523 MDXXf, GENNAIO. 524 da arabi cl ultra genie, perchè era sì ben veduti che ognuno desiderava la loro dislrutione. De qui lo ca-slclo se tiene; ma non enseno fora perchè tutti quelli se trova per la terra tutti li amazano. Nui aspelamo de qui el Soldan doman. Non altro, son a li piaceri vostri, ldio cum vili. 316 Sumario di 1etere di sier Zuan Batista T)ona-do de sier Andrea qu. sier Antonio cl cava-lier, date a Baruto a dì 6 Novembrio 1520, drizate al dito suo padre. Come, hessendo venula nova a Damasco di la morte dii Signor turcho a dì 14 Octubrio passato, parse al signor Gazelli che dominava Damasco a nome dii prefalo Signor turco, di nation schiava, de occupar per se il dominio de la Soria. El immediate expugnò el castelo di Damasco, e mandò a levar el governo di Baruto, che era in man di turchi, e mandò uno nominalo Mirgege capo di certa zente di quelle montagne chiamati drusi, el qual senza diffi-cultà entrò in Baruto. Avuto quel dominio, tutti i turchi che erano de lì si relirono in castelo, e non volendo rendersi, el Gazelli mandò di Damasco lì certa zente sotto il governo di uno schiavo, homo assai bestiai. Havendo auto etiarn promessa da sier Carlo di Prioli consolo nostro in Damasco che alcune nostre nave che se atrovavano lì a Barulo daria favor con Partelarie e altro a le diete zente et bombarderia dicto castelo di Baruto, et in consonantia scrisse a nostri merchadanti erano in Barulo che do-vesseno far che ditte nave bombardasse; ma esso sier Zuan Batista Donado, che era lì, non li parse di ubidir tal lelera per molli convenienti rispetti, et precipue se diete nave havesseno fatto tal effecto, poteva el Signor turco novo haver per rolla la paxe 1’ ha con la Signoria nostra. Et cussi rispose al prefato Consolo, non li pareva esser conforme all’ordine suo, et esso Consolo rescrivendo che se dovesse in ogni modo far bombardar, perché si dovea ubedir quel signor Gazelli e che non lo facendo lui se lavava le man; ma in questo mezo dito schiavo con le zente hebbe il castello salvo l’haver e le persone, et abuto, mandò a chiamar lui sier Zuan Batista Donado et sier Nicolò da Pexaro qu. sier Andrea era lì, digando li voleva far tajar la testa perchè non ha-vevano voluto obedir in far che la nave bombardasse. Nè li valse scusa alcuna, che feze inzinochiar el dito sier Zuan Balista Donado, e trata la spada per tajarli la testa, il volse la sua bona sorte che ’1 316* soprazonzesse quel Mirgege che havea il governo di la terra e con molte persuasion feze soprazieder, et messe tempo di mezo tenendolo in cadene unozor-no et do note. Tandem per gratia de Dio fono liberati, ma pagarono tutti do zercha ducati 160 per un. Scrive, che, non obstanle la promission fece quel schiavo a li turchi erano in castelo di Barulo, el feze tajar a pezì lutti li janizari, e altri zercha 20 turchi ; el questo feze perchè, quando el Signor turco morto el expugnoe el Cayro, promesse a un certo capo di schiavi la salute de la sua persona e non li servò, che tutti li feze tajar la tcsla in uno serajo di Alexandria. Sumario di ima letera scrita in Famagosta per 317 sier Zacharia Loredan provedador zeneral, data a dì 8 Novembrio 1520, drizata a sier Alvise suo fratello. Questo san Luca passato, per via de la Soria e di la Natòlia, era divulgalo che certamente el Signor turco era morto a dì 27 Septembre per infirmila che l’havea patide per 40 zorni; tamen li nostri mercadanti non ne hanno dato adviso alcuno. Sier Andrea Morexini qu. sier Balista pur solicitava si mandasse il tributo di questo regno, et li reclori di Nicosia tiravano la cosa più in longo a fin di trovar robe che fusseno per Soria con loro utile, per certificarse di la dita morte, per veder di sparagnar esso tributo. E tandem stìmulali da ditte lettere dii prefato sier Andrea Morexini, che li scrivea non poter più tenir li nuncii dii Signor turco che non volesseno venir in Cipro a le spese di la Signoria nostra, e dovessero mandarli esso tributo, et cusì expedirono di qui per Francesco Zacharia scrivali di la camera di queslo regno con dui gropi di ducali 3930, et il resto fino a li 8000 ducati fo mandalo tanti stagni et altre robe che saria longo narar, solo specie di contentar el signor di Tripoli, qual, a conto di detto tributo, richiese li fosse mandato alcune robe per la summa di ducati 886. El qual Francesco montò su la galìa soracomito sier Bortolo Fa-lier, e andò con lei l’altra galìa soracomito sier Nicolò Trivixan, le qual erano di qui, et azonse a Tripoli a dì ultimo Octubrio che fu el zorno di Mercore. Dove l’intese che, a dì 21 dicto, lì a Tripoli era sta publicato per la terra come el Signor turco Selim era morto, e in suo loco havea senlado el fiol nominalo sultan Suliman. Et per tre zorni fu fato feste e conzadi li bazari, nflìrmando ogniuno che il simel fu lato in Damasco per el Gazelli che era signor di dito loco, el qual ore proprio salutò con gran reverenlia