349 MDXX, NOVEMBRE. 350 sta terra il dazio di anfore 11 di vili per suo uso, et fu presa, ave 150 dì si, 7 di no, una non sincera. Fu posta, poi lela una suplicalion di uno Marchiò da Orgtian, ciladin da Vicenza, condutor dii dazio di le porte dii 1519 di Vicenza, qual resta de-hitor di ducali 400, et atento le inondation di acque state, domanda di gratia pagar ditto debito in anni 4 a ducati 100 a l’anno ut in supplica tione, et fo lela la risposta di sierTomà Moro capitano di Vicenza. Fo poi posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, conceder al ditto datiaro possi pagar dillo debito in anni do, ogni anno la mila, restando le piezarie ferme. Ave 177, 8. Fo leto una altra suplieation di Canonici regulari di San Fermo e Rustico di Lonigo di l’ordine di San Zorzi d’Alega, atento li danni patidi in quella guerra restano debitori in camera di Vicenza per daje ve-chie L. 665, domandano dì gratia pagar dito debito in anni 4, volendo pagar però ogni anno la daja ordinaria ut in supplicatione. Fu posto, per li sopraditi, conceder a dicti venerabili Canonici di pagar dito debito in anni 4 ogni anno la rata, pagando però le ordinarie, e non pagando ogni anno, possino esser aslreti a pagar tutta la quantità. Fu presa, 160, 6. Fu posto, per li savii di Terra ferma, atenlo in la mostra ultima fusse casso 13 homeni d’arme et altri apuntadi per età e altro che si poi reputar cassi, et non potendo rimeter alcun senza licenlia di questo Consejo, però l’anderà parte che Julio fiol dii qu. Anzolo Francesco da San Anzolo sia rimesso in qualche compagnia, et Francesco da Treviso, homo d’arme dii qu. suo fradelo; et sia scrito al capitano di Verona et Colatemi zeneral li debi remeterii, el il simile Damian fiol dii qu. Marco da Castelazo ductor nostro. Item, Bernardin da Carpi et Jacomo da Montechio, homeni d’arme vechi, quali sono stà a-pontadi a la monslra, non è di abandonarli; pertanto sia preso che, atenlo il suo longo servitio, li sia dato taxe do per uno di quelle vien in la Signoria, aziò possino viver ut in parte. Ave 173 di si, 9 di no; fu presa. Fu posto, per li dilli, che sier Zuan Batista Gra-denigo qu. sier Tadio, solilo far lo exercitio di le arme e stato a stipendio sotto Nicolò da Pexaro, el voi continuar ne l’exercitio di le arme, maxime essendoli stà occupati in Friul i soi beni da li agenti cesarei, per tanto sia preso che dito sier Zuan Balista Gradenigo, sia sci-ito al capitano di Verona e Co-laleral zeneral debi rimeter in qualche compagnia, ut in parte. Ave 159, 16, fu presa. Adì 4. Domenega. La malina fo 1etere di Ve- 214 * rona dii Governador zeneral nostro, drizate a Zuan Piero di Gandin suo secretar io di qui. Qual li manda alcuni avisi auti per via di Zenoa di le nove di Spagna: come quelle cosse è in grangar-bugi, e la Rayna col governo ha via fato uno capitanò qual havia zente, et par habi retenuto il Cardinal di ... . che il Re suo fiol lassò a quel governo di la Casliglia; con altre nove, la copia di la qual scriverò di soto. Vene l’oralor di Ferara domino Jacomo Tebaldo el comunichò a la Signoria, con audientia, che cussi volse, con li Capi dii Consejo di X: come el suo signor dubitava dii Papa, però voleva fortifichar Ferara eie. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fu poslo per i Consieri, excepto sier Alvise Mocenigo el cavalier, dar licenlia a sier Andrea Capelo podestà e capitano di Snzil, et sier Bartolomeo da Canal podestà di Mu-ja, che possino venir in questa terra per zorni 15. Fu presa. Fu posto la gratia di sier Bernardo Pisani qu. sier Francesco dal Banco, debitor di uno carato dii dazio dii vin 1501, condutor Polo Bentin, di pagar di cavedal de impresiedi con li prò justa la parte dii Consejo di X in termine di do anni, et fu presa. Fu fato eletion di Capitano a Brexa. Tolto sier Francesco Corner el cavalier, è ambasador a la Cesarea Maestà, di sier Zorzi el cavalier procurator, ave titolo, fo Consier, e tre altri. Niun passoe, il Corner fo meglio. Ave 684, 738. Retor a la Cania rimase sier Piero Foscolo, è di Pregadi, qu. sier Hironimo, qual è stato al Zante do volte e a la Zefalonia. Di la Zonta niun passoe; il resto di le vose passoe. Noto. A dì 2 per Colegio fo scrito a li reclori di Padoa, che havendo aldìto sier Jacomo Boldù pro-vedador sora l’estimo, venuto di qui zerdi a la eon-ehision di quello, et però volemo el primo di Zener futuro, sarà 1521 secondo Padoa, si comenzi a operarlo e scuoder. Item, per Colegio fo scrito a Mi-lan al Secretano comunichi con monsignor illustrissimo di Lulrech la letera auta di Ragusi dii senlar quieto dii signor Suliman imperator in Constanli-nopoli, et cussi fo scrito in Franza, in Anglia, in Aleniagna et Hongaria. A di 3. Fo scrito al Baylo e Consieri di Corfù, intendemo il Capilano di la Parga non stà ivi, ma fa star persone per suo nome; per tanto volemo che ’1 stagi in persona. Et ozi fo scrito a sier Juslo Guoro provedador