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MDXX, NOVEMBRE.
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      vaio in scurtinio sier Nicolò Loredan, fu consolo in Alexandria qu. sier Andrea, per la leze di le cor.tu-
243	malie. Tamen, essendo sta fato il contrario in sier Bernardo Moro, fo provedador al Sai per danari et balotà, à pocho, al Sai, et sier Jacomo Pisani, fo a le Baxon vechie, per danari, et balotà a le Baxon ve-cbie, pocho, e tamen al presente la Signoria terminò non si potesse provar.
          Et noto. Fo tolti tre fratelli in scurtinio al ditto consolalo: sier Piero Bragadin, fo provedador sora le Camere, sier Hirolamo Bragadin, fo podestà a Pyran et sier Nicolò Bragadin sopradito. Il primo non havia procuralo, ma li altri do sì, a regala uno di l’altro, ltem, tutte le voxe fate ozi a Gran Con-sejo passono.
         In questa sera fu fato festa in Procurata a caxa di sier Andrea Griti procurator per le noze tale di la neza in sier Zuan Pixani di sier Alvise procurator dal JBanclio. Vi fono assà persone, et donne ben vestile con oro assa’ atorno, contra la parte, e li Compagni Immortali veneno a baiar in Piaza. Fo signor sier Jacomo Morexini di sier Venier. Durò la festa fin hore 8.
        A dì 29. La malina vene in Colegio sier Zuan Moro, venuto capitano di le galìe di Fiandra, vestito cremexin, con soi parenti, et Io stili a la sua relatio-ne, qual disse li conveniva dir di altre cosse di car-gar in lochi devedadi, de la ubidienlia, et de Io armar di le galìe, dicendo aver auto 3 patroni. Laudò sier Lucha Griti qu. sier Francesco mollo, sier Ber-luzi Contarini qu. sier Andrea è homo maritimo, dii terzo che è sier Zuan Francesco Pixani, qu. sier Lorenzo, nulla disse. Laudò il suo armirajo molto, To-darin da Corphù. Conclusive, havia auto obedien-tia da tutti, excepto a le Schiuse, dove è 37 anni non è stà galìe nostre, e lauda le galìe vadi. Li galioli vo-leano ducali in loco di corone, pur aquelò le cosse. Poi in Allona, al cargar, galioti volevano cargar le galìe in vasa, et la commission era cargar in mar. Fono renitenti, a la fin aquetorno e cargo in mar. Disse tutti havia fallo ben, e le zurme. De lini e de pannine, venduti a Majoricha, haveano tesorato, e de more comprono per un ducalo e vendeteno 4. Per queste novità è in la Spagna, lutti si fornisse di arme. Le galìe ha fato ben : ha in galìa da baioni 700 di lana, ma fu dito più di 900. Stagni etc. non hanno, il cargo tulio ha brusà. Le galìe è stà ben viste, queli Signori li venne contra etc. dato franchisi, non hanno pagà nulla. Ha fato il viazo in mexì 15 V2, è stato Ira l’andar e tornar mexì 5 in mar, solum a Palermo hanno fato per ducati lOOmilia. E dimandalo
 qual era il meglio di mandar le galìe o in Antona o in Fiandra, disse in Fiandra è viazo più longo, bisognerà più doni a merchadanti non ma ben a galioti, et maxime convenendo passar per i lochi di Spagna.
 Tien la Cesarea Maestà averà gran piacer mandan- 243 * dole in Fiandra. Disse è sialo a Falamut zorni 58 per tempi contrari. E1 Principe lo laudò de more, et si parli.
     Fono baloladi di 30 cavadi lì 9 sopra l’appella-lion di lo extimo di Padoa, et fo balolà. Bimase 9 e tre di rispetto :
     Sier Domenico Capello, fo cao dii Consejo di X, qu. sier Nicolò.
 —	Sier Polo Valaresso, fo cao dii Consejo di X, qu. sier Ferigo.
     Sier Nicolò Tiepolo, el dolor, è di la Zonta, qu. sier Nicolò.
    Sier Ilironimo Barbarigo, fo consier, qu. sier Benedeto.
    Sier Valerio Valier, fo provedador al Sai, qu.
          sier Antonio.
    Sier Polo Donado, fo podestà a Padoa, qu. sier Piero.
    Sier Mathio Barbaro, eh’è di Pregadi, qu. sier Antonio.
     Sier Zuan Antonio Dandolo, ch’è di Pregadi, qu.
          sier Francesco.
    Sier Benedeto Dolfin, fo savio da Terra ferma, qu. sier Daniel.
     Sier Polo di Prioli, fo cao dii \
         Consejo di X, qu. sier Do- I menego.	I
     Sier Piero Griti, ch’è di Prega- l di rispetto gadi, qu. sier Lorenzo l Sier Marco Contarini, fo prove- | dador al Sai, qu. sier Piero I
     In questa matina, l’orator dii Signor turco, acom-pagnato da alcuni dotori, n. 6, fu a veder le zoje di san Marco e le sale dii Consejo di X. Li piaque assai.
     Achadete, che a la porla si va a la audientia, do famegii aspetavano li soi patroni fono a le man con spade, videlicet uno di sier Andrea Trivixan el ca-valier, e fu gran rumor. Quel dii Mocenigo scampò, quel dii Trevixan ferito fu preso a la porla di la chieste et menato in preson.
     Da poi disnar fo Consejo di X semplice, el expe-diteno quelli monetari, do è in prexon, videlicet Venere li sia lajà la man e a uno un ochio, e poi banditi, come dirò di solo quando sarà publichà la sua