445 mdxxvi, dicembre. 44G pelami et ogni altra cosa, che prima andava per terra todesca via, alento 1’ odio grandissimo con l’archiduca d’Austria don Ferdinando, qual è odiato molto da hongari, et si ben par che sia sta electo re di Bohemia come l’è sta electo, la eleetion è mollo contrapesada, perochè volendo esser Re, convegnirà exborsar un milion et 500 milia ducati per recuperar li castelli, peschiere et altre cose del regno alienale per li altri do re defuncti, con la qual condition è sta creato Re. Ifem, disse come lutti li prelati, baroni et nobeli del regno erano sta conienti di la creatjon di questo Vaivoda in Re exceplo tre, quali nominoe, videlicet . . . Item, come il conte Chrisloforo Frangipani è il primo apresso Soa Maestà, et suo capitanio ; con altre parole, a le qual il Serenissimo li disse, che iusta il nostro solito si consulteria et se li risponderla. Vene 1’ oralor de Inghilterra...... Di Crema, di sier Andrea Loredan podestà et capitanio, di 12, hore i. Manda una lettera liauta da Piasenza di Babon di Naldo. Questa sera, a hore 2, ho inleso et visto una lettera, mandata al vicelegalo, come dinota che uno de vista ha veduto il signor Renzo arivar a Saona con 16 carachie et doi gaiioni, et ha messi in terra fanti 4000 et più. Et dice, son venuti per la impresa di Zenoa, over per seguir l’armada, e i fanti * son alozali a una villa* chiamata Orbisola verso Zenoa, discosta da Savona circa un miglio. Et a mi pare perfeta nova, et tanto più credo, perchè questi de Pavia che erano passati da la banda de qua, lieva tutta la vittuaria che poleno de qua et mandano in Pavia. Li Ianzichenech sono in su la Parma et stano fermi li, non se sa la causa, che il sono doi zorni che aspetlaveno che passasse de qui; ma non mancamo de animo et di cosa alcuna. Dubitiamo de li fatti soi et lendemo a fornir ben la terra de quello bisogna et la reparamo, de sorte che se accadesse, non dubitaremo in conto alcuno. Nec alia, salvo a vostra signoria per sempre mi racomando. De Piasenza, die 12 Decembris 1526. Soltoscritto. Vostro servitor Babonus Naidus. Copia di lettere del conte Paris Scotto da Piasenza, di 11 Dezembrio, scritte al prefato Podestà et capitanio, di Crema. De verso Zenoa par, per lo advento de la nova armata, che non è possibile che non se rendi de qui a Domenica proxima, se non gli occorre per loro allro soccorso, per esser affamali. Copia di lettere del soprascritto Paris Scotto, di 12. De Genoa se tiene por certo che la se debia rendere de qui a Domenica senza fallo. Lanzinechi heri passorono il Taro et veneno fino a Bargon et loci circumstanli, pur sul parmesano, distanti de qui cerca miglia 25. Non se scia che strada pigliarono o se desenderano al basso. De li andamenti soi de tempo in tempo vostra magnifi-centia sarà advisata. Item, el ditto Podestà et capitanio di Crema scrive, che olirà li soprascritti avisi, da alcuni mer-cadanti che vieneno dal Ponte dove se fa uno mercato che concorrono tutti quelli della Riviera, mi è slà affirmato che Genoa era in excessiva fame, et che nofl era possibile potesse durar più de giorni 8. Lettera del duca di Milano, da Cremona, di 12, hore 19, al preditto Podestà et capitanio di Crema. Roggi siamo advisati per lettere di heri, li lan-zichenech esser ancora tra la Parma el il Taro, et parte disegna voltarsi verso Toscana; pur di questo non gli è certeza alcuna, perchè il loco è dove pono pigliar et 1’ uno et l’altro camino. Hoggi Io illustre signor marchese di Saluzo si debbe ritrovar qua per veder il loco dove si ha ad meter questo ponte. Del successo, Vostra Ma-gnifìcentia ne sarà advisata. Per advisi da Roma habiamo, come el Viceré è capitato a Gaieta cum nave 22 di l’armata cesarea, et de la quale ne sono perse nave 7, con meglio de 1000 homeni. Cremonae, etc. Di Sibinico, di sier Benedetto Valier conte et capitanio, di ... . Novembrio. Avisa come de li è pur la peste, la qual fa gran progresso. Di sier Nicolò Trivixan proveditor sene*