono in Gonsejo per deliberar li negoci soi. Poi il Sabato, a dì 14 Lujo, tandem si parli lo Imperatore acompagnato dal serenissimo Re anglese et comitato regio insieme con li oratori al loco ordinario. Furono ambe queste Maeslà vestiti di sajoni, lo Imperatore
lo	havea de lama d’arzenlo et oro a triangoli, lo anglese di soprarizo pur d’oro, sopra cavali bardi, coperti ambi d’arzento a groppi molto galanti. Cavalcali li Re insieme per miglia 4, uno miglio distante dal loco ove fu la visita si abrazorono ambe sue Maeslà con le barele in mano molto amorevolmente, parlato prima a faza a faza per il re di Anglia quasi a l’orechia di la Cesarea Majestà, la qual da poi locò la mano a li oratori et al resto de signori. Questo inslesso officio feno essi oratori con la illustrissima madama Margarita basandola a la fìamenga: era oralor veneto il Suriano. Et questo facto, la Cesarea
Majestà si tornò verso.......et il Re anglese
verso Cales, dii qual loco come feze il primo tempo, si levò per passar il mare et ritornar su l’isola de Ingaltera insieme con la sua comitiva regia et oratori.