449 mdxx, Dicembre. 450 qual comunichò al Re, et per la pressa havia, Soa Maestà non volse udir altro lezerli, ma domandò la età dii fiol e si parti. L’orator destinato a la Cesarea Maestà è monsignor di Sbaroes maestro di eaxa dii Re, di anni 60, qual va per far residenza e por solecitar il censo dii regno di Napoli; qual subito partirà. Et perchè il Re disse, quanto a dar commission in Spagna per le cosse dii Friul, disse la daria in bona forma. Ilor dito oralor, va da l’Im-perador, è stato da lui orator nostro, dicendo, zonto el sarà da la Cesarea Maestà, sarà unito col nostro perchè cussi il Re li ha comosso, el non farà inanello per le cosse di la Signoria di quello farà per il re Cristianissimo; el qual si parte doman. Lo episcopato di Costanza vachado per la morte dii car-denal Santa Maria in Portico, il Re ha dato al terzo fradelo del ducha di Lorena. Scrive, expedite le dimoslration si fa di le rapresentation di San Dio-nisi, il Re partirà con la corte, anderà a Lochies, dove starà fin 26 dii mexe, poi a Bles con la corte, et quello de li acaderà aviserà. Dii dito, di 22, ivi. Coinè, il Re parli con la illustrissima Madama sua madre ozi per Lochies, poi anderà a Bles a vedere i tioli, demum torà il camino a Lion, dove voi esser per le feste di Nadal ; et il Gran canzelier è restato li in Ambosa, ha dito a li oratori vadino a Brugies; et cussi anderano etiam lui se partirà. Ila inteso il Re ha scrito a Roma a monsignor San Marzeo vedi di condur a soi stipendi li Orsini, videlicet il conte di Angui-lara, il fiol dii conte Pitiano, il ducha di Gravina. El fiol dii signor Zunn Corado è venuto per le poste di Roma al Re, si dice spazato per San Marzeo e chi dice per il Papa. Scrive, si tratava noze del primogenito dii ducha di Ferara ne la fiola dii re di Navara; etiam si tratava noze dii dito Duca, ma par habi ricusalo di farle. Scrive, el conte Nicolò di Gambara è lì, per il qual il Re li parlò ricomandandolo a la Signoria. Par voy vender alcuni soi boschi è in brexana, et questi dicono: unusquis-que de re sua est moderator et arbiter eie. 274 Di Angìia, di sier Antonio Surian dotor el cavalier orator nostro, di 9 Novembrio, da Londra. Come il Re tornò a Granuzi, et el dì de Ogni Santi lui Oralor fo a far reverentia a Sua Maestà. Li disse esser venula la incoronation di la Cesarea Mae-tà fata in Aquisgrana, et come il noutio dii Papa nè il suo Oralor li havia voluto esser per cerle pre-lension di preceder, et come erano stà eleti li Consieri di Soa Maestà alemanì, e disposto quelli erano primi, nominando monsignor di Chievers, et che I Diarii di M. Sanuto, — Tom, XXIX. sperava di ben, et che ’1 non verìa in Italia con arme ni per forza, ma clic in la dieta dieno far a Cologna imperiai, se intenderà la deliberaiion, qual lien saria a la quiete. Scrive, in questi zorni il Re olone da la Cristianissima Maestà Irata di grano, che l’isola ne havea gran bisogno et era in penuria; por il che dila Irata è stà divulgata, e questo ha fato il Re aziò ati-glesi habi a cognoscer dal re Cristianissimo, et porli amor al fiol signor Dolfin zenero di quella Maestà. Dii dito, di 10. Come 1’ orator dii ducha di Savoja parlò al reverendissimo Cardenal, dicendo il suo Ducha voria saper a chi è più inclinato, a Pranza o a l’Imperador, el li ha proposto far certa liga; a le qual proposition il Cardenal li ha risposto con l’Im-perador è parente e nipote, e con Pranza è fradelo, e di liga, che non sa risponder si ’1 non voile li capitoli prima. Il Duca predilo partì da l’amicitia dii re Cristianissimo, el è acostato a l’Imperador; et come li ha dito l’oralor dii re Cristianissimo, il Cardenal à desmesso il venir il re Cristianissimo in Italia, dicendo verà con gran spesa, poi non è bisogno el vogui. Et par esso Cardenal habi scrito al Papa lo desuadi esso Re venir in llalia. Scrive, doli Alfonso, . . . era governador e capitano zeneral di la Cesarea Maestà, è zonto in Antona et è andato dal Re con li oratori di la Cesarea Maestà. Dice è stati in Porto-gaio el quel Re non li ha voluto dar recapito, dicendo non voria di quelli dì Spagna li fosse nemici. Et etiam questo Re l’ha licentiato dicendo vadi trovar la Cesarea Maestà; el qual parte mo’ terzo zor-no per Cales, tamen si tien fìnzion spagnola e lui habi danari trali di Spagna e li porterà al suo Re. Scrive, lì in Anglia si atende le corte a far provision el statuti conira stranieri, el hanno proclamato che tutti li soldi venetiani siano portali a la Zecha e sarano toltili e datoli l’amonlar in cerio termene, e [lassato chi li spenderà porli pena eie. Scrive, questi ordeni fa il Re è molto a danno di mercadanti francesi e fiamengi; el par li soldi nostri erano di basso arzenlo come quelli dicono. Dii ditto, di 10. Come li oratori cesarei hanno richiesto al Re cerio numero di danari con oferirli farlo caulo e di questi e di altri Soa Maestà li ini-presloe per avanti. Par habino aulo risposta, come lui inteso da l’orator francese, che questa Maestà si scusa non Io poter servir. L’allra, l’ha richiesto cerio numero di zelile in suoajuto. Etiam ha inteso il Re fa far fanti 900 e cavali 2500 con dir volerli mandar in lbernia, perchè quelli popuìi non li danno cussi obedienlia ; altri dubita non sia per Scozia. Et si ben il re Cristianissimo contenlò quello Re a non 29