157 MDXX, SETTEMBRE. 158 Curzense, qtinl sperava gran cose, vede esser deluso; e queilo promesse madama Margarita acciò fusse eleclo re di Romani, par non voy atender. Scrive, che ’1 Re andari in Germania a la fin di.....per incoronarsi in Aquisgrana; et si aspetta uno oratordi la Chrislianissima Maestà vien a far residentia qui a la corte, e però la Signoria potria expedir il succes-sor suo. Avisa, per lettere di 17, come il zorno di Nostra Donna, volendo il Re andar a la messa in chiesia, era li oratori anglici et di Dacia, et quel di Dacia volse preceder dicendo il suo Re era sacralo et quel di Anglia non ancora, però doveva preceder; l’oralor anglico non volendo cieder, si partì e andò via. Scrive di successi di Spagna, qual poi parlilo il Re lutto è solosopra, e (ulti si lamentano di monsignor di Chievers che quello governa. Scrive altre particularità, ut in litteris. Et per letere dii ditto, di 20. Come si manda domino Francesco Secher con la quetazion de ducali 20 milia per le trieve, il qual fo l’anno passalo a tuorli, però monsignor di Chisvers li ha parlato « Scrivé a la Signoria li voy far dar ». Et el dito lodesco in questa màtiria fo in Colegio, et ha presentato questa lelera di l’Orator nostro e di la Cesarea Maesta, e richiese li 20 milia scudh 11 Principe li fece grata ciera, dicendo l’anno passalo li fo dà li scudi 20 milia, iamen di le cosse resta a expedir di ditti capitoli di le Irieve nulla fu concluso a Verona, et saria bon fusse ultimale per poter viver in quiete. Scrivel’ Orator in Spagna. Dii zonzer lì di uno oralor dii re di Poiana, etiam noncii di sguizari, e si lien sguizari sarano con la Christianissima Maestà. Scrivedil partir di domino Philiberto orator in Fran-za, et ne vien uno dii Christianissimo re, el non è quello fo altre volle, qual era suo amico et feva bon oficio insieme. Scrive, ha nova il ducha di Geler feva gran gente, e in Germania il ducha di Virtimberg. 105 Nove di le cosse seguite in Ispania, da Viìladolit di 18 Junio 1520. Già vi donai aviso di le rivolulione di Toledo, et se stà in la sua disobedienlia. Et perché questa villa stava per far lo medesimo, il Cardenal et Conseglio ebero diligentia in venir qui, et così fino adesso sla quieta, et per lenirla contenta li està fata gralia con publicar che ’1 Re li ha rimesso le gabele dii pesse et dii pane ; che le è siala una bona cossa, et cerio se ’1 Cardenal do zorni lardava a venire, haveria lalo novità. Dà poi che ’1 Cardinal è stato qui, la cita di Segovia fece novità che ’1 populo si alzò e pigliorno uno de li do procuratori che forno a le Crugne et consentirono che si facesse lo servilib de li danari, el lo arestaruo, et avanti che fosse a la forcha era morto et fo apichato per traditore di la patria, et perchè dui homeni disseno che alcun zorno ne da-riano conio, furono presi ne la medesima hora el furono apichali, et caziorono li regi oficiali. Da poi che la dita cità di Segovia fu alzala, la cilà di Zamora si alzò contra li soi procuratori che ha-viano consentili) al servititi, et non possendoli aver; li brusono le statue et publicorno per traditori, et cazorno la justilia dii Re, e li ditti procuratori stano in questa terra che apena si osano di monstrare ; et 10 medesimo fece le cità di Avila contra li soi procuratori, che uno si dice Diego Hernandes de Guigno-ries, di 8000 ducati de inlrala e capo parte di quella cillà, et tandem cazorno la juslitia regia. La villa de Madrid sta alzata come Toledo, et la villa di Gua-dalagiar, in là qual fa continua residentia il ducha dì l’Infanlazo, si alzò et ferono dire al Ducha che si andasse, et cossi fece, e da poi partito pigliorno per capo il conte di Saldagna figliolo primogenito dii dillo Ducha. La ultima cità che si é alzala è stata Burgos, elie ’1 populo fu a fa Casa dii vescovo di Badajosa e ge la brusorno, che Cì era di molta roba et molle seripture dii Re, però dillo Vescovo, per far guadagnar al fradelo, li havia fatto dar una bona provi-sion per esser custode a lè regie seripture, et lo dito fradelo dii Vescovo fu procurato!* di la cilà et con-senlino al servitio, et sta in quella villa, che se lo havesseno aulto, lo haveriano brusalo. Et poi lo po- 105* pulo rechiese Gonfier che era francese et acasato in quella cilà, et ehi invitato dat Re che donasse a quella cita un castello ce haveano in quello terito-rio per parte del Re, et non lo volse far, el subito 11 fo minata una casa che esso havia fato, et lo Gonfier se partì et disse che li pagenano la caxa, et la depengerìa col sangue di quelli judei ; il che fu riferito a la cità et mandorno zenle a pigliarlo ad qua-Iro lige, che acompagnava lo ambasador di Pranza, el lo conduseno a la cità, et apicorno senza confessimi. Et lo dillo Gonfier s’è partito di le Crugne per comandamento dii Re per acompagnare lo dillo ambasadore fino che fusse fora di Spagna. Et dicono che, quando pigliorno il Gonfier, fo dillo a lo ambasadore, che se ’1 voleva compagnia, ordinato saria