257 MDXX, OTTOBRE. 258 Et cazele sier Zacaria Dolfìn fo savio dii Con-sejo, sier Zacaria Gabriel procurator, sier Balista Erizo fo Cao di X, sier Antonio Bon fo cao di X, sier Jacomo Badoer fo Cao di X, sier Zulian Grade-164 nigo fo capitano a Padoa, sier Marco Dandolo dotor et cavalier, fo capitano in Candia, sier Vetor Micbiel fo capitano a Bergamo et altri. Sier Alvise Dolfìn fo Consier non ha voluto esser, sier Marco Donado fo consier, et sier Francesco Falier fo Cao di X, i quali erano questo altro anno, non fono tolti per esser a-malati, et sier Hironimo Justinian procurator, che era, cazele di sier Antonio Justinian dolor. A dì 2. La matina, in Colegio, non fo alcuna le-tera da conto, solurn di Zara, di sier Fiero Mar-zelo conte et sier Zuan Nadal Salamon capitano. Zercha certa rissa venuta fra quelli nobeli per causa de una abadessa elecla in uno monasterio de lì, per il che è venuti alcuni zaralinì a la Signoria. Hor fo gran contrasto et disputation, che occupò tutta questa matina. Introno in Colegio, sier Piero Coniarmi savio a Terra ferma, et sier Zuan Francesco Mocenigo savio ai Ordeni. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dtrn, con sier Hironimo da Pexaro el consier et sier Alvise di Priolì provedadori a l’Arsenal, zerca trovar danari per quello bÌ30gna a la dilla caxa. In questo zorno, poi vesporo, domino Marin Bi-cichemi, scodrense, leze rethorica a Padoa, lexè pu-Uice una lection in l’auditorio a San Marco; et fo assa’ persone, perchè voi esser electo per il Senato a lezer in loco di Raphael Regio. Fece prima una oratione, poi lezè una oralione di Ciceron in versi. È da saper, ozi intra l’aniversario di la crealion dii Serenissimo Principe nostro; compito anni deci-nove, intra nel vigesimo. Soleva andar honorifice in chiesa di San Marco a la messa, et dà di oferte ducati 25 d’oro venetiani ; ma poi non poi caminar, non va più a la messa, ma ben quella si dice, et li manda la offerta, che prego Idio per molli anni ancora possi vìver, per esser bon etjusto Principe, impotente a caminar, ma si fa portar in cariega, di età di anni . . . compie a dì.... Novembrio proximo, ma mai mancha di Colegio, Consejo di X el Pregadi, et è stato etiam questi mexi a Gran Consejo. 1G4* A di 3. La matina, vene l’orator di Ferara, domino Jacomo Tebaldo, percosse particular; et fé’ lezer una letera, el Duca li scrive è contento far quel- lo voi la Signoria zercha cerio moro fuzito de lì etc. Di Boma, fo letere, di Pranza, et di Milan, il sumario dirò di solo. I Piarti di M. Sanuto. — Tom. XXIX. Da poi disnar, fo Pregadi, per ineler le parte di Savii sora le aque, e far cinque Savii sora la merca-dantia, et fo leto queste letere. Di Boma, di sier Alvise Gradenigo orator nostro, di 27 Septembrio. Avisa, il reverendissimo Cardinal Aginense, fo nepote di papa Julio, havendo un pocho dì mal, e volutosi medicar lui inslesso, hor pezorando ozi a bore 16 è morto. Ilavia bona fama, li soi beneficii havia per avanti renonciati. Ha va-chato la Penilentiaria, la qual li dava d’intrada ducati 5000, la qual si dice il Papa l’ha data al reverendissimo Sanliquatro. Ha lassato contanti ducati 16 mila, e l’abazia di San Saba il Papa l’à data al reverendissimo Cibo. Nota: questo Cardinal havia l’abatia di Ceralo sotto Crema, vai ducali 7000, qual renonciò per avanti a uno suo fradelo con regresso. Scrive, volendo expedir, il Papa li mandò a dir che ’I scrivesse, che ’1 suo......sia expedito dii credito l’ha, però la Signoria nostra scriva a li retori di Verona lo expedissa. Di Pranza, di sier Zuan Badoer dotor cl cavalier, orator nostro, date a Pocsì, a dì 17 Setembrio. Come, a dì 13 scrisse, et avendo ricevuto nostre di 26 con la letera drizata a quella Ma-jeslà zercha l’aceptar il comparadego, el alegrarsì con Soa Maestà, eri fo da quella, et li apresenlò dila letera; qual la prese, el volse il Secrelario di l'Orator la lezese: monstrò haver gran piacer. Poi Soa Maestà li disse, il Cardinal Seduncnse sguizaro esser zonlo a la Catholica Maestà, dal quale fu acetato honoratamenle, et publice ha auto audienlia, fece una oration, offerendoli ogni favor el 10 milia sguizari al suo comando, dolendosi di esso re Cri-slianisssimo, qual li havia fatto spender 100 milia scudi, et che l’era homo ingrato e pericoloso. E poi il Re disse, che li piace liabi usato tal parole, perchè quando continuerà in dir mal de lui non li sarà creto, dicendo, lo dice per averli fato spender li 100 milia scudi ; et queste parole ultime le disse in una audienlia secreta. Poi la Cristianissima Maestà predilla, disse che in Spagna continuava i moli, che era vero di Medina dii Campo siala brusata, et che Fonzecha, che era per nome dii re Calholico rimasto, era fuzito in Portogaio, et il Cardinal Dortonense era stà retenuto e licentiala la soa fameglia, zoè lenulo con guardia, el che la Regina madre di esso re Calholico era slà monstrala in pcrgolo, el havia 16 parlalo a li populi, dicendoli non haver saputo la morte dii padre, nè la partita dii fiol de Spagna ; sìchè è in gran perturbalion quelle cosse, et hanno messo pena la vita chi nomina più il Re, ma nomi- 17