421 MDXX, NOVEMBRE. 422 Pelratiu vegni a la Signoria nostra. Dicono è alla villa; hanno dito a suo fiol lo fazi venir subito. Itemi, per letere di 16, come sier Zuan Moro capitano di le bastarde resti al governo di l’armada, et il Proveda-dor vengi con la sua galla a Venelia : avisano dito sier Zuan Moro parti per venir a disarmar. Itemi, haveno letere di 19 zercha tirar le galle in terra et governar li coriedi, e cussi li coriedi di quella dii Zanle et la galia mandarla al Zanle per afondarla a far il muoio. Scriveno non hanno loco dove tirarle in terra, perchè el signor Janus ordinò non fusseno poste apresso le mure; poi di le do erano, una se immarzi e io disfatta, l’altra si scavezò; poi non hanno (avole da far li coperti, et però la Signoria ordini dove diano tirarla in (erra, e si provedi di taole, quelle fo mandate tutto fo poste in opera. Item, ave . letere zercha li 2001) ducati dar a la galia Moro eie. Di sier Zacharia Loredan provedador generai dii regno di Cipri, date a Nicosia, a dì 29 Septembrio. Scrive in materia di provisionati de lì, e 1’ bordine dato di far le cassatione, redurli tutti al numero di 700, e cassar li vechii maridadi de lì. E sopra questo scrive longo, non si poi far ben; a far cussi si desabiterà Famagosta, sono boni hotneni, e di questi fo cassi 90 impotenti, resta 75. Li ha parso sopraslar e scrive l’opinion sua è bon lenirli etc., ut in litteris. Nolo. Ozi fo mandato, di ordine dii Colegio, sier Andrea Orili il procuralo!’ da l’ambasador dii Signor turco a parlar iti materia di le fusle ; qual ritornò e referì a la Signoria, poi a li Savii, quello havia ditto l’orator, che si scrivesse la cossa al Signor e a li bassa, e che l’ambasador nostro che va lì eonzerà ogni cossa. Fu fato eletione di uno Provedador sora il Colimo di Damasco. Rimase sier Vicenzo Grimani di sier Francesco rebalolà con sier Hironimo Grimani di sier Marin suo zerman, che veneno a tanti a tanti. 11 scurlinio sarà posto qui avanti. Fo leto la teiera dii Signor turco, data a dì 10 Octubrio, in Constantinopoli, traduta per Alvise Sabadin secretarlo, molto longa e ben di-tada, portala per l’ambasador dii Turco. Poi vestito di restagno et expedito di la prima teiera porloe, apresenloe questa, la qual si duol dii caso seguito di 256 il schiavo dii beatificado suo padre che mandava con Sinan rais ambasador di... signor di Zir in Barbaria e portarli la bandiera, e tuorlo sollo il suo dominio, el per 7 vostre galìe fu prese le fusle e poi sotto Coron menate, tajà a pezi 150 di loro, cosse che non è segni di paxe, la qual el beatificado suo padre ha mantenuto sempre con la Signoria nostra. El qual schiavo havia patente dal nostro Baylo. Et però co-mandè che sia relassà quelli è presi vivi; restituì tulio quello era suso, e pagar il sangue di morii, el punir quelli hanno fato queste cosse, et avisarli ili la pu-nition, perchè altramente facendo, se intende esser roto li capitoli di la pace; con altre parole di tal substantia e tenor, la copia di la qual !elera fortasse sarà notà qui avanti. Et scrive, manda il suo ambasador di qui, il qual parlerà di questo eie. Fu posto, per li Savii tulli, una letera al prefato serenissimo Imperador di turchi in risposta di soe, nolada qui per il Sabadin prediclo, mollo longa, ju-stificatoria, e narar la cossa come è stala, e con dir il chadi di Coron ha scrilo al Provedador dii Zante e à dato le lelere al suo ambasador aziò le monstri a Soa Maestà, et dir il princìpio vene da quelli di Coron amazò li nostri smontali in terra, e bombardò la galia; et che subito inteso, ordenassemo lutto fosse resliluito, e lassa Sinan rais, liol e quell’altro, e si ha fato diligente inquisition e si farà, e tèmo venir il Provedador di l’armada in questa terra e altri Soracomili stati, e trovando altramente, li puniremo, con dir liavemo ordinà tulio sia restiluido. Et avisa Soa Maestà dii bon animo nostro di conservar la paxe con Soa Excelentia, come era con la felice memoria del qu. Selim suo padre; con allre parole di questa substanlia, e li anni soi siano molti. Item, fu posto, per li dilli, una lelera al Baylo di Constantinopoli nostro, con notificarli tutto il successo di l’orator predillo venuto et poi vestito di 3 veste, e datoli ducati 500, ne apresenlò questa altra letera dii Gran Signor, si manda la copia, e di la risposta li femo. Però parli con li bassà justificando la cossa, e tenimo zà I’ babbi fato come li scrivessemo; con allre parole, ut in litteris. E da mo’ sia preso : di scriver a Corfù e al Provedador di l’armada, Sinan rais e li allri do, li danari, roba e fusle tutto sia mandato a la Vallona da esser dato in man di l’ambasador, e che lui Prove- 2 dador debbi venir in questa terra con la sua galla. Andò le letere, et fo preso. Et fo slridato per il Canzelier grande, il primo Gran Consejo far Provedador in l’armata, sicorne fu preso di far zà più zorni. Di Cypro, fo letere di sier Alvise D’Armer luogotenente et Consieri, date a Nicosia, a dì 8 Octubrio. Come era parso, sicome scrisseno, una armata di navili 14, la qual, non bavendo dà bocha a l’isola, non sanno qual sia. Et quella tirava verso Levante, unde loro dubitando di le galìe nostre di