579 MDXXr, GENNAIO. 580 altri non farà nula. Poi parlando di fanti, disse esser leterc di 8 dii mexe, come GOO fanti spagnoli aviano auto danari e veniva iOO lanze con diti fanti, e il Papa disse non veniva zente d’arme. Et poi andò a visitar monsignor di Pin orator dii re Cristianissimo, il qua! era con l’oralor di Ferara, e zonto, dito di Fe-rara ussite e di fuora rasonò col Secretano, come era stato dal Papa a dirli se diceva queste zente era con-tra il suo Duca, e che l’era bon fìol di Soa Santità, e il Papa disse non si pensava di questo e non dubitasse, unde lo pregò facesse uno breve al Ducha per suo contento, e a questo il Papa nulla rispose; e che poi parlò con il reverendissimo Medici di dito breve e li disse si faria etc. 349 Di Napoli, di Hironimo Dedo secretorio, di 9. Come a dì 9 si ha fato la monslra de lì de fanti 1000 venuti per mar nel monislerio di santa Chiara, ai qual è sta dato carlini 30 per uno e sono sta inviati verso il Tronto. Sono ben disposti e ben vestiti. Il resto di fanti è smontati a Cosenza, sono al numero di 4000. Si parla variamente; chi dice eh’ è sta conduti da persone, e che zonti ai confini dii reame àrano do page, et 500 lanze sono a ordine. Scrive, de lì si alende a trovar danari. Vendeno le inlrade dì la doana a 10 per 100; et è gionti di qui il signor duca di Gravina et signor Alfonso dì San Severino l'radelo del signor Antonio che governa el principe dì Bìsìgnano, il qual desidera comprar il contà di Malora, qual sin bora è a ducati 52 milia. Sì aspela il marchexe dì Pescara si dice sarà al governo di dile zente; etiam vien per aver el ducato di Sora. Scrive dì moli di Spagna, e come fu preso Torre dì Si-glies e la Raina da lo exercilo dii Re. Poi è letere di 29 Novembrìo, 4 c 6 Dezembrìo, come il campo dì quelle comunità hanno recupera Torre dì Sìglìes e la Rama, e don Diego di Guerra locolenenle di don Hugo di Monehada, foa l'impresa di Zerbi con l’armata, é in campo dì le comunità: questi fano gran conto dì lui per esser homo di gue-ra. Dito don Hugo di Monohada è smontato a Poz-zuol, venuto con do galìe, le qual do galìe è venute qui in porto; sichè sarano 7 galìe. Domenica fu falò la zostra ; corsene solum 4 zostradori do bote per uno. Scrive, è letere dì Messina, ¡1 re dì Tunis esser con zente a campo a Zerbì. Di sicr Francesco Corner el cavalier, orator nostro, date in Vormantia, a dì 30 Dezem-brio. Come è zonta la posta dì Spagna con letere di monsignor l’Armiranle, come era a Torre di Sìglìes e si fortificava, perchè il campo de le comunità era lì propìnquo; e che Vajadolìt havea publìcà proclama voler esser con le comunità, e chi parlava altramente fusse morto. Poi questa malina è zonto una altra posta, come don Piero Guron, era capitano di l’exer-cìto di le comunità, esser partito con 100 cavali e alcuni fanti e conzontosì con l’esercito dì questa Maestà, et è restà capo in lo exercilo di le comunità lo episcopo dì Zamora; il qual campo se va disol vendo, 349 * per il che lui Orator voi andar a ralegrarsi con questa Maestà dì lai bona nova. Scrìve, aver ricevute nostre di 15 dii convento fato in Friul li agenti dì questa Maestà con li nostri, el nulla hanno fato. Parlerà al Re et a monsignor di Chievers, di esser parlili senza conclusion. Scrìve, el Philinger solicita li 20 milìa ducati, è li ha ditto aver aviso il suo successor non è sta spazà, il qual dovea portar diti danari, sichè voi dimandarli al Re. Lui Orator li usò bone parole, dicendo non poi star a venir molto. Scrive, si provedi possa venir a rìpatriar: molto longamente è stà. L’orator dii re Christiauissimo, parlilo da Bru-xcles per venir a la corte, non si ha allro dì luì. Si aspetano oratori di sguizari, i quali sarano a la dieta. Scrìve, è venuto uno secretario dìi Re a dirli, scrivi a la Signoria voy, a compiacenza dii Re, far salvo-conduto a uno Isepo judeo, leniva banco a Bassan e Caslel Francho. Lui Orator disse non achadeva far salvo condulo se non è stà rebelo. Disse dito Secretario, sì partì per certa proclama fala subdìli ritornasse e luì non ritornò, unde si dubita, però richiede dito salvocondulo. Dii dito, di 3. Come era zonto una posla di Roma. Il Papa l’havìa dà il vescoado di Pampalona. fo dii cardenal Librcl, al cardenal Cortona e al cardenal Vale, unde ¡1 Re non voi. Scrive è stato dal Re, et cussi li altri oratori ad aiegrarsi. Par non habìno molla alegreza, perchè quelle comunità nulla hanno fato. Rìngratìò lui Orator, dicendo Soa Maestà è cerla, e che lui alende a pace di la cristianità. Poi Soa Maestà sì partì, andò a la caza dove starà fin da poi doman. Scrive, è zonlo de lì l’ora-tor dii re Cristianissimo. Li andò conira monsignor de Ru, fo presoli in questa terra, e lo episcopo di Palermo e alcuni arzieri dii Re. E lui Oralor, era con zcnle, non potè andarvi, mandò il suo secretario con la fameja, poi la sera lo visitò. Scrive verba Itine inde dieta, e come l’era venuto per far residenlia qui, e saria unito con lui per esser cussi el voler dii re Cristianissimo, mule lui Oralor li disse del conle Cristoforo vien in Friul, saria bon disuádese questo mandar, sarà causa di guerra; il qual conte Cristoforo è ancora qui. Disse lo l’aria. Scrive, dillo orator francese era molto indignalo per 350