439 MDXX, DICEMBRE. 440 voleva far venir uno suo amigo apresso de lui che ’1 veda cavar lai danari. Disse el dillo Bolognese esser contento se l’è vostro cordial amico, el cussi andò a parlar a sier Michiel de Lazari, pregandolo el volesse venir a lai impresa, e dar a mente, perchè lui si aveva paura che, trovali li danari, el Bolognese poi non lo amazasse in dillo magazen, perchè el non volse mai menasse alcun di soi garzoni con lui. Et venuto ditto sier Michiel di Lazari, el ditto Bolognese vene e intrò nel suo magazen, e porlo uno vaseto di aqua santa, e si comenzò a cavar e agitar di questa acqua santa suso la fossa, digando qui è una anima a la qual è recomandato questi danari, bisogna costrenzerla, perché secondo che vado cavando la so cazerà più sullo ; ma la costrenzerò e caverò tanto sotto che non averetno impedimento. El cussi fe’ dir certi paternostri e avemarie, e fe’ portar' di le foje de olivo benedete, e poi fe’ far una f di ditte foje, digando portele ftiora dii magazen che le voi esser fate a l’ajere e diseie 5 paternostri el 5 avemarie a onor de le cinque piago, et poi venerete qui in magazen, el cussi fu fallo. Et dillo baroli tolse questa f e l’ha messa su la riva di la fossa, et andò drio cavando, e fornente questi do andono fuora, cazò la baronada in la fossa, perchè, cavando, disse comeu-zo a veder il vaso, e anche a loro pareva veder, e vedeva un vaso, e lui domandò uno corlelo da tajar, 266* et poi tajato, cavò via del vaso uno pezo di piombo, e discoverse el vaso e vedeno nel vaso li ducati quali erano di cera lucenti a la stampa veneliani, el parevano assai, e ditto Ambrosio li disse cavoli fuora. El Bolognese rispose bisogna prima veder quello è scrito suso el piombo, e tolse il piombo in man e comenzò a lezer, e disse era scritto noli me tangere si in prinìis con allre parole le qual sarano scritte qui di sotto. El ditto Bolognese poi disse « Fradeli mei io non posso cavar fuora di questo vaso questi, se prima non me trovati ducali 100 d’oro, perchè li bisogna benedir, et benedetti che i sarano ne caveremo fuora 200, e cussi cressendo, anderemo cavandoli fuora tulli. E vedendo tanta summa di ducali qual pareva fusse nel vaso, esso Ambrosio di Origo trovò subito li ducali 100 et nel numero era da 10 in 12 dopioni. El dillo Bolognese non li volse pei* più di uno ducato, digando i voi esser pezi numero 100, e cussi fo dati fino al numero predito di 100. Poi feze porlar certe tovaje, digando voleva benedir li ditti ducali suso, et cussi andono in uno altro magazen, e li feze uno aliar, et portò uno bosolo e feze meler dentro ditti ducali, mira et incenso et cera, e comenzò poi a benedirli con uno oficio che lui havia. El poi mandò esso Ambroxo et Michiel fuora dii magazen, digando andate arenle a la fossa di quel magazen dove è il tesoro, e dicele 5 pater nostri, et 5 ave marie, e cussi andono. Poi li chiamò dentro da lui, e in questo inezo l’bavia tolto el bosolo con li ducati 100 e messo uno altro con uno pezo de piombo dentro aziò el pesase, e terra dentro. Et andati da esso baron, disse : « Ora che li ducati e le allre cose è benedete, bisogna andar a San Stai e lUor uno poco di quella terra dove è sta sepelilo il corpo di questa anima, che ha in governo li ditti ducati eh’ è in questa fossa, e bisogna se unissa el corpo e l’anima insieme, e poi caveremo fuora i dilli ducati » et cussi andoe el dillo Bolognese e sier Michiel di Lazari a San Stai per tuoi* di la dilla terra dove diseva esser sia sepelilo el corpo di quella anima che guardava il Ihesoro, e lui Ambruoso rimase in caxa dove restò il bosolo, et si vedeva il vaso coti li ducali ne la fossa. Ilor zonti a San Stai, el ditto Bolognese baron domandò al prefato sier Michiel si ’I aveva uno cor-telo adosso per cavar suso di la lerra di la sepul-tura e lui disse di no, e il Bolognese vedendo non havea coltelo disse: « Missier Michiel aspeleme qui che vojo andar qua a questa archa e tuor di la lerra y> et per esser una over do bore di notte, ditto sier Michiel di Lazari non volse andar con lui in quella archa perchè li vene paura. El dillo Bolognese andò intorno una di quelle arche, fenzando travasar, era scuro, si nelò via e mai più fo veduto, se non poi fu retenulo in presoli. Dii mese di Dczembrio 1520. 2691) A dì primo. Introno Consieri a la bancha : sier Balista Enzo è amaialo, ma intrò sier Lucha Trun et sier Antonio Justinian dotor, e li tre erano, vide- . licet sier Andrea Mudazo, sier Alvise Mocenigo el cavalier et sier Hironimo da cha’ da Pexaro intrò da basso; et ussite sier Nicolò Bernardo consier elelo del sestier di San Polo, el qual poi intrarà a la banca il primo del niexe di Fevrer. Introno Cai di XL sier Francesco da Canal qu. sier Alvise, sier Alvise Mudazo qu. sier Piero et sier Piero Morexini qu. sier Lorenzo, non più stati ; el Cai dii Consejo di X sier Zorzi Pixani dotor el cavalier, sier Alvise di Prioli nuovo, et sier Domenego Contarmi. Vene l’orator di Franza monsignor di Bossi per cose particular, intervenendo letere di monsignor di Lutrech, di certa causa tra sier Bernardo Justinian (1) Lè cartè 257*, 268 é 268* sono bianche.