131 MDXX, ACOSTO. 182 fradelo di lui Gran Maestro. Beri fo il zorno de la Trasiiguration dii Salvatore. Essendo lui Oralor a prauso con il He, in fine di quello vene l’oralor po-lano et illustrissimo Marchese sopradito, e con uno special nuntio dii re di Polani, e li apresenlò una mano di lelere. Si conteniva, a dì primo istante, per 85 meza hora manzi el levar del sole, era nato a quel Serenissimo re et regina uno lìol mascolo, et che la Maestà di Dio havia preveduto a quel regno di lcgi-timo erede tanto desiderato da quella Maestà e universalmente da tutto il regno; di la qual nova il Re se ne congratulò assai, facendo gran dimostration di alegreza, e si voltò a l’Orator, dicendo quel vostro Excelentissimo Dominio haverà gran piacer et maxime che’! sia nato uno altro principe di la nostra progenie di Casimiri, la qual hora si po’ sperar non vengi a manchar, come fin qui ne è sta gran dubio, per non si trovar altri che io el il Serenissimo mio barba, et hora questo fio! nasciuto, qual sarà con il tempo non mancho partiale a quel Excelentissimo Dominio di quello sono stati et sono li altri di la progenie Casimira. Li rispose esso Oralor bona verba eie. Poi Soa Maestà ordinò uno solennissimo vesporo, e fece cantar Tedenm laudamus; e subito poi volse in segno di alegreza vestir le arme el corer la lanza in presentia de tutti quelli signori et nui Oratori, quali eravamo recluti a veder nel palazo, e, in vero, porta così ben le arme, così ponderosa et grande basta, come si ’1 fusse uno consumatissimo cavalier, come dicono lutti. Et fu giostrato tino a sera, e fati fochi grandissimi, artelarie infinite, e Soa Maestà volse che lutti tre nui ambasadori e lo illustrissimo Marchese cenassimo con lei, et in cena disse tanto più haver consolatone di quelle nove, quanto che quello contento di! Serenissimo suo barba sarà causa di componer le differentio con il Gran Maestro di Prussia. Il che fu etiam così afirmalo per 1’ oralor suo, e disse manderia oratori a congratularsi. E il Marchese disse a lui Orator nostro, se la Signoria manderà alcuno ad congratularsi come fece al tempo di le noze che mandò il suo precessor, pregando volesse exortar, mandando a far acordo con suo fra-deio Gran Maestro, e si teneria bon questo per tutti di Brandiburg, e maxime per lo illustrissimo Casimiro suo fradelo capitano zeneral di la Calholica et Imperiai Maestà in questa parte di l’Austria, Sliria, Carinlhia e altri lochi vicini a quella; offerendosi etc. L’Orator li disse saria li oratori. Eri vene lelere al Re di man propria dii re di Romani, come perseguiva il camino per tuor la corona per questo Seplembre, a la qual haveria in- vilato Soa Maestà se la distantia dii camino non fusse tanta, et si ’I non sapesse la grave aria di quella con li signori boemi. Et expedita la sarà di le corone, quella Maestà haverà uno opimo et benevolissimo fradelo; le qual letere hanno consolato mollo quello Re e datoli speranza di le noze future più che mai. Fu posto aduncha, per li tre deputali notali di 8G'> sopra, videlicet: che li tereni apresso le mure di Padoa nove, principiando dal lorion dii Portelo fato per Agnolo Buovo, perlina a l’ultima cortina dii to-rion di l’Alicorno, siano divisi in questo modo, videlicet,, acosto dille mure, principiando permezo el ponte ditto di San Maximo che al presente si trova, perfino a la porta nova di Sanla f, sia fata una via larga per tutto di pertege 25, la qual sia nominata la via di le Mure. E dinanzi la ditta porla di Santa f, sia fata una piaza di pertege 50 per quadro, restando strada, la qual è al presente, che abia a continuar da ditta piaza fina al borgo di Santa f, et da poi la dita piaza ahi a continuar acosta di le mure la via di le pertege 25 perfino a l’aqua, che termina la sopradita cortina dii torion di l’Alicorno. Da l’altra parte di ditti terreni opposila a ditte mure, infina a Paqua del fosso vechio, dito l’acqua di Ponte Corbo, sia fata una via di largeza di pertege 5, la qual debia principiar apresso el ditto ponte di San Maximo, e habi a continuar a longo ditta aqua perlina verso l’ho-spedal di San Violili; la qual via sia nominala la via da l’Acqua. Le altre vie che barano a traversar per ditti terreni tra le ditte do vie, zoè la via di le Mure e la vìa da l’Aqua, siano per numero selle. La prima, habi a principiar per mezo dii ponte di San Maximo circha pertege 40 dal dillo torion di Agnolo Buovo, et habi a termenar con ditla mesura ne la via di le Mure. La segonda via habi a principiar per mezo el Ponte Peochioso de piera novamente fatto, e habi a terminar ne la dila via di le Mure opposita al ditto ponte. La terza habi a principiar per mezo Ponte Corbo e terminar a la via di le Mure, per mezo la porta nova inscripla porla Liviana. La quarta habi a principiar per mezo il ponte dii Santo, che al presente si atrova di legno, et habi a terminar ne la via di le Mure per mezo el turion ditto del Santo. La quinta sia lontana da la quarta zercha pertege 86 ' 108, e più e meno, secondo la se porà acomodar. Habi a principiar nel fin de la via di l’Aqua verso (1) La carta 85* è bianca.