641 MDXXl, FEBBRAIO. 642 Non fo alcuna letera da conto. Da poi disnar, fo Gran Consejo, vice doxe sier Batista Erizo. Fo stridito i ladri numero . . ., per sier Nicolò Salamon avogador di Comun ; fo longo et ha pocha voxe e da pochi fo aldìlo. Fo fato eletion di Podestà a Verona. Sier Alvise Gradenigo, è ambasator al Summo Pontefice, qu. sier Domenego el cavalier, 754,799; sier Piero Contarmi savio a Terra ferma, 541, 1007 ; et sier Antonio Condolmer, fo savio a Terra ferma, 308, 1181; et niun passoe. Do Sopracomi ti, sier Marco Antonio Erizo, fo capitano in Cadore, qu. sier Antonio, et sier Francesco Bragadin, fosopracomito, qu.sierVe-tor. Camerlengo di comun, niun passò. 11 resto di le voxe passoe tutte. lo Mariti Sanudo fui in election. In la seconda mi tochò Camerlengo di comun. Cambiai e tulsi so-pracomito sier Nicolò Sanudo, fo soracomito, qu. sier Beneto, qual cazele et fo sotto. Di Constantinopoli, vene Ictere dii Baylo nostro, di 9 l’ultime, qual fo lete in Colegio di Sa-vii. Et ha aviso di 22 Dezembre, di Alepo, come il campo dii Gazeli era levato; e altri avisi, come dirò di solo, lete le saranno in Pregadi. A dì 18. La malina, non fu nulla di novo. Fo lete le letere di Constantinopoli, etiam de Ingaltera, di 19 Zener: il sumario dirò di soto. Foespedita e fata bona nel terzo consejo in Quaranta Novissima una sentenzia fata per sier Gabriel Venier e sier Marco Antonio Coniarmi olim avoga-dori etc. in la qual entra li presenti, contra sier Luca Vendramin dal Rancho qu. sier Alvise, qu. Serenissimo, olim Camerlengo di Comun, di lire 42 di grossi, intervenendo sier Piero Justinian, fo camerlengo di comun. Parlò ozi sier Zuan Antonio Venier per lui ; li rispose sier Lorenzo Bragadii). Poi sier Carlo Contarmi; rispose sier Gabriel Venier, fo 13 bona, taja 123, non sincere ... Da poi disnar, fo Consejo di X semplice per expedir quelli di Seravalle. Queste sono alcune condanason fate in dillo Consejo di X : che Vido del Cason de Seravalle, Marco Antonio de Val da Marin, et Cesare de Piamonte olim stazier de Antonio Maria conte di vai de Marin, lutti tre absenti ma legittimamente citadi, su le scale di Rialto, per homicidio proditorio perpetrato in Seravalle in la persona di Hironimo Racola citadin de lì, contra il mandato et monition fata per i Cai dii Consejo di X, siano banditi in perpetuo da Venetia e dii deslreto e di tulle terre e lochi, sì da terra come 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXIX. da mar di la Signoria nostra, e dì navilii armadi e disarmati, et essendo cadauno di loro presi, siano con-duli in questa terra e posti sopra una piata, andando per aqua fino a Santa.....dove li sia tajà la man destra, poi per terra menali a San Marco per uno comandador, sì a l’andar come di ritorno crida la colpa loro, poi in mezo le do Colone li sia tajà la testa. e ¡1 corpo poi squartato in quatro quarti e posti in quatro lochi soliti, con taja chi prenderà cadaun dì loro vivi 1. 1500 di pizoli et morti 1. 1000 e i soi beni siano confiscadi etc. Item, Antonio Donato dii Cason di Seravaie ab-sente per dila causa citado, ut supra, sia etiam bandito, ut supra, et li soi beni confiscadi per la taja sopradita. Item, Julìo et Lelio fioli dì Antonio Donalo dal Cason siano confinati per anni 10 per esser slà complici del sassinamento, videlicct Julìo a Famagosla, et Lelio a Retimo, e siano obbligali ogni settimana presentarsi al rector, et rompendo el confin e foseno presi, stia uno anno in la preson Forte e remar.dà al confin qual alhora principii; e questo toties quoties, con taja I. 1000 e non se li possi far gratia se non per li tre quarti di le balote di questo Consejo. Item, Zorzi dal Cason fratello di Vido sia ban-dizà per anni 5 di Venetia et dii destretto di Treviso, Feltre, Cividal di Belun e soi terilorii, e di la Patria dì Friul, e si ’1 conlrafarà al bando, et preso sarà, stia uno anno in la preson Forte e sia rimandà al bando, con taja 1. 1000 a chi ’I prenderà, nè se li possi far gratia, come in le condanason di Julio et Lelio, e ditto. Sia publicada la presente condanation; et cussi fo fato a dì 18 dito. Noto. Per Colegio jeri fo scrito al Podestà et ca-pitanio di Crema, è gran discordia tra quelli ciladini, voy proveder. Et ozi fo scrito a sier Andrea Magno capitano dì Padoa, continui le fabrìche de lì, prepari piere e calzine et quello bisogna. A dì 19. La malina fo lete le letere dì Pranza 384* di 6, Anglia di primo, e di Mìlan di 16 ; il stimano scriverò di soto. Fo ordinado di far Pregadi per expedir li presenti porla sier Marco Mìnio va orator al Signor turco, per expedirlo. Item, lezer la parte dii conzar la terra etc. Da poi disnar aduncha fo Pregadi, et il Doxe mandò a chiamar 3 di Colegio, uno per ordine, quali fu sier Antonio Justinian dotor e consier, sier Piero Capello savio dii Consejo, et sier PandolfO Morexini savio a Terra ferma. Andouo licei non fusseno iu 41