191 MMX, SETTEMBRE. 192 gadin l’avogador andò a la Signoria, dicendo è con-tra le leze che non voi quello è preso in li Consegi, zercha condanason, si possi andar per altra via che p?r via di gratia. Et cussi non fu lassata balotar per la Signoria. Fu posto, per sier Hironimo da cha’ da Pexaro el consier et li Savii a Terra ferma, essendo slà re-dulo il debito di le daje di Padova dii 1514 fin tutto Zugno in ducali 40 milia, e concesso a quella comunità fazi lo exator, qual ogni do mesi pagi ducati 100 fino a integra satisfazion di la dila stimma; et che la daja da primo Lujo fino per tutto Dezembrio 1519 si dovesse saldar ogni mexe in camera la rata ; poi a dì 10 Marzo per Colegio a requisition di oratori di quella comunità fo scrito a li rectori di Pa-doa che ’1 dito exator etiam scuodi la daja presente, il qual ha posto danari in camera senza altra dichia-ration : pertanto sia preso e scrito al Capitano di Pa-doa fazi comandamento al prefato exator, che in termine di zorni 8 debi chiarir li danari posti a che conto diano andar, e deccetero siano scossi li danari dal ditto separatamente, et Alvise Salvazo viceseri vati lievi 3 conti e li mandi di qui, et il Capitano di Pa-doa debi lui e successori mandar questa parte ad execulion, sotto pena di ducali 100 da esserli tolta per li Avogadori di Comun senza altro Consejo, et non debi obedir letera alcuna li fosse scritta contra questo ordine eie. Ave 113 di si, 4 di no, 4 non sincere ; et fu presa. In questo zorno achadete, che il boja qual è di San Nicolò, che amazò uno pescaor in Pescharia, venuto a parole con certo prete davanti l’officio di l’Avogaria, ferite il prete, siche ’1 morite il dì drio, e lui boja statini fo preso e menato in preson ; siché li sarà tajà la testa. A Verona achadete, che havendo sier Lunardo Emo podestà senlenlià che uno fosse apichato, qual si confessò con gran devotion, et essendo in preson la note avanti il zorno dovea esser juslitiato, si mandò 3 di questi di la Scuola a sfar con esso e confortarlo, et cussi lui disse: « Sterno in oralion, e vele a uno di loro un cortelon da lai, li domandò per la-jarsi una scarpa si strenzea, ge lo dete, e lui subilo ge lo cazò nel peclo et inorile; et volendo etiam a li altri do, quelli saltono suso e li tolse il corlelo di man. Inteso questo il Podestà, li dete la corda per saper la causa. Disse erà sta una ispiration diaboli-cha, e non per fuzer, perche ’1 sapeva le prexon erano serate ; unde fu justiliato, squartato etc. Noto. Eri fo scrito, per Colegio, al rezimento di Candia e provedador zeneral, in risposta di soe di 27 Lujo, zercha il suspender hanno fato in lavorar a quelle parte ove il signor Janus havia ordinalo uno lurion, dove è la chiesia dii monasterio di San Mitri, con le due ale di muro; e inteso la lor opinion di non voler seguir lai ordine, falò venir in Colegio dito signor Janus, et letoli le letere, è intralo in opinion con loro; ma quando el monte si possi un poco abasar e far de le mure il lurion di la terra, e San Francesco vegna ad esser cavalier et superior al dito monte, però fazino de. Item, a li fanti debano pagarli il fitto di le case e vedi ponerli in qualche loco di la Signoria nostra, dove possine alozar si ne fosse de lì. Fo scrito a Hironimo Dedo secretano a Napoli, in risposta di una letera del dotor Tolmezo, si reme-temo a loro è sul fato, fazi el meglio li par etc. Fo scrito al Secretano a Milan: domino Brando Poro, leze in philosofia a Pavia, desidera venir a le-zer a Padoa come ne ha diio il Caroldo secretano de lì, et è di la optima fama sua ; però intendi el voler suo. Itern, se informi di domino Piero Antonio Rusticbo, leze pur a Pavia la praticha di la medicina, quello l’ha di salario e la nation sua, e avisi. Dispensation di benefica del reverendissimo qu. 128 Cardinal Estense fata per il Pontefice. Lo episcopato di Agria in Hongaria al reverendissimo Medici, vai de intrada a l’anno ducati 12 milia. Lo archiepiscopato di Ferara, al reverendissimo Salviati suo nepote, vai de inlrada ducati 4000. Lo episcopato di Modena al reverendissimo Modena, vai de intrada ducali 1500. Una abatia in Sarzana al reverendissimo Redolii suo nepote, vai de intrada ducati 2000. L’abatia di Pomposa, al reverendissimo Orsino, ■ vai ducati 3000. Lo arebipresbiterato di San Pietro, al ditto reverendissimo Orsino, vai ducali 400 de inlrada con la caxa. El Barco de le Terme in Roma, al reverendissimo Cibo suo nepote, che è di spesa et non de intrada. Una abatia sul Stado de Milan, al Seraphica, vai dùcali 800. Una abatia in parmesana, al reverendissimo Cortona, vai ducati 1200, con dar pensione a) reverendo episcopo di Treviso, di Rossi, eh’ è governador a Bologna, di ducali 500.