235 MDXX, SETTEMBRE. 236 cavallo amorevolmente si seombiatorono et ritor-norono con soni et alcgreze grande ogniuno a la parte sua, zoè il Ghrislianissirno ad Ardes et il He anglese a Guines, et quando si gionse era l’hora 24. Questo aviso si ave da 1’ orator Suriano de di 8 Zugno. * ;,0 ‘ Ma per descriver il modo si conduse il Christia-nissimo re a ditto parlamento et visite, fo in questo modo, auto per avisi di chi era con la Maestà di Pranza. Aduncha, la festa dii corpo di Cristo, che fu a dì... Zugno, montò a cavallo Sua Maestà Cristianissima ad Ardes fra le cinque e le sei bore. Et prima cavalcava monsignor di San Lion marescalco di Franza per esser lui gubernatore di Picardia, e dietro a lui cavalcavano tutti li geplilhomeni de li principi, che era una grossa banda et molto bene vestiti in sagii et robe de cavalchar, nè se li vedeva altro che oro, velluti etsete; apresso cavalchava monsignor el Gran maestro, quale conduceva tutti li ofi-eiali di la caxa dii Re, e in questa compagnia li era oro assai e collane, et era assa’ grossa banda; apresso el Siniscalcho di Normandia e San Valier guidavano li 200 gentilhomeni, quali erano tutti con qualche oro intorno et molti con sajoni d’oro ; poi veniva il principe di la Rocha Sur lon di Vandoma, qual conduceva li pensionarii, tutti erano ben a cavallo e ben vestiti, nè oro assai li manchava. Apresso monsignor de le Scut conduceva una quantità de signori de Franza, che non hanno loco de principi, sopra belli corsieri e richissimi habiti e zoglie ne li capelli e be-rele; poi li era monsignor di la Tremoglia che conduceva una bella compagnia, ne la qual vi era monsignor Memoransi e monsignor Brionie e tutti li zentilhomeni e la camera del Re, quali il Re li aveva vestiti a la sua livrea, zoè sei colori tutti miniati bene e con fornimenti molto belli; poi sequitava la guardia del Re de li cento sguizari, quali conduceva monsignor di Lorange fiolo di Roberto da la Marchia, tutti de novo vestili de raxo a la divisa e colori dii Re, e calze a la divisa, con penne bianche ne la bareta; dietro poi una turba di Irorn-beti, pifari e corneti con li quatro aschieri con le maze in mano; apresso monsignor lo Grando seu-dier montato sopra il liardo; el ducha di la Razi cavalcava molto sforzato e richamente vestito ; dietro a lui monsignor Gran contestabile con la spada nuda in mano richissimamente vestito; sequitava poi el Christianissimo re, et poco avanti soa Maestà li era monsignor lo Armiraglio, che quasi pareva cavalchare al paro, et fra le altre cosse aveva 151 dito monsignor lo Ariniragio zogie in una bereta et il zifoleto adornato di zogie, ch’è il suo segno di Ar-mirajo che valeva più di 300 milia scudi. Et il re Christianissimo era montalo sopra il cavai morello saltatore, di la raza che fo de l’illustrissimo signor .....che li donoe a Milano, con certo fornimento intagliato e fatto a cordoni d’oro che gli faceva una gropa di bande non tanto in zoso, però nè così sparsa come le barde, molto richa et ben fornita, e ’1 resto del fornimento, a la medesima foza. Indosso Sua Maestà haveva uno saglione overo zimara senza bavero, crespo de nanti e dreto zolata tutta de drappo d’oro frizato, e di sopra aveva uno certo manto, quale à la manicha stancha, con uno rubone con certi tagli in dieta manicha, e il resto dii manto lo aveva ad armacollo e bulavalo per di nanti sopra la spala drita, zoè tra la spala e il brazo, e poi pigliava sopra el brazo, che è sopra a la spalla la longeza, de sorte che ’1 sajone se mostrava da basso per averlo ad arma-. collo, e mostrava el petto e schena, ma faceva certe piege e falde che dava una gratia tanto bona, e bene la acompagnava, quanto habilo sia stà più veduto, a cavalo. El manto era pur di drapo d’oro, e li era stà afìrmato sopra il sagio con ponte che non si poteva movere nè li dava alcuna fatica da tenerlo al suo sesto. Haveva inanti poi certi tagli, de delro la schena e in ditti tagli et intorno de molle zogie, diamanti e perle, la mazor parte erano gran pezi, de modo che non si poteva estimare la valuta per vederle cossi et per esser in dosso ad uno re di Franza. In capo haveva uno boneto de velulo negro, con uno poco di penachiero di pene negre dentro. Dietro a Sua Maestà sequitava suo cognato monsignor di Lanzon, et al suo paro il nuntio ponlilicio. Da poi il duca di Lorena con l’orator di la Cesarea Maieslà, poi monsignor di Vandoma con 1’ orator Baduario veneto novamente gionto a la corte in cambio di l’altro ; a presso veniva monsignor di San Polo con l’orator Justiniano veneto che debbe partire; sequitava poi monsignor di Laulrech con monsignor di Orvai suo suocero, e in megio a loro li era l’orator di Ferara; poi veniva li doi fratelli dii duca di Lorena e monsignor de Ghisa, quali ha auto l’ordine di San Michiel dal Christianissimo re doi giorni sono, el uno altro suo fratello, el in mezo a li ditti era l’orator di Man- 1 toa ; poi venivano lutti li altri cavalieri di l’hordine : marchese di Salucio, monsignor di Sparo fratello di monsignor dì Lutrech, monsignor Brianle, monsignor di la Peliza, monsignor Memoransi el vechio, uno fratello di Ciateo Briantc, et quattro o sei altri signori che non hanno già l’ordine; e la richeza dei sopranominati signori, zoè li habiti, fornimenti, cor-